Già a marzo il presidente americano Joe Biden aveva fatto preparare un pacchetto di investimento per le infrastrutture di ben due mila miliardi di dollari, dentro al quale erano presenti piani per produrre semiconduttori e chip internamente agli USA con un investimento di 50 miliardi di dollari.
Questo perché il presidente degli Stati Uniti d’America ha intenzione di risolvere il prima possibile la situazione di difficoltà nel reperire semiconduttori e nel costruire chip necessari per la produzione di beni dai contenuti elettronici di vario tipo, come automobili, elettrodomestici, smartphone, processori, schede grafiche e quindi computer e console da gioco, tra cui PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
Accogliendo le richieste di aziende come ad esempio Sony, Apple, AMD e Qualcomm, Biden ha di recente avviato anche un’indagine specifica per capire i problemi logistici e di filiera che hanno portato a una carenza tale di semiconduttori in tutto il mondo, al fine di risolvere in tempo questo problema enorme per la stabilità economica delle aziende più strategiche del paese.
Ora, la Casa Bianca ha chiesto ulteriori fondi per fronteggiare questa continua carenza di semiconduttori. L’amministrazione Biden ha infatti richiesto ulteriori 150 milioni di dollari per creare due nuovi programmi di manifattura interna.
Nella giornata di oggi si terrà tra l’altro un incontro virtuale con la Casa Bianca chiamato “CEO Summit on Semiconductor” al fine di fare maggiore chiarezza sui problemi riguardanti questa particolare filiera di rifornimento.
Il presidente e il suo team di esperti parleranno di compagnie come Alphabet, AT&T, Ford, General Motors, Intel e Samsung, in modo da raccogliere le loro esperienze, dubbi e speranze per cercare di migliorare la situazione il prima possibile.
Biden e il suo team hanno comunque rivelato che questa carenza di materiali e rallentamento della produzione continuerà ancora e non sarà risolvibile nel breve periodo.
Tuttavia, sembra che PlayStation 5 e Xbox Series X|S stiano cominciando a diventare pian piano maggiormente reperibili, almeno in certi paesi più che in altri. Ricordiamo che il problema riguarda attualmente anche le scede grafiche NVIDIA e AMD, come ad esempio le GeForce RTX serie 30 o le nuove Radeon RX serie 6000.