Annunciato durante l’E3 dello scorso anno, poi sparito dalle scene per più di 12 mesi, Nioh 2 era tornato a far parlare di se con una closed alpha che aveva permesso ad alcuni fortunati di iniziare a testare le novità dell’ultima fatica del Team Ninja. In seguito, in odore di TGS, abbiamo potuto assistere ad una nuova demo esclusiva grazie a Sony Playstation, invitati in questi ultimi giorni d’estate ad una prova a porte chiuse. Tale hands on ci ha gettato di nuovo nel Giappone dominato dagli yokai, in due livelli differenti, uno identico a quello mostrato in queste ore al Tokyo Games Show, l’altro totalmente inedito, una boss fight tanto spettacolare quanto brutale.
La novità più importante di Nioh 2, emersa ovviamente già durante l’allestimento di tre mesi fa, è il cambio netto di protagonista: non avremo più il controllo di William, il samurai dai capelli bianchi e suddito di sua maestà la Regina d’Inghilterra, ma di un eroe che potremmo creare e personalizzate sotto ogni aspetto, grazie ad un editor del personaggio abbastanza completo. Durante la demo abbiamo potuto scegliere tra sei profili predefiniti maschili o femminili, ma nel gioco saremo in grado di customizzare moltissimi aspetti estetici del nostro samurai. Questa però non è l’unica novità introdotta in questo nuovo capitolo, parlando in termini di possibilità di gameplay. Le abilità del personaggio sono state ampliate in maniera considerevole, ora rappresentate come una sorta di sferografia e che vengono raggruppate in aree ben definite. Avremo abilità legate alle armi, alla postura, alle arti magiche e altro, in un numero decisamente più consistente rispetto al passato. Tutto questo si traduce in molte più combinazioni d’attacco e difesa per il giocatore, sopratutto alla luce delle nuove meccaniche di combattimento, che rimangono però ancora saldamente ancorate ai tre diversi stili selezionabili durante le combo, che cambiano velocità ed intensità dei colpi.
Nioh 2 rimane sostanzialmente identico al predecessore, ma sostituisce le doppie spade con una coppia di asce, molto più veloci e versatili, in grado di essere lanciate a corta distanza. Per gli attacchi pesanti abbiamo anche una Nodachi, spada lunga dal range elevato e dal danno imponente, ma proprio per questo più lenta e pesante. Il combat system riprende a piene mani il concetto di “flusso” del primo capitolo, dove la barra della stamina, definita Ki, può essere ripristinata veolcemente tra un attacco e l’altro alla pressione di un tasto con il timing corretto. Resta quindi un sistema originale e soddisfacente, diverso dal solito, ora arricchito anche da nuove abilità Yokai che apprenderemo durante la nostra avventura. Sconfiggendo boss e miniboss, questi potranno droppare delle speciali mosse equipaggiabili che attiveremo potenziandoci notevolmente durante gli scontri, ed hanno tutte diversissime funzioni, sia d’attacco che di difesa. Questo apre nuovi percorsi alla ricerca dei boss secondari, che possono droppare diversi tipi di attacchi per rendere il combattimento ancora più variegato. Durante la nostra prova avevamo a disposizione un attacco in salto ad area estremamente potente, in grado di devastare i nemici più deboli con un singolo colpo. A tutto questo va aggiunta la nuova forma Yokai, una sorta di Devil Trigger che potrà essere personalizzata e ci trasformerà in una versione demonica del nostro guerriero. La forma Yokai ci rende estremente più forti e veloci, in grado di sostenere più danni ed attaccare continuamente anche i boss più potenti.
Venendo all’equipaggiamento, abbiamo potuto notare come il sistema di loot è rimasto invariato, con oggetti con proprietà casuali disponibili in buona quantità, in una sorta di clone di Diablo in terza persona. In poco tempo siamo stati letteralmente sommersi da oggetti ed equip diversi, per un quantitativo di statistiche davvero impressionante, in grado anche qui di renderci potentissimi in poco tempo. Tutti questi aspetti possono portare alla conclusione che Nioh 2 soffrirà dello stesso gap di difficoltà riscontrato nel primo capitolo, dove verso i tre quarti del gioco si diventava talmente potenti da superare qualsiasi ostacolo senza eccessivo impegno. Ed è qui che entra in gioco la nuova demo.
Come avevamo già accennato, la prima parte della nostra prova era identica a quella che sta circolando in queste ore dal TGS 2019, dove abbiamo potuto apprezzare il nuovo level design del gioco, molto più complesso, e gli scontri con i nemici base e i miniboss, per poi arrivare a quello che è stato il nostro primo approccio con un boss degno di questo nome, una sorta di ibrido uomo-cavallo gigantesco, sorprendentemente veloce e da range d’attacco spaventoso. Nonostante l’impatto iniziale di sicuro effetto, il boss aveva comunque dei pattern abbastanza classici per chi è abituato ai soulslike, quindi con qualche tentativo si riesce a portare a casa la vittoria, sopratutto sfruttando le nuove tecniche Yokai. Storia totalmente diversa per quanto riguarda la seconda parte, dedicata esclusivamente ad una nuova bosss fight, che ci ha visto affrontare un demone volpe dalle sembianze di donna, che si trascinava su un carro tempestato di fiamme. Oltre ad essere artisticamente stupendo, questo boss ci ha anche fatto ricredere su quanto dicevamo in precedenza, dimostandoci che Nioh 2 non ha assolutamente voglia di renderci la vita facile. I pattern della volpe erano veloci e letali, comprendendo cariche con il carro, attacchi magici ad area e frustate infuocate che sferzavano in ogni direzione. Non abbiamo avuto un secondo di tregua e non ci vergognamo ad ammettere di non essere riusciti ad arrivare neanche lontanamente a sconfiggerla, cosa che ci dà belle speranze per il gioco finale. Tecnicamente, Nioh 2 è in tutto identico al primo capitolo, molto curato nei dettagli e nel design dei personaggi e nemici, boss su tutti. L’impressione generale è che Team Ninja abbia inteso Nioh 2 come un aggiornamento del precedente, con alcune novità significative ma nulla di rivoluzionario, come una sorta di rifinitura e appianamento dei difetti del primo lavoro. Con l’uscita prevista per il 2020, non ci resta che aspettare per capire la qualità effettiva di questo secondo capitolo, ma da quanto visto, le aspettative sono molto alte.