La redazione di Digital Foundry ha analizzato le presunte specifiche tecniche di PS6 emerse online, valutandone la plausibilità e individuando punti di forza e possibili eccessi nei rumor. Al centro delle indiscrezioni c’è l’APU “Orion”, che dovrebbe integrare otto core Zen 6: una scelta considerata logica e coerente con l’evoluzione della linea PlayStation, puntando a un equilibrio tra potenza ed efficienza con consumi sotto i 200 Watt.
La componente grafica, invece, dovrebbe basarsi su un’architettura RDNA 5 con 40-48 compute unit e frequenze oltre i 3 GHz. Secondo alcune stime, ciò potrebbe triplicare le prestazioni raster della PS5 e migliorare di 5-10 volte il ray tracing, ma Digital Foundry avverte che un balzo così netto è poco realistico, prevedendo piuttosto un’evoluzione mirata più su ray tracing e machine learning che sulla pura potenza bruta.
L’attenzione al machine learning è confermata dal riferimento a Project Amethyst, iniziativa congiunta tra Sony e AMD già citata da Mark Cerny nelle sue interviste sul futuro della piattaforma. Pur ritenendo plausibili le specifiche diffuse, la testata inglese ricorda che sono informazioni non verificate e soggette a possibili modifiche, soprattutto considerando i lunghi tempi di sviluppo hardware.
La celeberrima redazione inglese sottolinea che, se PlayStation 6 riuscirà a raggiungere le prestazioni ipotizzate mantenendo un prezzo in linea con le console, si tratterà di un salto generazionale valido. Tuttavia, il vero terreno di sfida della prossima generazione non sarà solo la tecnologia, ma anche l’esperienza complessiva offerta ai giocatori.
Aggiungiamo che un leaker potrebbe aver svelato uscita e prezzo di PS6.