L’inverno nucleare di Fallout 76 arriva nel pieno dell’estate, una modalità Battle Royale che, adattandosi alle meccaniche ed alla logica dell’universo di Fallout mira a ribaltare le non proprio felici sorti dell’ultima fatica nucleare di Bethesda, sarà riuscita la modalità più amata e odiata degli ultimi anni a risollevare lo spirito di Fallout 76? Noi l’abbiamo provato ed il risultato non è per nulla scontato.
Il Fallout nucleare che ha dato origine all’universo dell’omonima saga targata Bethesda non ha soltanto travolto il mondo virtuale dell’ultima appalachia ma la sua esplosione ha avuto una risonanza molto importante anche nell’industria dei videogiochi. Fallout 76 è stato infatti il titolo al centro di profonde controversie, tra polemiche, scandali e delusioni, il lancio del titolo non è stato di certo roseo ma l’intenzione da parte di Bethesda di supportare il titolo non è di certo crollata sotto i colpi della critica e del pubblico. Nuclear Winter rappresenta la voglia di riscatto di un titolo troppo problematico che cerca, per certi versi, una scorciatoia per trovare un posto nel cuore e nei pad dei giocatori. Una modalità Battle Royale a sé stante, un colpo di reni che, da un certo punto di vista, sa di disperazione ma che prova in tutti i modi a rimescolare la salsa del mondo di Fallout 76.
Disponibile gratuitamente per tutti i giocatori in possesso del titolo, Nuclear Winter presenta un sistema di progressione completamente slegato dal mondo di Fallout 76. Tutto inizia in un Vault all’interno del quale 52 giocatori prendono parte ad uno scontro all’ultimo sangue. Non avendo a disposizione i punti S.P.E.C.I.A.L, all’inizio di ogni partita sarà possibile scegliere tra dei perk casuali resi disponibili per i giocatori, lasciando un margine decisionale ai giocatori che potranno scegliere quali vantaggi avere durante la partita. Da salti enormi a danni maggiorati, l’avversario in Nuclear Winter rappresenta sempre una sfida, impreziosendo così un sistema di combattimento ancora troppo legnoso per essere compatibile con la frenesia della Battle Royale, sebbene il feeling sia stato decisamente limato e le interazioni tra Pip-Boy e gioco snellite. Nuclear Winter resta comunque un titolo da giocare di testa che non permette scontri particolarmente frenetici se non fosse per gli agguati o la componente strategica che dà vita alla battaglia.
In Nuclear Winter non sono presenti lanci con il paracadute o sistemi di spawning particolare, sarà infatti possibile scegliere il punto di spawn dalla mappa poco prima dell’inizio della partita, rivelando peraltro la posizione di tutti i giocatori per un breve periodo. Una scelta poco coraggiosa che elimina dall’equazione della Battle Royale tutta una serie di meccaniche iniziali di posizionamento che ci spingono a scegliere un punto sia in relazione alla densità di giocatori presenti in un punto della mappa ma anche alla posizione della safe-zone e delle zone più ricche per la fase di looting. Una scelta semplice che sicuramente semplifica l’approccio al gioco ma fornisce fin troppe informazioni ai giocatori, rovinando lo spirito iniziale della modalità. Una volta in campo sarà ovviamente compito del giocatore procurarsi il loot necessario per ottenere vantaggi decisivi come armamenti potenti, armature e punti S.P.E.C.I.A.L
Le zone dove lootare tuttavia non sono tantissime e, fatta eccezione per un paio di agglomerati di edifici spesso pieni di avversari, il modo più efficace di rimediare loot è quello di uccidere i nemici guidati dall’IA che incontreremo sul nostro cammino. La componente dell’IA rappresenta un game changer molto interessante che mette il giocatore di fronte alla scelta di rivelare la propria posizione o di rinunciare ad un possibile loot. Ad arricchire ancora le possibilità di ottenere equipaggiamento vi sono le casse sparse in giro per la mappa ed i terminali da violare. I terminali danno al giocatore la possibilità di scegliere tra un’arma potente, uno stimpack potenziato o rivelare i nemici in una determinata area. Gli elementi che contraddistinguono Nuclear Winter dalla tradizionale Battle Royale sono dunque presenti e, con il giusto tempismo, riescono a ribaltare le sorti di una partita. La possibilità di detonare una vera e propria bomba atomica attraverso la raccolta di codici sparsi per la mappa conferisce alla modalità quella marcia in più capace di dare una vera e propria identità al titolo, sebbene gli scenari in cui la detonazione diventa realtà siano veramente rari.
Nuclear Winter rappresenta sicuramente una validissima alternativa al disastro nucleare di Fallout 76 sebbene non costituisca ancora un motivo abbastanza valido per i nuovi giocatori, un modo per consolarsi dopo aver comprato il titolo e sperimentare qualcosa di nuovo. Nuclear Winter introduce anche un concetto di trama, segmentata attraverso gli ambienti del Vault 51, sbloccabili avanzando di livello. Un tentativo molto timido di inserire una trama che riesce comunque a spazzare via la freddezza della Battle Royale. Sicuramente c’è ancora tantissimo lavoro da fare sia in termini di bilanciamento che di fluidità, il punto resta sempre uno: Nuclear Winter è davvero ciò che serve a Fallout 76? Non sarebbe stato più giusto rafforzare il concept venduto al Day One? La risposta dipende molto dalle esigenze del giocatore, il cambio di rotta di Bethesda può essere percepito in diversi modi, ciò che è certo è che Fallout 76 ha ancora tantissima strada da fare e le risorse impiegate in Nuclear Winter non fanno altro che allontanare il titolo di Bethesda dalla sua premessa iniziale.