Se dovessi riassumere il contesto di Deus Ex in maniera proprio basilare, lo farei scegliendo le parole Critica Social. Il gdr creato da Eidos Montreal è forse uno spaccato della società moderna molto più attuale rispetto anche a quello che si legge sui giornali. Ambientato in un ipotetico futuro in cui la tecnologia in breve tempo ha fatto passi da gigante, Deus Ex espone i problemi della società e le divisioni ancestrali proponendoli al giocatore, invitandolo a riflettere, facendo capire che molto spesso il nemico peggiore non è un alieno o un pazzo criminale, ma l’intolleranza. Tutto questo unito ad un gameplay completo e soddisfacente come pochi, che rende Deus Ex: Mankind Divided uno dei migliori giochi degli ultimi tempi, un gioiello da possedere a tutti i costi, la prova che il videogioco è ormai un medium maturo, e non ha più nulla da invidiare agli altri canali di comunicazione.
Teoria del Complotto
Adam Jensen è tornato. L’agente dell’Interpol potenziato ciberneticamente è nuovamente il protagonista di Deus Ex, nel seguito diretto di Human Revolution, ambientato 2 anni dopo le vicende di Pangea. Nel 2029 il progresso tecnologico ha portato la possibilità di impiantare potenziamenti cibernetici negli essere umani, rendendoli di fatto metà uomini e metà macchine, cambiando di fatto l’intera società umana. In Human Revolution, a seguito di una cospirazione globale, i potenziati sono stati indotti tramite l’impianto di un chip neurale ad attaccare indiscriminatamente gli esseri umani, provocando un’ondata di morti senza precedenti. A seguito di questo, Jensen riuscì a porre fine al tutto, scoprendo che le persone dietro tutto erano gli Illuminati, una setta costituita dagli uomini più potenti della terra dedita al controllo mondiale. Tutto questo è narrato in un prologo di dodici minuti, visionabile all’avvio della prima partita di Mankind Divided. Qui si spiega poi come le vicende attuali siano ambientate due anni dopo gli eventi di Human Revolution, con i potenziati trattati alla stregua di reietti e rinchiusi in veri e propri ghetti, in cui la criminalità e il rancore dilagano sempre di più. Adam Jensen è ancora con l’Interpol, ma è stato affidato ad un’unita segreta antiterrorismo internazionale chiamata TF 29. Di stanza a Praga, una volta capitale dell’innovazione tecnologica, ora città divisa in due tra umani e potenziati, il nostro protagonista si trova suo malgrado coinvolto in una nuova cospirazione, venuta a galla a seguito di un sanguinoso attentato perpetrato da una misteriosa organizzazione.
La trama di Mankind Divid segue direttamente quella di Human Revolution, presentandoci un contesto molto travagliato e ricco di sfaccettature, risultando meno sbalorditiva del precedente episodio, ma a conti fatti molto più matura e toccante. Il perché è da ricercarsi nel conflitto etico che si è venuto a creare con la situazione attuale: gli umani che hanno ghettizzato e hanno paura dei potenziati, rinchiusi in zone specifiche della città con i loro simili, trattati come criminali e veri e propri mostri. Questa situazione delicatissima è narrata in maniera magistrale non solo attraverso la missione principale del gioco, ma anche tramite dialoghi, lettere, libri ed email; una narrativa ambientale clamorosamente ben orchestrata, un vero e proprio capolavoro del genere, che non ci sentiamo di esagerare se diciamo che mai prima d’ora era stata costruita. Girare per Praga, vedere scene di vita a tratti anche agghiacciante, leggere le notizie dei giornali su attentati e via dicendo, media controllati e poliziotti brutali, il tutto mentre la paura del diverso serpeggia tra la gente è qualcosa di indescrivibile, uno spaccato di società moderna che Deus Ex ricostruisce davvero alla perfezione.
Il cacciatore di androidi
Il gioco di Eidos Montreal è un sinonimo di libertà come mai prima d’ora. Deus Ex vi fornirà un’ambientazione, un incipit e delle missioni da svolgere, poi starà a voi decidere come sfruttare queste possibilità. Ogni approccio, ogni scelta o decisione sarà nelle vostre mani, così da svolgere la vostra avventura esattamente come deciderete di fare. Affronterete missioni in cui potrete uccidere degli avversari oppure lasciarli storditi, potrete entrare con le armi spianate e far fuori tutti, oppure procedere di riparo in riparo fino al vostro obiettivo. Anche nei dialoghi, si potrà decidere se essere arroganti, accondiscendenti o rimanere neutrali; e questa possibilità vi farà anche saltare alcune boss fights. In Human Revolution infatti, i combattimenti con i boss erano obbligatori, anche se esulavano dal gameplay del gioco, dove magari chi aveva improntato tutto sullo stealth si trovava a dover fare a pugni con un mostro cibernetico invisibile. In Mankind Divided, Jensen potrà sfruttare la sua dialettica anche per evitare alcune bossfights. Nel nostro playthrough, uno fatto in maniera più stealth, l’altro in totale coattaggine, ne abbiamo incontrate rispettivamente due e tre, segno che alcune possono essere evitate.
Libertà ad ogni costo
Arrivando alla libertà d’approccio, si evince subito come alcune cose nei controlli siano cambiate. La prima è che l’inventario è cambiato in una versione molto più intuitiva e ricca di scorciatoie, in grado di curarvi e ricaricarvi con la semplice pressione di un tasto, di modo da favorire anche chi predilige un approccio più violento, tramite la pressione dei dorsali del joypad. Per quanto riguarda l’altra grande novità, ovvero il sistema di coperture, anche qui ottime notizie. Jensen potrà ripararsi dietro ogni angolo e immediatamente si attiverà un indicatore che mostrerà il percorso per passare al riparo successivo. Con la semplice pressione di un tasto, Adam potrà passare da un riparo ad un altro, mentre con la levetta potrà allontanarsi tempestivamente, così da ottimizzare le mosse contro le pattuglie nemiche. Un’ottima innovazione, che sicuramente renderà molto più fluido e creativo il vostro percorso. Per quanto riguarda i poteri, sono presenti tutti quelli di Human Revolution con alcune interessanti varianti (ad esempio il Typhoon adesso può sparare anche gas soporifero per un approccio non letale): per alcuni motivi legati alla trama, Jensen avrà accesso a dei potenziamenti speciali, che saranno molto più potenti rispetto a quelli ordinari. Proprio a causa della loro potenza, potranno essere attivati solo alcuni di questi, mentre altri dovranno essere permanentemente bloccati, così da garantire un equilibrio nell’energia di Adam. Questi vanno da scudi più potenti a vere e proprie lame sparate dalle braccia, che impaleranno il nemico al muro con un sicuro effetto scenico. I potenziamenti, così come gli abbattimenti dei nemici, potranno essere attivati a costo dell’energia, stavolta posizionata in basso a sinistra, che si consumerà man mano che questi verranno attivati. L’energia potrà essere ricaricata tramite dei consumabili oppure nel tempo, anche se il limite di questa varierà a seconda del rango dei potenziamenti utilizzati. Questi poi potranno essere selezionati tramite una comoda ruota della abilità, personalizzabile in qualsiasi momento dal menu di pausa. La libertà d’approccio di cui abbiamo parlato prima è garantita non solo dalle scelte che possono essere effettuate e da come si sceglie di portare a termine una missione, ma anche dall’infinità di vie e cunicoli che ogni livello di Praga offre al giocatore. Tutto questo non sarebbe possibile senza quel capolavoro di level design che è adesso Deus Ex Mankind Divided, con mappe molto estese, ricchissime di passaggi alternativi, vie secondarie e chi più ne ha più ne metta. Un vero e proprio manuale di strutture, che restituisce al giocatore una sensazione di libertà ed immersività pressoché totale.
La Breccia
Oltre alle eccellenti missioni secondarie (che apriranno nuovi scenari narrativi), i ragazzi di Eidos hanno inserito anche una nuova modalità all’interno di Deus Ex, denominata Breach. In questa variante, il giocatore interpreta un Ripper, un hacker specializzato in infiltrazioni nella realtà aumentata, che dovrà rubare i dati sensibili delle multinazionali più potenti. Per fare ciò, si fa uso di un avatar, che avrà gli stessi poteri di Jensen, seppure con alcune varianti, e si dovranno completare una serie di livelli abbastanza ristretti per avanzare di nodo in nodo, fino all’obiettivo finale. Ogni nodo sbloccato garantirà dei punti esperienza che faranno aumentare la potenza del vostro personaggio, oltre allo sblocco di alcuni pacchetti di armi e consumabili utili durante le missioni di Breach. Alcune ricompense potranno essere riscattate anche nella campagna principale e sono presenti delle micro transazioni, ma credeteci se queste sono tranquillamente ignorabili. Breach è un’ottima modalità alternativa, più frenetica dell’avventura principale e comunque piena di risvolti interessanti, soprattutto dal punto di vista della trama. Un buon espediente per aumentare la longevità, già di per se ottima (parliamo di oltre 40 ore) e impreziosita anche da un livello di difficoltà aggiuntivo sbloccabile una volta completato il gioco (che ricordiamo grazie alle scelte ha un’altissima rigiocabilità).
Parlando del lato tecnico, i modelli poligonali di Deus Ex Mankind Divided sono una gioia per gli occhi, una ricostruzione ed una modellazione incredibilmente verosimigliante. Ottime anche le animazioni, soprattutto dei volti, così come gli effetti particellari e di luce. Peccato però per alcuni cali vistosi di frame rate, alcuni del tutto ingiustificati, e per un’audio dei dialoghi molte volte fuori sincrono. Nonostante tutto, i doppiatori originali confermano la loro bravura, anche quelli italiani, e le colonne sonore rendono alla perfezione il futuro distopico nel quale Deus Ex racconta la propria storia.
PRO:
- Narrativa ambientale eccezionale
- Capolavoro di level design
- Ottimo graficamente
- Libertà d’approccio totale
- Tocca tematica molto interessanti
- Ricchissimo di contenuti
- La modalità Breach è un’eccellente aggiunta
CONTRO:
- Audio fuori sincrono
- Sporadici cali di frame rate