Sono sempre stato un grandissimo fan di Xcom, e per certi versi devo ammettere che la prospettiva di giocare da parte dei cattivi mi ha sempre intrigato. Non per niente, l’idea di far parte di una razza di alieni super potenti che distruggono a piacimento qualsiasi cosa l’ho sempre trovata abbastanza esaltante. Del mio stesso avviso devono essere i ragazzi del Team Junkfish con il loro Attack of the Earthlings, dove prenderete le redini di una razza aliena simil xenomorfa (o Tiranide, perché il riferimento del giorno a Warhammer 40k deve esserci sempre) per farla pagare ai maledetti umani che vogliono distruggere il vostro pianeta. Siamo di fronte ad un nuovo Xcom?
Io sono lo Sciame!
Attack of the Earthlings, come già descritto, vi darà il controllo di una razza aliena insettoide il cui pianeta viene invaso da una trivella di dimensioni gigantesche di proprietà della Galactoil, una società energetica che ha intenzione di distruggere il pianeta, trivellandolo da cima a fondo per recuperare le risorse di cui è ricco. Ovviamente questa cosa non va a genio ai nostri amici alieni, che decidono quindi di sterminare i sacchi di carne risalendo i sette piani della trivella e distruggendo qualsiasi cosa capiti a tiro. Semplice, conciso, divertente. Enfasi soprattutto su quest’ultima parte, dato che Attack of the Earthlings racconta una storia di sterminio in maniera goliardica, senza scadere mai nel trash, risultando sempre spassosa, raggiungendo in alcuni momenti i fasti di Prey e Portal 2. Ogni livello sarà ambientato su un piano diverso della trivella, dai motori al consiglio d’amministrazione passando per il marketing, ed ognuno sarà caratterizzato dalle proprie architetture, cambiando continuamente scenario e facendovi seguire una serie di obiettivi principali e secondari sempre differenti. Il problema sopraggiunge quando si capisce che i sette piani sono effettivamente i sette livelli di gioco, e che una volta completati tutti, il titolo non offrirà alcunché. Se consideriamo che la difficoltà media è tarata verso il basso e che in meno di un’ora si è in grado di portare a termine tranquillamente un livello, ecco che con poco più di otto ore Attack of the Earthlings vi mostrerà i titoli di coda, raggiungendo una longevità purtroppo insufficiente, data comunque la qualità dell’opera.
La regina delle trivelle
Il gioco di Junkfish è uno strategico a turni sulla falsariga di Xcom, anche se non raggiunge le stesse vette di complessità. Non che questo sia un male, visto che Attack of the Earthlings basa tutto su delle meccaniche stealth per dare un tocco di originalità. Gli alieni infatti, nella maggior parte dei casi, sono molto deboli e la maggior parte delle guardie umane riescono a ucciderli con un solo colpo. Da qui la necessità di attuare delle strategie in cui più alieni devono collaborare per eliminare anche una singola guardia, per non parlare poi di quelle più corazzate e potenti. In vostro soccorso, oltre alla cara vecchia strategia, arriva lo strumento di attacco condiviso, che una volta deciso il pattern di ingaggio, con la semplice pressione di un tasto farà eseguire i comandi a tutti gli alieni contemporaneamente. L’uso di questa funzione ci ha entusiasmato non poco, e l’abbiamo trovata davvero utile e divertente, dato che finalmente si colmava una lacuna storica degli stealth game strategici. Oltre all’uccisione dei nemici, bisognerà occuparsi anche dei cadaveri, che ovviamente attireranno l’attenzione di altre guardie, e quale modo migliore se non mangiarli?
Questo ci permette di introdurre l’altra grande meccanica di Attack of the Earthlings, quella delle Biomasse. Il fulcro dell’intera vicenda è la Matriarca, l’unità principale degli alieni che ad ogni inizio missione dovrà infestare l’intero piano. Persa la Matriarca sarà game over, quindi bisognerà proteggerla a tutti i costi, soprattutto perché è l’unica in grado di generare ulteriori alieni, proprio tramite la biomassa accumulata dal consumo di cadaveri. Questa “moneta” vi permetterà di creare nuove unità o di farle evolvere con tre diverse mutazioni, rispettivamente tank, stealth e a distanza. Una meccanica molto interessante, che porta il giocatore a conservare i propri alieni per non dover perdere preziosa biomassa, anche se questa può essere recuperata tutta ritrovando i cadaveri, riducendo di molto il trade off tra sacrificio e conservazione degli alleati. Ad ogni missione completata vi verrà attribuito un punteggio che sarà utilizzato come moneta per potenziare le differenti unità aliene, basato sulla vostra prestazione, turni spesi in primis. Peccato però che in alcuni frangenti sia impossibile agire senza dover per forza sprecare alcuni turni in attesa delle mosse dell’IA, vanificando in parte l’ottimo lavoro fatto.
Dal punto di vista tecnico Attack of the Earthlings si presenta con uno stile quasi minimalista e per certi versi cartoon che si accompagna alla perfezione con la narrazione scanzonata del gioco e contemporaneamente riesce a non esagerare sul versante delle risorse, rimanendo alla portata dei PC di qualsiasi fascia. Una scelta decisamente intelligente, che esalta senza dubbio sia la narrativa che il comparto artistico del gioco. Per il comparto audio, siamo decisamente nella norma, con una colonna sonora che fa il suo lavoro senza essere né memorabile né da dimenticare, nonostante però la presenza di Mikolai Stroinski, che ha lavorato a titoli del calibro di The Witcher 3 e The Vanishing of Ethan Carter.
PRO:
- Strategico a turni solido e originale
- Narrativa spassosa
- Stile grafico minimalista ma convincente
CONTRO:
- Solo sette livelli
- Troppi turni da sprecare in attesa dell’IA
- Difficoltà media tarata verso il basso
Versione testata: PC
Voto: 7.5