Broken Lines è l’ultima fatica del team di sviluppo indipendente Portaplay, ambientato in una storia alternativa della Seconda Guerra Mondiale. Broken Lines è un gioco strutturalmente piccolo ma caratterizzato da un solido lavoro focalizzando l’esperienza di gioco sulle condizioni disperate di una squadra di soldati, oltre a presentare un’efficace rappresentazione delle tattiche militari.
Guerra Alternativa
Le vicende hanno inizio quando sparsi e disorganizzati, dopo che il loro aereo è stato abbattuto, otto sopravvissuti devono riunirsi e unirsi per combattere un nemico misterioso composto da truppe senza volto e tornare in un territorio occupato dagli alleati, ma ancora avvolto da misteri. Sebbene dal punto di vista del gameplay si tratti di un gioco con meccaniche derivative, Broken Lines fornisce una narrazione che sembra volersi staccare da quella dei titoli che l’hanno influenzato. Nonostante questo tentativo di originalità ed un incipit narrativo che appare come coinvolgente, a lungo andare la trama non si presenta come particolarmente esplosiva o ricca di colpi di scena e purtroppo può essere più o meno ignorata. La campagna, come abbiamo accennato in precedenza, presenta molti elementi storici alternativi, al punto che non ha quasi nulla a che fare con la Seconda Guerra Mondiale: i nemici sono per lo più soldati senza volto che parlano un linguaggio fittizio, e la trama non sembra mai far riferimento a eventi storici legati al conflitto internazionale, pertanto non dovete assolutamente pretendere realismo storico da un gioco come Broken Lines dato che il gioco si discosta sin dalle prime battute da quella che è il contessto storico introdotto nel prologo dell’avventura.
Azione Alternativa
Sebbene la narrazione possa apparire a tratti poco coinvolgente, il gameplay brilla e sembra una versione modernizzata di giochi come X-COM. Abbandonando i tradizionali sistemi a turni visti in innumerevoli giochi del genere, Broken Lines opta invece per una meccanica del tempo pseudo-reale che vede le azioni e le manovre avvenire in otto secondi. Ogni comando viene messo in coda in una barra nella parte inferiore dello schermo ogni volta che il gioco viene messo in pausa, consentendo ai giocatori di scegliere e pianificare con attenzione quando e in che modo eseguire determinate azioni. La sospensione del tempo di gioco permette di ottenere un vero e proprio turno di contrattacco, e il nemico può reagire solo in tempo reale. La sensazione generale è di maggiore libertà e fluidità, sebbene vi sia un limite alla frequenza con cui determinate azioni possono essere eseguite o fino a che punto un’unità può spostarsi all’interno di ogni periodo di otto secondi. Sparare non è considerata un’azione: i nostri soldati sparano automaticamente mentre si muovono. Potremo, ovviamente, anche posizionarli (azione necessaria) dietro una copertura o eseguire una varietà di azioni speciali come ad esempio lanciare una granata o un fumogeno, curare un alleato, ecc. Questa meccanica permette combattere il nemico nel modo che riteniamo opportuno, sia esso un approccio tattico più furtivo, un assalto, o un mix dei due. Vale anche la pena notare che, se i soldati fossero esposti a troppe situazioni strazianti, il loro misuratore di stress aumenterà: al suo riempimento l’effetto che otterremo sarà quello di non poterli controllate per alcuni turni. L’obiettivo primario di ogni missione è quello di non essere circondati, quindi se durante l’azione dovessimo captare truppe nemiche, il titolo automaticamente si interrompe e consentendo al giocatore di ripensare alla propria strategia sulla base delle nuove informazioni: questa è una caratteristica eccellente, poiché i titoli strategici troppo spesso chiedono ai giocatori di avventurarsi nell’ignoto senza la possibilità di pianificare ciò che è là fuori.
Tra una missione e l’altra, i giocatori possono curare, personalizzare modificare uno degli otto personaggi disponibili. Gli elementi non sono specifici del personaggio, il che significa che oggetti, vantaggi e tratti possono essere cambiati per consentire a un personaggio di svolgere meglio un ruolo o adattarsi meglio per un’attività imminente. La modifica dei personaggi in Broken Lines è particolarmente importante, in quanto il gioco presenta un sistema permadeath, il che significa che i giocatori dovranno spostare i compiti e combattere i ruoli dei soldati caduti su altri. L’incentivo di vedere ogni personaggio fino alla fine, combinato con alcuni percorsi di ramificazione abbastanza robusti, dà la possibilità di rigiocare il titolo più volte. Broken Lines non è comunque privo di difetti: visivamente non è sbalorditivo, spesso ci imbatteremo in bug per lo più fastidiosi anche per gli standard di genere e l’audio delle voci duirante le interazioni dei personaggi è stato probabilmente compresso malamente, al punto da risultare poco nitido e leggermente distorto, dando una sensazione fastidiosa all’orecchio del giocatore. Detto questo, questi piccoli inconvenienti non rovinano il fascino del gioco che, sebbene sia lontano dal prodotto più raffinato, si dimostra un’esperienza piacevole.
Versioni disponibili: PC, Switch
Versione provata: Switch
La recensione in breve
Broken Lines è l'ultima fatica del team di sviluppo indipendente Portaplay, ambientato in una storia alternativa della Seconda Guerra Mondiale. Il titolo è focalizzato l'esperienza di gioco sulle condizioni disperate di una squadra di soldati, oltre a presentare un'efficace rappresentazione delle tattiche militari. Broken Lines non è privo di difetti, piccoli inconvenienti non rovinano il fascino del gioco e, sebbene lontano dal prodotto più raffinato, è un'esperienza piacevole.
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Voto Game-Experience