Il patrocinio di Ubisoft di studi indipendenti più piccoli ha portato alla creazione in questi ultimi tempi di titoli molto validi, che hanno mostrato come una grossa casa come quella francese non debba per forza prescindere dall’originalità. Quando però si applica questa formula ad un franchise già affermato e per molti versi abusato, allora si perde sì di originalità ed è semplice fare un grande buco nell’acqua. Questa cosa per fortuna non è successa con la serie Assassin’s Creed Chronicles, una trilogia di spin off dedicata al conflitto più antico del mondo, sviluppati come titoli in 2.5 dimensioni, molto più votati allo stealth che all’azione tipica della serie. Oggi siamo giunti all’ultimo capitolo, Russia, dopo i primi due ambientati in Cina e India, per raccontare la conclusione di questa trilogia che forse getta le basi per il nuovo capitolo della serie regolare, che voci di corridoio affermano interromperà la cadenza annuale. Ma tornando a noi, Assassin’s Creed Chronicles Russia è un ottimo gioco, inserito perfettamente nella trilogia di cui fa parte e che adesso andremo a raccontarvi.
Quando viene Dicembre
Il protagonista principale della nostra storia è Nikolai Orelov, membro della setta russa degli Assassini e già conosciuto dal pubblico per alcune sue apparizioni su fumetti e libri. Importante fu il suo coinvolgimento nell’episodio di Tunguska, un fatto realmente accaduto che ha cambiato per sempre la vita dell’assassino Russo. Sulle tracce dell’ormai famosa scatola del mentore Ezio Auditore, Nikolai si muove in una Russia devastata dalla rivoluzione e dalla guerra, imbattendosi nello stermino della famiglia imperiale dei Romanov. Qui riuscirà a salvare la giovane Anastasia, unica superstite della nobiltà sovietica, la quale rivelerà da subito un’affinità con gli Assassini, facendosi possedere dallo spirito di Shao Jun, l’assassina cinese protagonista del primo capitolo di Chronicles. La grande novità di Russia è proprio questa, ovvero la presenza di due protagonisti distinti con un gameplay alla base simile ma differente nell’approccio, garantendo così una varietà molto più ampia di azioni stealth. La storia del gioco è abbastanza scontata, ma il finale lascia intendere alcuni indizi che sicuramente saranno riutilizzati nel prossimo capitolo, ma soprattutto mischia un po’ le carte in tavola, mostrando come Assassini e Templari non sia poi così diversi. Una tematica interessante, già affrontata in altri capitoli, ma che qui porta anche ad un’aggiunta di gameplay non da poco, che non vogliamo però in alcun modo rivelarvi.
Il gioco è pressoché identico ai primi due capitoli, trattandosi di uno stealth game in due dimensioni e mezzo, con una libertà d’approccio ai livelli abbastanza ampia. Se vi ricordate il meraviglioso Mark of Ninja, AC Chronicles ci va molto vicino, dando anzi delle possibilità maggiori rispetto al titolo dei Keli Studios. L’approccio stealth è praticamente l’unico consigliato, nonostante ci sia la possibilità di adottare soluzioni più drastiche e sbrigative, ma non pianificare alcunché vi porterà immediatamente al checkpoint precedente. Chronicles Russia è difficile, molto difficile, forse più dei due precedenti, data la presenza di armi da fuoco legate al periodo storico, di riflettori, trappole elettriche e via dicendo. La pianificazione risulta fondamentale, ed eseguire le azioni con il giusto tempismo senza sbagliare è praticamente l’unico modo per ottenere un punteggio perfetto. Ogni sezione di gioco infatti vi attribuirà un punteggio in base alle vostre azioni, dove il massimo dei punti sarà attribuito ai piani che vi faranno passare completamente inosservato senza uccidere nessuno. La differenza principale con i precedenti capitoli è la presenza dei due protagonisti: Nikolai è il classico assassino, molto simile a Arbaaz Mir del capitolo indiano, che dispone di un fucile da cecchino, un rampino elettrificato e delle granate fumogene, mentre Anastasia avrà dalla sua solo un coltello e i poteri di Shao Jun legati ai glitch dell’Helix: si potrà teletrasportare in maniera limitata da un nascondiglio all’altro, potrà diventare invisibile per un breve periodo di tempo o far scomparire i cadaveri dei nemici uccisi così che non scatti l’allarme una volta scoperti. Nonostante sulla carta questo ventaglio di poteri possa sembrare sbilanciato, possiamo assicurarvi che non è assolutamente così: l’utilizzo di tali abilità è legato ad un indicatore di energia, che si riempie solamente recuperando determinati gettoni sparsi lungo il livello, ma sono piuttosto radi.
L’ultima dei Romanov
La struttura dei livelli è abbastanza semplice e lineare, anche se è aumentato considerevolmente il numero di trappole e insidie che ci troveremo ad affrontare. Non sarà nuovamente possibile inoltre scalare qualsiasi parete, ma solo quelle evidenziate in rosso lungo il livello, limite imposto anche dalla struttura a due dimensioni del gioco. Ottima anche la varietà delle situazioni, che non mancheranno di darvi quella scarica d’adrenalina dopo ore di mosse ragionate, andando poi purtroppo a convergere in un livello finale che è praticamente solo platform/action che non ammette sbagli, riducendo il tutto ad un trial and error abbastanza frustrante, che vi farà imprecare non poco. La longevità di Assassin’s Creed Chronicles Russia si attesta attorno alle 5 ore distribuite in 10 sequenze, arricchita da una modalità New Game + che vi farà rigiocare l’avventura con tutti i potenziamenti già sbloccati. Ritornano anche le sfide da affrontare in solitaria, basate sull’assassinio, l’uccisione di alcuni bersagli o la raccolta di oggetti.
Per la parte tecnica, le ambientazioni russe sono estremamente affascinanti, anche se i colori caldi e confortanti dell’India qui cedono il posto alla freddezza, al grigio e al rosso, uniche tonalità presenti nella Grande Madre Russia distrutta dalla guerra e lacerata dall’interno dalla rivoluzione proletaria: tutto molto più scarno, ma ugualmente affascinante. La stabilità del gioco è buona, anche se alcune volte la risposta dei comandi risulta un po’ tardiva e nelle situazioni più complesse questo va ad incidere parecchio sull’economia del gioco.
PRO:
- Impegnativo e votato allo stealth
- Prende tutti i pregi dei primi due episodi
- Suggestivo
- Doppi protagonisti che funzionano
CONTRO:
- Poca innovazione
- Alcune imprecisioni nei comandi