Quando il mondo di Bullet, il tenero ed agguerrito cucciolo Corgi protagonista di ProtoCorgi, viene minacciato da un’invasione di parassiti alieni, è tempo di dare sfogo a tutti i potenziamenti tecnologici che la sua padrona gli ha installato per salvare l’intero pianeta e la padrona stessa.
Queste sono le premesse di ProtoCorgi, adorabile quanto difficile sparatutto a scorrimento orizzontale, nonché prima fatica dello studio cileno Kemono Games, che ha cercato in questo titolo di aggiungere qualcosa in più al già saturo mondo degli sparatutto a scorrimento. Ci saranno riusciti? Scopriamolo nella nostra recensione di ProtoCorgi.
B-A-U ! c’è un pianeta da salvare!
Come anticipato prima, il tentativo di Kemono Games è stato quello di aggiungere novità ad un genere ormai saturo di titoli e protagonisti diversi, partendo anzitutto da Bullet: il carinissimo Corgi protagonista di questa avventura – che si può coccolare nel menù, giusto per aggiungere ulteriore tenerezza – che di carino ha solo l’apparenza, trattandosi di un cane modificato ciberneticamente dalla sua brillante padrona scienziata con lo scopo di proteggere non soltanto casa sua, ma tutto il pianeta.
Beh, questi potenziamenti si rivelano più che necessari, considerata l’improvvisa invasione aliena che colpisce il pianeta attraverso la quale gli alieni non solo vogliono prendere possesso della Terra, ma rapiscono anche la padrona di Bullet. Il piccolo ed armato fino ai denti Bullet prende dunque coraggio e si assume l’immensa responsabilità di salvare l’intero pianeta, ma soprattutto la sua padrona.
L’intento di Kemono Games per ProtoCorgi è sicuramente quello di renderlo un gioco longevo e il miglior espediente trovato dal team di sviluppo per ottenere questo risultato è continuare a giocare, morendo spesso e volentieri per accumulare i punti sufficienti e sbloccare potenziamenti permanenti che consentano di avanzare sempre più attraverso i livelli. Questo espediente “roguelite” riesce dunque a prolungare la durata di un titolo che altrimenti durerebbe soltanto 45 minuti, e ci sono riusciti, poiché è pressoché impossibile che siate in grado di sbloccare uno dei due finali già al primo tentativo. Vi toccherà dunque armarvi di pazienza e giocare a ripetizione i livelli – e le bossfight- per riuscire a proseguire nella storia del gioco ed aumentare il vostro record personale sbloccando i potenziamenti necessari.
Inoltre, se la storia stessa non fosse sufficiente per gli appassionati del genere, ProtoCorgi fornisce un editor ai giocatori più hardcore: Kemono Games ci fornisce dunque la possibilità di creare i livelli a nostro piacimento a seconda del livello di difficoltà che più ci aggrada e condividerlo online con gli altri giocatori. Finita la storia, dunque, potrete continuare le avventure di Bullet in nuovi livelli creati da altri utenti. Peccato per l’interfaccia di creazione piuttosto complessa e caotica, l’hud dell’editor è decisamente saturo di elementi e necessiterete di tempo per familiarizzare con tutti gli strumenti.
Uno spazio caotico
Non fatevi ingannare dalla dolcezza di Bullet: ProtoCorgi presenta un grado di sfida piuttosto alto, soprattutto per i neofiti del genere. Non farete a tempo ad entrare in confidenza con i controlli e le dinamiche nemiche che vedrete “Game Over” sul monitor e preparatevi perché saranno le due parole che leggerete di più in assoluto.
Frustrante? Sì, ma non per il Game Over in sé, chi è cresciuto con questa tipologia di titoli è abituato a dover ricominciare tutto daccapo. La frustrazione deriva dal fatto che serve del tempo per capire quali siano i punti del protagonista che prendono effettivamente danno – in fin dei conti solo la parte centrale di Bullet – e questa particolarità si rivela tanto utile nel combattimenti per evitare l’immenso numero di oggetti volanti, missili e proiettili vaganti, quanto fastidioso nel momento in cui bisogna interagire con l’ambiente e raccogliere bonus e power up.
A proposito di power up, avremo a disposizione un buon numero di armi per riuscire a farci strada attraverso questo caotico mondo di gioco, nulla di innovativo ma sicuramente in grado di garantire variabilità al gameplay. è bene imparare in fretta quali essi siano e a cosa servano per poter raccogliere le armi adatte alla situazione durante le fasi più concitate del gioco e, considerato quanto detto poc’anzi sulla difficoltà di raccolta, in certe situazioni il risultato sarà che finiremo col complicarci la vita e infine perderla per riuscire a raccogliere un’arma. Non solo, alla “morte” del protagonista, i power up vengono dispersi nell’area di gioco e sarà dunque nostro compito riuscire a riprenderceli se vogliamo proseguire, giusto per aggiungere ancora un po’ di pepe alla situazione.
Pixel-Art e vibes anni ’80
Quanto è bello ProtoCorgi. Esteticamente è una gioia per gli occhi del giocatore, soprattutto se si è appassionati di pixel art. L’abbinamento pixel art ed un Corgi davvero carinissimo è sicuramente l’elemento vincente di questo titolo. Sebbene il design di alcuni nemici sia qualcosa di già visto, ai nostri occhi non ha mai smesso di perdere fascino, soprattutto perché i proiettili singoli di Bullet risultano essere “B-A-U-!” in sequenza mentre il nostro protagonista abbaia ferocemente ai nemici (l’abbiamo detto che adoriamo i Corgi?).
Il comparto artistico è inoltre impreziosito da una colonna sonora retrowave che sostiene benissimo il gameplay e riesce a rendere davvero piacevole l’esperienza di gioco, accompagnata dall’altro gioiellino che è la canzone introduttiva che vi invitiamo ad ascoltare. Il tempo insieme a ProtoCorgi sembra davvero volare grazie a questo comparto audio solido e ben pensato, una vera chicca per gli amanti del genere, in grado di coinvolgere e far perdere la nozione del tempo.
Canini ed alienini per questa avventura spaziale
In definitiva, ProtoCorgi si merita tutti i 7€ di prezzo considerate le possibilità del gioco. Stiamo infatti parlando del primo lavoro di Kemono Games, tutto sommato apprezzabile sia per le dinamiche di gioco che per le possibilità offerte post-endgame. Ci sono sicuramente delle sbavature soprattutto per quel che concerne le collisioni e la raccolta degli oggetti, sormontabili una volta presa confidenza col gioco. Kemono Games ha portato qualcosa di nuovo nel mondo degli sparatutto a scorrimento? No. Resta comunque un gioco piacevole ed artisticamente ben pensato? Sì. Vale la pena spendere 7€ per questo gioco? Assolutamente sì.
La recensione di ProtoCorgi
Proto Corgi è tante cose: carino, attraente, complesso e frustrante. Queste caratteristiche unite riescono a regalare sessioni di gioco comunque divertenti, anche nelle diverse difficoltà. Menzione speciale al lavoro in pixel art ed al comparto sonoro, davvero ben realizzati.
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Voto Game-Experience