Come da calendario, La Maledizione di Osiride arriva dopo tre mesi dal lancio di Destiny 2. La prima espansione di Destiny 2 va a toccare un argomento molto caro ai fan che, grazie alle Prove di Osiride hanno avuto modo anche in passato di conoscere questa figura misteriosa che andrà finalmente svelarsi insieme a tanti nuovi contenuti.
Che vuol dire reale?
Come ben sappiamo, Destiny è uno di quei titoli che ha bisogno di maturare nel tempo. L’abbiamo ripetuto più e più volte all’interno della nostra Recensione del titolo principale e questo concetto resta tutt’ora immutato. La Maledizione di Osiride è la prima espansione del titolo e, come già da tempo annunciato, arriva con lo scopo di rinfrescare l’end-game non proprio corposo del titolo principale introducendo nuovi contenuti e una nuova storyline. Come spesso accade in questi casi, La Maledizione di Osiride rappresenta per molti giocatori l’occasione di tornare nei panni del proprio guardiano e riprendere il proprio viaggio tra le stelle con lo scopo di esplorare i nuovi contenuti e scandagliare ogni anfratto delle nuove mappe. L’end-game di Destiny 2, così come quello del primo capitolo, non lascia spazio a dubbi: contenutisticamente troppo risicato e fin troppo votato al grinding, le ripercussioni, soprattutto dopo lo standard fissato con Il Re Dei Corrotti, sono state subito riscontrabili nei numeri prodotti dal titolo. Tra polemiche e lamentele da un lato per quanto riguarda i pochi contenuti dell’end-game e dall’altro la facilità con la quale è possibile ottenere equipaggiamento esotico, Destiny 2 ha davvero bisogno di una rinfrescata in modo da arrivare almeno a Marzo in forma smagliante, in previsione della prossima espansione. Un salto da un’espansione all’altra che va a distribuire nuovi contenuti con il contagocce a giocatori assetati di loot, assalti e incursioni. Come spesso dichiarato da Bungie stessa, la linfa vitale di Destiny è sempre stata nei contenuti post-lancio così come la principale fonte di sostentamento di un titolo che, a conti fatti, richiede degli introiti più alti rispetto a quelli previsti con un semplice lancio. Fare economia sui contenuti aggiuntivi di un titolo è un argomento fin troppo esplorato e, constatata la realtà dei fatti e dei precedenti, non resta che sperare in un nuovo Re dei Corrotti che sappia risollevare per bene le sorti del titolo. La Maledizione di Osiride mantiene però vivo lo spirito cinematografico del titolo, puntando tantissimo sulla spettacolarità e sulla narrativa di una storyline che si sviluppa in circa due ore e che ci permette di esplorare il nuovo pianeta messo a disposizione: Mercurio.
Is this the real life?
I giocatori più esperti hanno già avuto modo di saggiare la nuova ambientazione attraverso il Faro e la mappa PvP dedicata all’interno del primo Destiny. Nulla di nuovo sotto il sole insomma, un pianeta già conosciuto con nemici già fin troppo conosciuti, l’importante è usare saggiamente le risorse a disposizione.
La storyline presentata all’interno dell’espansione ci mette alla ricerca di Osiride, lo stregone reputato da molti il guardiano più potente in assoluto. Anche in questo caso, quella di Osiride non è una figura sconosciuta ai giocatori ma, a differenza di un apparente “riciclo” dei contenuti, in questo caso, la figura reverenziale di un personaggio come Osiride riesce a creare quel mix giusto di mistero e potere che vanno a tradursi in carisma e aspettative da parte del giocatore. Il personaggio di Osiride è senz’altro uno dei personaggi più interessanti della saga e, grazie al suo alone di mistero e ad una storia fatta di esilio e profezie, gli ingredienti per servire una buona trama sono praticamente già pronti. La Maledizione di Osiride va ad esplorare dunque un filone narrativo molto importante, lasciando che l’espediente della ricerca di Osiride si trasformi in una nuova missione per salvare il sistema solare: questa volta la minaccia, indovinate un po’, sono i Vex. Arrivare su Mercurio alla ricerca di Osiride apre le danze della nuova espansione e il colpo d’occhio è piacevolmente impressionante. Sebbene le ambientazioni tipicamente Vex siano state già esplorate in lungo e in largo, lo stile adottato dalle macchine è sempre bello da vedere e offre uno spettacolo di geometria davvero spettacolare. Superata la meraviglia iniziale ci si rende però conto che tutto sa un po’ di già visto. Anche Mercurio, il nuovo pianeta, non offre particolari sbocchi e, sebbene sia molto bello da vedere, risulta comunque molto piccolo e limitato ad un unico evento pubblico e un settore perduto. Il vero piatto forte, in termini di novità, in La Maledizione di Osiride è la Foresta Infinita. Un concetto molto simile ad uno sviluppo procedurale della mappa, giustificato in modo egregio dal punto di vista narrativo che apre le porte a due sub-ambientazioni di Mercurio decisamente diverse e molto più accattivanti di quella originale: Mercurio Passato e Futuro. Come in un canto di natale spaziale ci troveremo infatti all’interno di una simulazione Vex che ci permetterà di esplorare il passato del pianeta e tutti i futuri “calcolati” dalle terribili macchine. Il concetto della Foresta Infinita è infatti il focus principale della nuova storyline, i Vex hanno trovato un modo di eliminare ogni forma di vita nel sistema solare calcolando uno degli infiniti possibili futuri. Questo apre le porte alla figura di Panoptes, l’antagonista principale de La Maledizione di Osiride. Panoptes è un Vex molto diverso da quelli conosciuti finora e la mente principale che sta dietro alla Foresta Infinita, distruggerlo vuol dire prevenire l’estinzione, traducendosi nel nostro obiettivo principale.
Vex, Cabal, Caduti, repeat.
Il concetto della Foresta Infinita rappresenta uno dei punti più alti dell’espansione nonché un modo molto intelligente di proporre un sistema procedurale di mappe e nemici che, seppur concettualmente affascinante, si rivela immediatamente noioso e privo di qualsiasi incentivo. La versione passata e futura di mercurio sono accessibili soltanto attraverso la foresta infinita, ovvero superando una serie casuale di mini-mappe collegate tra loro, piene zeppe di nemici, niente di più, niente di meno. Anche la presenza ormai ridondante degli stessi nemici di sempre trova posto all’interno dell’escamotage ma non riesce a sopprimere quella voglia di vedere qualcosa di nuovo, di diverso. La rotazione Vex-Cabal-Caduti viene scandita anche qui in modo inesorabile e piuttosto deludente, tradendo ogni rosea aspettativa. Sebbene la maggior parte delle missioni legate alla storyline de La Maledizione di Osiride siano ambientate su Mercurio, alcune di esse ci porteranno sui pianeti “vanilla”, trovando il modo di farci girare ancora una volta l’intero sistema solare, fatta eccezione per Titano. Anche il personaggio di Osiride, ben scritto e caratterizzato, cade sotto i colpi di una narrativa singhiozzante che troppo spesso scende a compromessi con l’esigenza di allungare la longevità dell’espansione, lasciando che la noia prenda il sopravvento a causa di alcune missioni completamente inutili che non offrono nulla di nuovo.
Lasciandoci dietro una storyline ben concepita ma eseguita in modo deludente, andiamo ad analizzare i contenuti aggiuntivi legati all’end-game.
La Maledizione di Osiride alza il level-cap dei nostri personaggi da 20 a 25, un incremento apparentemente inutile in quanto non vengono aggiunte sotto-classi o abilità di sorta a nessun personaggio ma ci permettono di guadagnare 5 Engrammi Luminosi durante il corso della storia. Due nuovi assalti, entrambi ambientati su Mercurio aprono le porte ai contenuti dedicati all’end-game. Molto belli da vedere e ben strutturati in termini di Level Design, i due nuovi assalti appaiono però come una mera riproposizione di due missioni già giocate, lasciando che la noia e la sensazione di “riciclo” prendano il sopravvento. Dopo aver completato la quest principale sarà possibile accedere al Faro di Mercurio come area social, all’interno della quale troveremo Fratello Vance, uno dei discepoli più devoti ad Osiride. Fratello Vance sarà il nostro punto di riferimento per quanto riguarda Mercurio e le avventure in esso contenute. Le tre nuove avventure ci riporteranno nella Foresta Infinita fronteggiando, con grande sorpresa, Caduti, Cabal e Alveare.
I giocatori che hanno già abbandonato il titolo difficilmente torneranno a vestire i panni del proprio guardiano.
Le piete miliari disponibili con La Maledizione di Osiride ci portano dunque ad affrontare le nuove “Avventure Eroiche” ovvero una versione leggermente più impegnativa delle tre avventure sopra descritte. Il vero piatto forte dell’espansione resta però l’incursione. Il nuovo Raid, ambientato sempre all’interno del Leviatano, si sviluppa in modo molto simile ma molto più breve rispetto al raid principale. Composto da tre fasi, uno di platforming e due all’interno di un’arena, il nuovo raid cerca di ridar vita all’end-game del titolo ma ci riesce solo in parte. Se da un lato abbiamo infatti dei contenuti nuovi, dall’altro abbiamo una totale carenza di ricompense non legate al grinding estremo che rendono il completamento del suddetto raid insoddisfacente e poco importante. Per ottenere l’equipaggiamento più potente del gioco è infatti necessario grindare, grindare e grindare sulle stesse missioni e avventure già descritte, andando a rinforzare i dubbi e le perplessità legate all’end-game del titolo originale. In conclusione, La Maledizione di Osiride risolleva le sorti di Destiny 2 ma non riesce a farlo in modo completamente soddisfacente, proponendo tanti nuovi contenuti distribuiti però con una filosofia legata al grinding e ad un concetto quasi distorto che vede i minimi contenuti centellinati e spalmati in modo da coprire più tempo possibile con il minor sforzo. I giocatori che hanno già abbandonato il titolo non saranno incentivati da La Maledizione di Osiride e difficilmente torneranno a vestire i panni del proprio guardiano grazie a questa espansione, per chi è rimasto invece ci sono tanti nuovi contenuti e molte cose da fare più e più volte in quella che sembra essere la strada intrapresa da Bungie per la distribuzione dei contenuti in Destiny 2.
PRO:
- Nuovi contenuti
- Personaggio di Osiride ben caratterizzato
- Una Storyline interessante…
CONTRO:
- …ma sviluppata in modo deludente
- Sensazione di “riciclo” in ogni momento
- Ricompense non adeguate agli sforzi
- Non introduce nulla di veramente nuovo