Darksiders Genesis è l’ultima aggiunta alla saga di Darksiders, condita negli ultimi anni da alti e bassi, dopo un eccezionale primo capitolo e i seguiti lasciati scemare anche a causa di una ristrutturazione di THQ che lascia il tempo che trova. Le nuove avventure dei cavalieri dell’apocalisse hanno cambiato interamente formato, andando a pubblicare un titolo action hack and slash molto simile a Diablo, abbandonando temporaneamente l’action in terza persona che l’ha reso famoso. Anche per questo lo sviluppo è stato affidato a Airship Syndacate, che tenta nel non facile compito di ridare lustro ad una saga che a nostro parere merita molta più attenzione del dovuto. Come se la sarà cavata questo Darksiders Genesis?
L’ultimo Cavaliere
Il nuovo capitolo è ambientato prima delle vicende del primo episodio e ci presenta finalmente l’ultimo cavaliere, Conflitto, che affronterà le orde infernali insieme al fratello Guerra. Il concilio invia i due cavalieri contro le orde di Samael, signore dell’Inferno che sembra essere intenzionato a mettere i bastoni tra le ruote all’umanità. In realtà Samael sta tendando in tutti i modi di liberarsi del giogo di Lucifero, il vero artefice di tutte le maligne vicende accadute e sta tentando di sovvertire l’equilibrio. Sarà quindi loro compito fermare il signore del Male devastando le valanghe di demoni che gli verranno lanciate contro. Se la trama non vi dice nulla o tutto, è perché prende a piene mani dalla lore della saga, attingendo anche senza troppe remore a quella di Diablo, consegnando un compito sufficiente a giustificare il massacro indiscriminato di migliaia di minion e boss. Non mancheranno certo i riferimenti ai capitoli canonici, quindi gli appassionati avranno di che godere, oltre ai dialoghi tra Confitto e Guerra, dove la personalità dell’ultimo Cavaliere prevarrà sempre, dato che è il più loquace ed irriverente dei quattro. Le prese in giro al fratello Guerra, più taciturno e legato al suo ruolo, valgono il prezzo del biglietto e riescono ad intrattenere più di quanto non ci si aspetti.
Diablo + Uncharted? Perché no!
Darksiders Genesis è un action isometrico estremamente classico, ma con degli elementi platform che riescono comunque a distinguerlo dalla massa. Se infatti nel combattimento non troviamo elementi distintivi che riescano a renderlo davvero unico, il gioco è infarcito da fasi platform, utili anche per scoprire aree nascoste e segreti, spezzano la monotonia dell’azione perenne, aggiungendo anche verticalità in una tipologia di gioco che normalmente ne è sprovvisto. Per questo sono presenti anche tantissime mosse aeree (anche se poco sfruttate contro i nemici) e scatti fulminei, che fanno virare il gameplay verso una freneticità inusuale. La peculiarità del gioco è la possibilità ovviamente di utilizzare entrambi i Cavalieri, ognuno con i propri potere e stile di combattimento differenti. Chi ha amato il primo Darksiders ritroverà tutto il moveset di Guerra e la sua potenza combattiva sconfinata, rendendolo una sorta di macchina tritatutto in grado di eliminare anche i nemici più potenti con pochi colpi e finirli definitivamente anche quando hanno ancora una discreta percentuale di vita rimasta. Confitto invece è il primo Cavaliere ad essere specializzato nel combattimento a distanza con due pistole, il che lo rende perfetto per indebolire il nemico a lungo raggio per poi permettere al fratello di finirlo. L’altra faccia della medaglia è che Conflitto è molto meno resistente di Guerra, anche se più agile, e contro i mostri in corpo a corpo vi converrà sempre fuggire il più lontano possibile. Il risultato è che nella maggior parte delle boss fights e degli scontri più concitati finirete per usare quasi sempre Guerra, vanificando in questo modo la possibilità di cambiare istantaneamente da un Cavaliere all’altro. Il problema è anche relativo al fatto che gli escape di Confitto, ovvero le mosse che gli permettono di disingaggiarsi dal combattimento, sono molto limitate e del tutto simili a quelle di Guerra, quindi non c’è necessariamente l’utilità di utilizzare il nuovo personaggio. Nonostante tutto, soprattutto se si gioca in cooperativa, Conflitto è molto divertente da usare, soprattutto per la sua originalità, quindi non ci sentiamo di bocciarlo del tutto.
Divergenze tra fratelli
I due personaggi di Darksiders Genesis durante le loro avventure guadagneranno nuove mosse ed oggetti in grado di potenziarli passivamente, oltre a sfruttare un particolare tipo di aumento delle statistiche legato al ritrovamento di gemme, lasciate cadere randomicamente dai nemici. Queste vi daranno accesso a nuovi potenziamenti passivi e statistiche migliorate, intercambiabili tra loro e che influiranno sui due personaggi in maniera differente. Questa meccanica è molto interessante, ma purtroppo sfruttata molto poco, dato che gli slot di potenziamento sono in numero limitato, e ci sarebbe piaciuto vederne molti di più, non come la Sferografia dal quale trae ovviamente ispirazione, ma anche la metà sarebbe bastata. Tuttavia, la possibilità di sbloccare nuovi tipi di attacco ed equipaggiamenti rimane comunque molto interessante e nelle fasi finali del gioco vedrete i vostri Cavalieri diventare delle vere e proprie supernove di distruzione. Il fatto di aver traslato un gioco action in terza persona ad isometrico ha fatto si inoltre che il loot sia praticamente inesistente, facendo droppare ai mostri solamente le anime che corrispondono alla valuta del gioco. Con queste si potranno acquistare i potenziamenti nell’HUB centrale che funge da intermezzo tra le varie missioni o in alcuni punti specifici dei livelli.
A proposito del level design, Darksiders Genesis propone due tipi di macro livelli: uno abbastanza chiuso e lineare, l’altro molto più aperto e con numerosi segreti da scoprire. Questi ultimi saranno percorribili anche a cavallo, che garantirà nuove opzioni d’attacco, ma rimane comunque poco sfruttato, venendo relegato comunque a semplice mezzo di trasporto. A cavallo inoltre non sarà possibile attivare numerosi eventi o utilizzare l’intero parco mosse, costringendovi ogni volta a montare e rimontare. Al di là di tutto, i livelli che sfruttano appieno le parti platform adventure sono i più riusciti e divertenti, che rendono decisamente l’avventura molto più variegata.
L’Apocalisse tecnica
Venendo al comparto tecnico, il nostro giudizio è altalenante. La direzione artistica è estremamente ispirata e funziona alla perfezione nel restituire al giocatore un paesaggio infernale e ostile, ma si alternano comunque textures a bassa risoluzione, compenetrazione poligonali ed in generale un’incuria generale soprattutto nei movimenti e nel posizionamento dei protagonisti. Non sarà raro vedere i personaggi letteralmente “scivolare” lungo lo schermo senza muoversi o rimanere bloccati in un gradino, conditi ovviamente da cali di frame rate e alcuni bug invalidanti. Tuttavia gli aspetti che più ci hanno disturbato sono due: la mappatura dei controlli e la monotonia dei nemici presenti. Nel primo caso, il gioco ci avverte da subito che per una migliore esperienza è consigliato il controller, ma non pensavamo che i controlli a tastiera fossero mappati in maniera davvero approssimativa. Data la quantità di possibilità disponibili, giocare con la tastiera è davvero scomodissimo, per anche noi ci accodiamo al consiglio degli sviluppatori, che non risolve comunque il sensibile imput lag che riscontrerete per tutta la vostra avventura, soprattutto nelle fasi di schivata. Per quanto riguarda i nemici invece, nonostante ne vengano presentati di nuovi nelle fasi più avanzate, alla vista dell’ennesimo boss copia incollato dai precedenti abbiamo veramente alzato gli occhi al cielo, rendendo la nostra partita molto più frustrante del dovuto.
PRO:
- Conflitto è divertente da giocare
- Integrazione delle parti platform originale
- Frenetico al punto giusto
- Buona direzione artistica
- In cooperativa rende molto di più
CONTRO:
- Problemi di bilanciamento tra i due protagonisti
- Poca varietà nei nemici
- Problemi tecnici non trascurabili
Versione testata: PC Steam