La saga di Diablo ha saputo raccogliere attorno a se milioni di giocatori che avevano a cuore il destino di Caldeum e la sconfitta del primo Maligno. Dopo l’espansione Reaper of Soul, Diablo 3 aveva vissuto un lungo periodo di magra, come se Blizzard avesse abbandonato una delle sue serie iconiche, almeno fino all’annuncio del ritorno del Negromante, una delle classi più amate di Diablo 2. Il maestro della Morte è finalmente giunto su Sanctuarium dopo un lunghissimo periodo di beta (e una precedente comparsa su Heroes of the Storm) dimostrando ancora una volta come Blizzard sia ancora in grado di sfornare ottimi contenuti a distanza di anni.
E sorsero dalle tombe
Per i vecchi fa di Diablo 2 che ci stanno seguendo, gioite: il Negromante è esattamente come ce lo ricordavamo, semplicemente adattato al gameplay più movimentato di Diablo 3. Personaggio diverso rispetto ai 6 precedenti, Il negromante basa le sue mosse sull’Essenza, con una meccanica simile a quella del Monaco, con un pool che si ricarica solamente utilizzando i colpi principali e non con il tempo. Le sue mosse fanno affidamento principalmente su Maledizioni come debuff, colpi ad area per massimizzare l’output di danno e ovviamente le evocazioni dei Morti, fulcro sul quale ruota l’intero gameplay del personaggio. Al contrario degli altri personaggi, quando ucciderete i nemici con il Negromante, i loro cadaveri rimarranno ben visibili a schermo, permettendovi così di utilizzarli per le vostre mosse, ingrediente indispensabile sia per la classica Esplosione Cadaverica che ovviamente le Evocazioni. Oltre ad utilizzare cadaveri, grazie a Rianimazione sarà possibile evocare un quantitativo ancora maggiore di morti, per un breve periodo di tempo che vi aiuteranno durante la vostra avventura. Le evocazioni spaziano da maghi scheletri a guerrieri con spadoni, fino ad arrivare ovviamente ai giganteschi golem d’ossa, modificabili attraverso le rune con attacchi elementali. Elencare tutte le abilità sarebbe ovviamente inutile e controproducente, ma sappiate solo che sono varie e originali (quelle nuove perlomeno) studiate appositamente per andare in combo tra loro e trasformare il nostro Negromante in una macchina da farm, soprattutto in vista dell’enorme quantitativo di NPC che si porta appresso. Sfruttando infatti le tecniche di evocazione risulterà sensibilmente più semplice proseguire per i livelli più popolati anche senza un equipaggiamento ultra performante, ma come tutti i giocatori di Diablo 3 sanno, il successo di un personaggio è stabilità dalla qualità del proprio equipaggiamento.
Questione di stile
I nuovi set principali, a proposito di questo, sono in tutto quattro e rappresentano le quattro principali build con cui è possibile costruire il proprio negromante per il varchi maggiori e le sfide più grandi. Il primo set, chiamato le Ossa di Rathma, che sfrutta l’abilità più potente a disposizione del personaggio, l’Armata di Morti, riducendo il cooldown della stessa man mano che le vostre evocazioni colpiranno i nemici, rendendovi così in grado di utilizzare una mossa AoE devastante praticamente ogni pochi secondi. La Grazia di Inarius è un set molto più safe, che garantisce parecchi bonus all’Armatura d’Ossa, che vi proteggerà e garantirà un danno da spine notevole, soprattutto se abbinato a livelli d’onore sul danno riflesso. Il Manto del Maestro della Pestilenza invece è improntato principalmente sull’arte di consumare i cadaveri dei nemici, garantendovi così buff potentissimi a livello di statistiche e danno puro. L’ultimo set, quello dell’Avatar di Trag’Oul è invece estremamente rischioso da utilizzare, ma in grado di garantire uno speedfarm esagerato nei livelli più popolati, dato che entra in combo con la rigenerazione della vita e il Flusso di Sangue, in grado di sbloccare tutte le rune delle abilità contemporaneamente. Senza questo bonus una combo del genere non sarebbe stata possibile, dato che sono abilità che consumano la vita del Negromante in pochissimo tempo. Tutti i set sono disponibili sin da subito, rendendo di fatto il Negromante un personaggio già di per se completo, anche se al di fuori dai canoni classici a cui Diablo 3 ha abituato l’utenza.
Il ritorno tanto atteso
Siamo ancora in attesa infatti della stagione 11, in cui la maggior parte dell’utenza di rifonderà dentro i dungeon mortali per riscalare le varie classifiche, e l’introduzione di un personaggio atipico ma ricchissimo di possibilità come il negromante sarà sicuramente apprezzato dalla comunità. Ricostruire team particolari e disancorarsi dalla mentalità estremamente MMO i cui si era sprofondati negli ultimi anni potrebbe favorire il ritorno dei vecchi giocatori anche su Diablo 3. C’è da dire però che il pacchetto viene venduto ad un prezzo totale di 14.99 €, che a nostro parere potrebbero risultare un po’ eccessivi, non per una questione qualitativa, ma piuttosto quantitativa. 15 € per un singolo personaggio, per quanto ben caratterizzato e ricchissimo di possibilità sono effettivamente troppi, soprattutto vista la scarsità di contenuti aggiuntivi che il pacchetto propone. Oltre ad un paio di add-on estetici infatti, non ci sarà assolutamente nulla di nuovo. E’ ancora da tenere conto di come il Negromante è stato pensato appositamente per i veri appassionati, per coloro che Diablo 3 non l’hanno mai abbandonato e che sicuramente non avranno problemi a spendere per questo nuovo graditissimo personaggio. Per ricatturare l’attenzione anche dei meno affezionati, bisognerebbe puntare su un’espansione molto più corposa, ai livelli di Reaper of Souls, se non addirittura più imponente, come un nuovo capitolo.
PRO:
- Il feeling con il Negromante è rimasto invariato
- Classe versatile e originale
CONTRO:
- Contenutisticamente un’espansione povera
Versione testata: PC