Daedalic Enterteinment quest’anno ha contribuito a rilasciare sul mercato una serie di titoli dalla componente artistica originale e iconica. Silence, Caravan, Shadow Tactics sono solo alcuni dei nomi che in questo 2016 hanno allietato le vostre giocate e Candle, di cui andremo a parlare oggi, fa parte proprio di questa categoria. Un puzzle game particolarmente elaborato, disegnato come un acquerello, un quadro minuziosamente ricreato e in costante movimento, una piccola opera d’arte che per alcuni tratti, può competere con gli straordinari lavori di Amanita Design.
L’acquerello ancestrale
La storia di Candle è quella degli dei primordiali, del mondo quando era ancora agli albori e delle storie sussurrate nelle grotte alla luce dei fuochi. In un tempo immemore, gli dei crearono la terra e tutti gli animali, dando così origine alla vita e regalando agli esseri viventi il libero arbitrio. Ma in situazioni del genere c’è sempre chi si fa guidare dalla sete di potere e di conquista, quindi il mondo divenne ben presto scosso dalle guerre e dalla violenza. Gli dei aborrivano tutto questo e distrussero il mondo con una pioggia di fuoco. Leggenda vuole che questo ciclo si ripeté per quattro volte, segno che alla fine si tendono a ripetere sempre gli stessi errori. E’ con questa fra in mente che Candle inizia, con il nostro protagonista, Teku, che si risveglia nel suo villaggio in fiamme attaccato dai potenti Wakcha. Il suo pensiero primario è trovare Yaga, lo sciamano della sua tribù, l’unico in grado di guidarli attraverso i tempi difficili che stanno arrivando. La ricerca di Yaga sarà quindi il motore scatenante dell’avventura di Teku, che non è un guerriero, ma un semplice portatore di luce, un esserino che grazie alla suo capacità speciale, potrà utilizzare la luce del suo popolo per ridare speranza e risolvere gli enigmi posti sul suo cammino, da cui il titolo del gioco. Il mondo in cui Teku si muove è un mondo sull’orlo della rovina, sconvolto dalle guerre e dall’oscurità, e solo il suo cammino, aiutato dalla flebile luce della speranza che porta, riuscirà a rischiarare queste tenebre, mostrando come le antiche leggende fossero vere.
La dura lotta per la sopravvivenza
Candle, come abbiamo già accennato, è un puzzle game in 2D con alcuni elementi platform, in cui controlleremo Teku e la sua capacità di condurre la luce. Il nostro personaggio potrà muoversi avanti e indietro per i livelli e saltare alcuni dirupi (oltre ad un altor paio di interazioni) ma al di là di questo non potrà fare molto altro; Teku non potrà combattere né tantomeno essere in grado di svolgere azioni fisicamente pesanti e questo riduce di molto l’interazione con il mondo. Incontrare un nemico e non riuscire ad aggirarlo vorrà dire morte certa, e vista la qualità degli enigmi che Candle ci proporrà, questa possibilità è più che concreta. Per risolvere questi puzzle dovremmo sfruttare la capacità di Teku di portare la luce ed essere estremamente attenti all’ambiente circostante, visto che nel gioco non sarà presente assolutamente alcun tipo di aiuto. Questo è contemporaneamente il grande pregio e il grande difetto del gioco: gli enigmi sono complessi, ben realizzati ed ostici, ma forse troppo, quasi al limite del frustrante. Riuscire a risolvere un particolare puzzle potrebbe richiedere molto ragionamento, capacità di pensare in più direzioni e una capacità d’osservazione e fuori dall’ordinario. Molto spesso vi capiterà di tornare indietro per i livelli alla disperata ricerca di indizi, con quella fastidiosa sensazione di backtracking che fa capolino tra i vostri pensieri. Un peccato, perché con una gestione più oculata o comunque con la capacità di poter evidenziare gli oggetti interagibili sarebbe state sicuramente più apprezzata, dato che non avrebbe di certo sminuito la qualità degli enigmi, ma anzi li avrebbe resi più coinvolgenti e divertenti da risolvere.
La speranza dell’arte
Se quindi dal lato del gameplay Candle zoppica un po’, non si può dire lo stesso del suo comparto grafico, uno dei più belli mai visti negli ultimi tempi, da noi provato su PC Steam. Come con le strepitose opere degli Amanita Design, anche il lavoro degli emergenti Teku Studios è interamente realizzato a mano, come se ci trovassimo davanti una tela affrescata. Non c’è da parlare di grafica o risoluzioni ma solo di vera e propria arte. I colori, gli accostamenti, la luminosità di Candle sono un qualcosa che riuscirà a scaldarvi il cuore, un vero e proprio spettacolo per gli occhi che ci sentiamo di consigliare a tutti quelli che sono alla ricerca del bello anche nel media videoludico. Uno straordinario comparto visivo che da solo tiene banco all’intera produzione, ma da non sottovalutare anche il sonoro. La narrazione è affidata ad una voce narrante fuori campo, visto che Teku e i suoi simili parlano una lingua arcana, fatta di suoni e rumori indistinti. Una piccola differenza che però riesce a calare il giocatore nel fantastico mondo di Candle, facendogli dimenticare per un attimo di essere dinanzi ad un PC. Ottima anche la colonna sonoro, che si completa con sonorità aborigene e africane, che si integra perfettamente con il contesto del gioco. Candle ha una longevità che si attesta attorno alle 13 ore, che dato il prezzo a cui viene venduto, sono più che sufficienti, ma non presenta alcun tipo di rigiocabilità.
PRO:
- Comparto artistico eccezionale
- Buona colonna sonora
- Ottimo rapporto qualità prezzo
- Puzzle game impegnativo…
CONTRO:
- …che però sfocia nel frustrante28