Con alle spalle una lunghissima, ma proficua, fase di Early Access, Conan Exiles è finalmente giunto alla sua release finale. Dopo una lunga esplorazione del mondo di gioco e, come da manuale per il genere, un innumerevole quantitativo di ore passate a farmare, costruire e combattere, siamo finalmente pronti a dirvi la nostra.
L’esilio in compagnia
Conan Exiles è senza dubbio uno degli esponenti maggiori di quella corrente che mischia meccaniche da survival e sandbox a quelle tipiche degli MMO, proponendo un’esperienza aspra, punitiva e sociale capace di prendere letteralmente il monopolio della vita videoludica del giocatore. Il titolo della norvegese Funcom ha alle spalle un periodo di Early Access abbastanza lungo ma sempre e comunque cadenzato dal rilascio periodico di aggiornamenti ed espansioni, frutto di un feedback deciso di una community molto solida ed affezionata. Gli errori compiuti durante il confusionario sviluppo di Ark: Survival Evolved ha sicuramente aiutato i ragazzi di Funcom nel bilanciamento del titolo, proponendo un’esperienza di gioco dura da affrontare ma comunque fattibile, soddisfacente e abbastanza bilanciata nel suo complesso. La componente narrativa viene subito diluita alla mentalità gameplay-centrica del titolo, narrando le vicende del nostro personaggio in maniera abbastanza affrettata ma comunque contestualizzata. Il nostro avatar è infatti un criminale esiliato e lasciato a morire nel deserto per poi essere fortunatamente liberato da Conan e lasciato vagare nelle terre dell’esilio. Grazie all’escamotage del braccialetto dell’esiliato è stato possibile tracciare dei confini coerenti con la lore del titolo. Si tratta di un braccialetto che una volta rimosso causa la morte istantanea e che ci uccide nel momento in cui varchiamo i confini del mondo di gioco, rappresentando una rapida soluzione nel caso in cui decidessimo di suicidarci. Le meccaniche di base di Conan Exiles rispecchiano in pieno i canoni del genere e, con la sopravvivenza in cima alla lista delle nostre priorità, dobbiamo farci strada all’interno di un mondo estremamente ostile affrontando minacce gradatamente più pericolose. Conan Exiles, così come tutti gli altri titoli del genere, è prima di ogni cosa un’esperienza sociale, il suo nucleo ruota intorno alla cooperazione con i nostri compagni e nei rapporti con gli altri gruppi all’interno del server. Sebbene sia disponibile una modalità single player, il vero cuore pulsante di Conan Exiles risiede nei server ufficiali e non ufficiali. Chiaramente bisogna scendere a patti con quella che è la natura dei giocatori, facendosi strada tra i vari alpha clan che popolano i server e sperando di non essere distrutti in men che non si dica. In questi casi si tratta sia di fortuna ma anche e soprattutto di comunicazione e scelta iniziale del server, il nostro consiglio è quello di optare per un server italiano all’interno del quale poter comunicare con i giocatori presenti per capire se si tratti di gente tranquilla o meno.
L’esperienza di gioco su Conan Exiles, una volta superato quel muro di difficoltà iniziale, si rivela molto piacevole, quasi distesa e mai disperatamente difficile. La struttura stessa del mondo di gioco favorisce un’esplorazione graduale dei luoghi, andando ad impegnare di più i giocatori man mano che si avventurano tra i vari biomi. All’inizio troveremo poche minacce, qualche coccodrillo e qualche insediamento di NPC ostili ma abbastanza deboli, utili per sperimentare il sistema di combattimento e mettere in pratica i frutti del proprio lavoro. La vita in Conan Exiles è comunque dura e lo è sicuramente di più per tutti coloro che non sono familiari al genere, bisogna tenere d’occhio la sete e la fame così come la temperatura corporea, assicurandosi di avere sempre con se le provviste necessarie per sopravvivere durante le esplorazioni.
Come Indiana Jones
A differenza di Ark, su Conan Exiles non abbiamo la possibilità di spostarci velocemente, questo va a favorire un’esplorazione più capillare del mondo di gioco, rivelando la sua natura complessa fatta di luoghi unici e ricchi di risorse. Il giocatore viene dunque costantemente spinto verso l’esplorazione, allargando i suoi confini conosciuti in modo da costruire un proprio concetto personale del mondo che lo circonda. Conan Exiles propone anche diversi dungeon contenenti i vari boss di gioco che vanno a scandire i ritmi del sistema di leveling, ogni boss ha degli attacchi specifici e, una volta sconfitto, ci fornisce le ricette per creare oggetti unici attraverso i suoi resti. Il sistema di combattimento, profondamente modificato durante lo sviluppo del gioco, si presenta in modo molto articolato, inserendo meccaniche schivata, parata e blocco che conferiscono al titolo una varietà non indifferente grazie anche alla vasta gamma di armi craftabili, tutte con move-set diversi e combo da sperimentare. Il combattimento non viene dunque ridotto ad un meccanico colpire il nemico ma si evolve nella conoscenza degli attacchi dei nostri avversari e nella nostra risposta. Purtroppo l’instabilità generale del titolo va a minare leggermente un sistema di combattimento altrimenti impeccabile a causa di problemi legati ai movimenti ed alle animazioni. Anche il nostro peso influisce nel combattimento e, insieme al peso dell’armatura, determina la nostra velocità nei movimenti e nelle schivate passando da una capriola molto veloce ad una schivata lenta. Come abbiamo già accennato in precedenza, Conan Exiles è un titolo da giocare in compagnia e, soprattutto nelle fasi avanzate, i pericoli sono semplicemente troppo grandi per essere affrontati da soli. Tra giganti, draghi e bestie di ogni genere, l’endgame di Conan Exiles si presenta come ben definito e, posta sempre la consapevolezza che lo scopo finale del gioco è essere il più forte del server, il titolo riesce costantemente a fornire una motivazione valida al giocatore per affrontare anche i pericoli più spaventosi, ricompensandolo adeguatamente in caso di successo.
I vari tier delle armi e delle armature infatti vanno a definire il nostro personaggio attraverso un sistema di bonus legato agli attributi mentre il sistema di talenti definisce il ruolo del personaggio all’interno del nostro clan. È infatti matematicamente impossibile riuscire ad apprendere tutti i talenti in un solo personaggio e, proprio per questo, consigliamo di definire delle mansioni all’interno del nostro gruppo per decidere quali saranno i giocatori che si occuperanno di un aspetto del gioco piuttosto che di un altro. Un giocatore potrà diventare il fabbro del clan mentre un altro il costruttore e così via.
La violenza prima di tutto
L’esperienza PvP di Conan Exiles tradisce leggermente la natura altrimenti impeccabile del titolo, rivelando diverse componenti poco bilanciate che, nel tempo, rischiano di fare letteralmente implodere i server a causa del rapporto tra solidità delle strutture e delle difese e i potenziali danni delle armi d’assedio. Si tratta di un paradosso ricorrente nei titoli di questo genere ma Conan Exiles riesce sicuramente a fare un lavoro di gran lunga migliore rispetto ad Ark, proponendo delle meccaniche che rendono impossibile danneggiare le strutture altrui se non una volta arrivati a livelli altissimi. Il giocatore viene dunque inizialmente allontanato dall’idea di distruggere la casa del vicino, almeno finchè non si è abbastanza forti per poterlo fare. La componente role-play, completamente gestita dalla community e quindi estremamente variabile, riesce però a conferire al titolo una parvenza di equilibrio psicologico all’interno dei server, nessuno vuole regnare su un server completamente vuoto e, proprio per questo, il rischio di essere distrutti durante le prime fasi di gioco non è consistente. La meccanica degli schiavi ci permette invece di strutturare le prime difese, potremo infatti catturare e sottomettere gli NPC umani che incontreremo nel nostro cammino, rivelando così un sistema molto dettagliato di classi e mansioni da affidare ai nostri schiavi. Tra fabbri, intrattenitori, combattenti ed arcieri, Conan Exiles propone una vasta gamma di NPC da sottomettere e dedicare alle mansioni della nostra base, che sia essa fare da guardia ai confini o di lavorare sulle strutture. Catturare un mastro fabbro per esempio ci conferisce la possibilità di creare armi estremamente potenti grazie all’esperienza ed alle capacità del nostro schiavo. Conan Exiles rivela dunque la sua natura poco per volta, lasciando che alcune meccaniche si mostrino al giocatore anche dopo decine di ore di gioco, rinnovando continuamente la voglia di conoscenza e la voglia di sperimentare qualcosa di nuovo. Si tratta di un metodo molto efficace per combattere la noia e la ripetitività che spesso colpiscono questi titoli, Conan Exiles riesce invece a tenerci incollati senza problemi, distribuendo in modo omogeneo le sue meccaniche all’interno dell’esperienza di gioco.
Il bello del deserto
Tecnicamente parlando, Conan Exiles è la dimostrazione di quanto un prodotto in Early Access possa crescere e proliferare nel tempo, la stabilità del titolo, una volta quasi insostenibile, è adesso accettabile e, nella maggior parte dei casi, molto solida. Lo stesso discorso si può applicare al frame-rate, prima incostante adesso abbastanza stabile anche su settaggi molto alti, con qualche calo nelle zone più a nord e ricche di elementi. La mappa di gioco è stata anch’essa ampliata nel tempo grazie agli aggiornamenti rilasciati e propone adesso una vasta gamma di biomi che variano dal deserto più arido alle montagne innevate per finire in un vulcano incandescente. Le ambientazioni di Conan Exiles vanno a fortificare il titolo e riescono a collaborare bene tra loro, proponendo una varietà decisamente ben applicata ad una mappa altrimenti monotematica. Tra giungle, foreste, montagne e deserti, i giocatori sono costantemente spinti alla scoperta di qualcosa di nuovo mentre materiali unici come lo zolfo sono presenti soltanto in determinate parti della mappa, costringendo i giocatori a spostarsi per accedervi. Conan Exiles è chiaramente un titolo dai toni violenti e, tra smembramenti e arti mozzati, la nostra creatività in termini di violenza si esprime al meglio quando andremo a picchiare un nemico con la gamba mozzata di un NPC per poi magari cuocerla e mangiarla. Una violenza che però trova un riscontro nella lore del titolo quindi accettabile e condivisibile per molti versi.
In conclusione, Conan Exiles è forse il titolo più riuscito di un genere che ancora ha bisogno di scoprirsi ed assestarsi. Sebbene si tratti dell’esperienza più bilanciata però mancano alcune meccaniche fondamentali come la possibilità di spostarsi velocemente all’interno del mondo di gioco attraverso l’utilizzo di cavalcature o mezzi costruiti. Per il resto si tratta di un’esperienza sociale che i fan del genere apprezzeranno ma che si rivelerà estremamente aspra e punitiva per coloro che si approcciano al genere per la prima volta.
PRO:
- Vario e bilanciato
- Sistema di combattimento molto articolato
- Interessante design dei dungeon
CONTRO:
- Qualche difetto tecnico di troppo
- Assenza di cavalcature
- Troppo punitivo per i giocatori inesperti
Voto: 8