Dopo quindici lunghissimi anni dal rilascio del primo folle capitolo, Psychonauts 2 è finalmente arrivato. Annunciato nel 2015, il titolo di Double Fine Production nato da un progetto Kickstarter e successivamente supportato da Xbox Game Studios è pronto per essere giocato. Abbiamo esplorato le menti più folli, affrontato dubbi, ansie ed incertezze negli anfratti più reconditi della psiche umana e ne siamo usciti più folli che mai. Vediamo come se la cava Psychonauts 2.
State of mind
Se entrassimo nella mente di Tim Schafer probabilmente sceglieremmo di non uscirne più, Psychonauts 2 è un viaggio nella psiche umana raccontato in uno stile cartoonesco che traduce in colori e follia le condizioni che mantengono il delicato equilibrio nella nostra mente. La percezione della realtà viene dunque messa in discussione in una chiave spy-movie dal sapore antico e nostalgico. Abbiamo conosciuto gli Psychonauts durante la nostra infanzia, divertendoci a saltellare in un mondo tradotto nel nostro linguaggio ed affrontare un viaggio simile con la maturità di oggi risulta essere si divertente ma anche dannatamente nostalgico e malinconico. Psychonauts 2 si presenta come se fosse uscito nel 2006, il sapore è lo stesso ma la tecnologia è cambiata, si è evoluta introducendo elementi oggi indispensabili per la fruibilità di un action-platform ma la formula, il perno centrale dell’esperienza, è rimasta intatta.
Psychonauts 2 riprende le vicende lasciate in sospeso con il primo capitolo ed apre un mondo completamente nuovo ed una vita all’interno dell’agenzia degli Psychonauts con la quale Razputin “Raz” Aquato dovrà fare i conti. Le gesta eroiche condotte durante il primo capitolo non salveranno infatti il nostro protagonista dalla gavetta, in Psychonauts 2 saremo infatti dei semplici stagisti che, come spesso accade, si ritroveranno ad avere in mano le sorti del mondo ancora una volta. Tenendo conto dei quindici anni di gap, Psychonauts 2 darà la possibilità ai giocatori di sfruttare un piccolo recap contenuto all’interno del gioco che andrà a raccontare le vicende svolte durante il primo capitolo. Il ventaglio di personaggi che andremo a conoscere sarà abbastanza ampio e comprenderà sia vecchie conoscenze che nuovi ed intricati individui.
Un platform anacronistico
Lo stile di Psychonauts 2 riflette il mondo dell’intrattenimento di un’epoca ormai passata, un mondo fatto di colori ed esagerazioni realizzato in uno stile che ricorda fortemente i cartoni animati di Cartoon Network e simili, si tratta dunque di un salto indietro nel tempo soltanto parzialmente gradito in quanto si porta dietro anche tutti i difetti di produzioni che hanno trovato il modo di evolversi nel corso degli anni. Partendo infatti da un concetto puramente ludico, Psychonauts 2 si presenta come un platform che, ad oggi, non riesce a competere con gli esponenti di spicco del genere. Le aree esplorabili sono numerose e ricche di segreti ma il loro design è fortemente limitato da un approccio al platform ormai considerabile piatto e privo di spunti particolarmente interessanti. Vengono infatti a mancare quelle abilità ormai chiave per definire un platform come divertente e stimolante. L’avventura inizia con sei abilità già a disposizione dopo un breve tutorial mentre le due restanti verranno scoperte soltanto dopo aver affrontato almeno il 75% dell’avventura. Psychonauts 2 introduce inoltre un backtracking davvero difficile da digerire nel caso in cui si vogliano collezionare i vari raccoglibili, i mondi del gioco sono infatti separati tra loro e sarà necessario tornare indietro dopo aver ottenuto una delle due abilità per raccogliere alcuni elementi mancanti. Immaginate, dopo una decina di ore di gioco, di dover rifare completamente il primo livello soltanto perché un raccoglibile è situato in un luogo irraggiungibile se non dopo aver quasi completato il gioco, è frustrante e poco stimolante. Psychonauts 2 purtroppo non propone una struttura che fa percepire la progressione delle abilità come un elemento chiave, esiste la possibilità di potenziare i vari poteri ma i potenziamenti sono talmente trascurabili che difficilmente costituiranno l’obiettivo di un giocatore, avanzare di livello diventa dunque una semplice eventualità ed i punti verranno spesi con noncuranza.
Anche le fasi di combattimento e la gestione delle abilità in generale non risultano essere particolarmente interessanti, anzi, spesso e volentieri si rivelano essere una vera e propria seccatura. Le otto abilità utilizzabili da Raz vanno infatti associate ai quattro pulsanti dorsali del pad e possono essere scambiate tra loro tramite la freccia in su del D-Pad, i vari nemici che si presenteranno avranno punti di forza e debolezza e modi più ottimali per essere sconfitti, i combattimenti diventeranno dunque un continuo stop-and-go per impostare di volta in volta le abilità più efficaci, rimappando continuamente i comandi. Per quanto riguarda i nemici presenti in Psychonauts 2 troviamo invece un’ottima varietà sia in termini di design che di abilità, i nemici rispecchiano tutte le tribolazioni della mente umana, dalla negazione all’ansia fino al cattivo umore ed il pregiudizio. Ben contestualizzati e realizzati, i nemici presenti in Psychonauts 2 vanno dunque ad affiancarsi all’ottimo design dei personaggi e del taglio artistico generale del titolo.
Ti racconto una lunga storia
Psychonauts 2 cede sotto una tecnica narrativa figlia di espedienti tecnici degli anni passati. Molti di voi ricorderanno le brevi cutscenes presenti all’inizio di ogni livello che offrivano una panoramica del mondo per poi tornare sul personaggio, una sorta di “extra” caricamento nascosto per concedere al gioco quel piccolo tempo di caricamento in più, ecco, Psychonauts 2 abusa di questa tecnica in maniera spropositata ma lo fa in un 2021 in cui non c’è più bisogno di farlo. L’esperienza di gioco pad alla mano è infatti costellata di mini-filmati fatti di piccoli dialoghi insignificanti nel migliore dei casi e semplici espressioni poco convincenti nella maggior parte delle volte. Questa serie di piccole interruzioni vanno a rompere un ritmo di gioco già abbastanza lento andando ad accentuare una più generale lentezza che espande la percezione del tempo passato a giocare. Non c’è un singolo momento di gioco in cui Raz sarà affiancato da altri personaggi, li vedremo nei filmati o come NPC con cui interagire ma per il resto interagiremo con loro soltanto attraverso questi mini-filmati fastidiosi che non portano nulla al gioco nel suo complesso. Anche la struttura delle quest presenta un pattern proveniente dal passato, lo svolgimento delle missioni sia principali che secondarie viene nidificato in una serie di sotto-obiettivi spesso simili tra loro che fanno perdere di vista lo scopo principale della storia. Per quanto riguarda il level design, Psychonauts 2 propone un vasto assortimento di livelli e situazioni completamente fuori di testa, è proprio tra taglio artistico e level design che la creatività espressa in Psychonauts 2 prende forma e ci regala i momenti più alti dell’intera esperienza. Le menti che andremo ad esplorare sono tutte diverse tra loro sia in stile che in design contribuendo dunque ad allontanare quella sensazione di ripetitività spesso innescata da un quest design poco ispirato. La varietà presente nei mondi proposti suscita dunque curiosità e va ad incentivare l’esplorazione che, pur essendo molto limitata, permette a Psychonauts 2 prendere una boccata d’aria dai diversi problemi che lo affliggono.
Come accennato poco sopra, il sistema di progressione non è nulla di eccezionale. Si tratta infatti del classico “compitino” da fare in quanto il genere oggi lo esige nella maggior parte dei casi ma non vi è una vera ispirazione né nella progressione del personaggio intesa come build attraverso punti abilità che come oggetti ottenibili in-game attraverso la valuta di gioco. È infatti possibile comprare delle cure e dei piccoli potenziamenti in alcuni negozi presenti negli hub del gioco ma nessuno di questi sarà mai veramente essenziale, nel corso dell’intera avventura avremo infatti usato al massimo due o tre oggetti curativi, lasciando il resto intoccato.
Le porte della percezione
Se Psychonauts 2 si porta dietro alcuni difetti del passato, il comparto tecnico ne esce invece completamente rinnovato. Per quanto lo stile del titolo non permetta particolari esercizi di fotorealismo, Psychonauts 2 si presenta in una veste grafica di tutto rispetto con una gestione delle luci molto interessante accompagnata da ambientazioni dettagliate e ricche di particolari. Durante la nostra esperienza su Psychonauts 2, dalla durata di circa 12 ore complessive, non abbiamo riscontrato particolari problematiche in termini di stabilità. La prova è stata fatta su un PC di fascia alta ma non siamo di fronte ad un titolo particolarmente esigente in termini di specifiche tecniche, qualche incertezza nei caricamenti ma si tratta di minuzie poco considerabili. La vera anima di Psychonauts 2 viene fuori attraverso la sua resa grafica bensì attraverso il suo taglio artistico, Psychonauts 2 è infatti estro puro, creatività incontrollata che va a sposarsi perfettamente con le tematiche trattate nel titolo. La psiche umana è infatti realizzata con incredibile creatività attraverso ambientazioni suggestive e sempre azzeccate, ispirate e d’impatto.
Il titolo è in arrivo su Xbox Game Pass al Day One ed andrà a coprire tutte le versioni riguardanti le console Xbox, quindi Xbox Series X|S, Xbox One, Xbox One X e PC mentre i giocatori Playstation 5 dovranno accontentarsi della versione Playstation 4 in retrocompatibilità che darà comunque accesso ai 60FPS. Al momento del lancio manca inoltre il supporto all’HDR per la versione PC, supporto invece presente su Xbox Series X|S che raggiungerà i 4K 60FPS mentre risoluzione e frame rate saranno completamente sbloccati su PC.
In conclusione, siamo di fronte ad un titolo sicuramente interessante ma che non riesce a mantenere un ritmo costante. Un’esperienza altalenante fatta di stupore grazie al level design intervallato dalla noia di alcuni momenti davvero difficili da digerire. Si tratta comunque di un buon risultato per una delle serie più amate del passato che si è ritrovata a fare i conti con un mondo completamente diverso rispetto a quello di quindici anni fa.
La recensione in breve
Psychonauts 2 è un titolo che farà sicuramente la felicità di coloro che hanno amato il primo capitolo ma non riesce a sostenere il peso del tempo che passa restando in qualche modo bloccato in un 2006 senza fine. L’intera esperienza di gioco è costellata da piccole mancanze che soltanto in parte vengono colmate dall’incredibile carico artistico messo sull’altro piatto della bilancia. Psychonauts 2 è un revamp di tutto rispetto ma non centra completamente il bersaglio pur riuscendo a raccontare una storia interessante e ricca di colpi di scena.