ATTENZIONE: L’articolo contiene alcuni accenni al primo episodio, occhio agli spoiler!
Continuano le avventure dell’uomo-pipistrello con il secondo episodio dedicato a Batman, questa volta denominato Children of Arkham. Il primo episodio ha gettato le basi per quella che, grazie al cliffhanger finale, si è rivelata una trama interessante, vediamo come si svolge il secondo episodio.
Cara vecchia Arkham
Sebbene il primo episodio di Batman: The Telltale Series abbia avuto qualche problema, partendo in modo lento ed a volte noioso, il susseguirsi degli eventi durante la fase finale del primo capitolo hanno lasciato molti interrogativi in sospeso e hanno aperto diverse strade da intraprendere sul piano narrativo. Il secondo episodio, Children of Arkham, tende ad enfatizzare tali vicende e mostra il lato più oscuro della famiglia Wayne. Le scelte da affrontare nel secondo capitolo saranno molto più incisive rispetto a quelle del primo episodio, le sorti di Gotham City dipendono esclusivamente da noi. Cercheremo di evitare più spoiler possibili al fine di offrirvi una recensione ben curata ma è inevitabile fare qualche accenno al primo episodio, andando così a delineare i personaggi che andranno ad influire sulle scelte narrative di Children of Arkham. Se in Realm of Shadows abbiamo scoperto un Bruce Wayne tormentato dal passato in quello che sembra a tutti gli effetti un complotto contro la tanto amata famiglia Wayne, Children of Arkham ci aprirà gli occhi e farà chiarezza sulle vicende che hanno coinvolto non solo la famiglia di Bruce ma anche i personaggi più influenti di Gotham City come Carmine Falcone ed il Sindaco Hill. Ancora una volta il ruolo di Catwoman, dentro e fuori dal costume, si rivelerà fondamentale ai fini della trama ed andrà a delineare un corso degli eventi lastricato di rivelazioni. Oswald Cobblepot, meglio conosciuto dagli amanti del fumetto come “Pinguino” andrà a riprendere le vicende lasciate in sospeso nel primo capitolo e occuperà un ruolo fondamentale in Children of Arkham, svelando senza mezzi termini la verità su tutti i misteri lasciati in sospeso nel primo episodio. Children of Arkham è dunque un episodio rivelatorio che, pur calando il piede sull’accelleratore dal punto di vista narrativo, si dimostra inferiore al primo capitolo in termini di gameplay e meccaniche messe in gioco. La durata complessiva di Children of Arkham è di gran lunga inferiore rispetto al primo episodio e riesce a stento a superare i 60 minuti di gioco. Ancora una volta suddiviso in sei capitoli, Children of Arkham alterna saggiamente le vesti di Bruce Wayne a quelle di Batman, andando ad approfondire sia le vicende del super-eroe che quelle del ricco imprenditore che, pur essendo la stessa persona, sembrano vivere in universi paralleli. La Gotham City dipinta in Children of Arkham è una città sull’orlo del baratro, una città pronta ad esplodere in quella che viene chiamata “rivoluzione” tra politici corrotti, criminali e malessere generale.
Wayne’s Legacy
Analizzando Children of Arkham con un occhio critico è possibile intravedere le crepe di una produzione che inizia a stiracchiarsi, la scarsa longevità dell’episodio è un sintomo abbastanza evidente e la realizzazione tecnica generale non smentisce le impressioni avute con il primo episodio. Il titolo ha infatti numerose incertezze grafiche, problemi di aliasing e mostruosi ed inspiegabili cali di frame per un titolo che propone una resa grafica nettamente sotto gli standard delle nostre console. Il motore grafico di Telltale continua dunque ad inciampare su una produzione che non ha la minima voglia di rinnovarsi, limitandosi a mettere una nuova pellicola in quella che ormai è una cinepresa da buttare. La riluttanza con la quale Telltale, dopo numerosissime produzioni, rifiuta di rinnovare il suo modus operandi in termini di sviluppo e direzione dei titoli va a creare una voragine tecnica che non sempre è possibile coprire con una bella storia, portando non pochi fastidi al giocatore finale che è costretto a vivere l’esperienza di gioco tra singhiozzi tecnici e cali di frame. Ancora una volta è totalmente assente la localizzazione del titolo che propone doppiaggio e sottotitoli esclusivamente in inglese, precludendo l’esperienza di gioco a molti giocatori. Batman è un super-eroe che attrae molto interesse, una carta vincente da diversi punti di vista ma che sembra avere l’unico ruolo di espediente per quella che continua ad essere una produzione mediocre realizzata con strumenti ormai obsoleti. Giocare a Batman: The Telltale Series è un piacere per la mente e le scelte messe in gioco non sono altro che il biglietto da visita di una Telltale che spesso e volentieri dimentica che oltre alle storie, nei videogiochi, ci sono altri elementi da curare. Un vero peccato che però non costituirà un grande ostacolo per i più appassionati che hanno ormai iniziato l’avventura con Batman. Children of Arkham non è altro che un episodio “ponte”, una conseguenza alle cause innescate con il primo episodio che esplode sul finale, lasciandoci con il fiato sospeso in attesa del terzo episodio che giocherà un ruolo chiave nell’intera vicenda firmata Telltale.
PRO:
- Scorrere degli eventi più fluido del primo episodio
- Svelati, in parte, alcuni misteri
- Ritmo di gioco ben cadenziato tra Batman e Bruce Wayne
CONTRO:
-
- Decisamente meno longevo del primo episodio
- Pochissimi momenti di “gameplay”
- Ancora una volta non localizzato
- Singhiozzi tecnici più che fastidiosi