I Pokémon si sa, sono un vero e proprio fenomeno culturale nato negli anni ’90 ma che non vuole proprio saperne di arrestarsi. La vera e propria icona del brand è certamente Pikachu, tenero “topo” giallo dalle scocche rosse ma con un ferrea volontà di non darla mai vinta alle avversità che incontro lungo il cammino.
Ebbene in queste ore Yomiuri con designer e illustratori di Pokémon ha rivelato non poche curiosità sulle origini di Pikachu.
Eccovi i passaggi più importanti dell’intervista:
- Pikachu ha un’evoluzione perduta, difatti una volta evoluto in Raichu avrebbe dovuto evolversi in Gorochu. Quest’ultimo possedeva le zanne ed un paio di corna. A causa di problemi di bilanciamento, questa evoluzione è stata poi rimossa.
- Atsuko Nishida parla di come è nato il nome dell’iconico mostriciattolo: “l’ho chiamato senza pensarci troppo, ma dato che era un tipo elettrico, ho lanciato un “Pika “. Non avevo in mente un topo per la parte “-chu”, e in realtà non ricordo il motivo … ma in ogni caso, il nome “Pikachu” mi è balzato in mente prima, e da lì è stato trasformato in un topo”.
- Satoshi Tajiri è quello che ha deciso che Pikachu sarebbe stato un “topo elettrico”.
- Riguardo il nome Koji Nishimo afferma che “quando ho sentito il nome ho pensato che ‘carino’, e da lì è iniziato a piacermi Pikachu sempre di più. Per questo motivo, quando mi è stato mostrato il design daifuku, ho chiesto a Nishida-san “di renderlo più carino”. Nella fase daifuku, Pikachu non aveva le guance che sono state aggiunte quando il team ha deciso di rendere Pikachu più carino. Le punte delle orecchie scure sono uno dei pochi resti del design daifuku. Le strisce sul retro di Pikachu furono aggiunte perché Nishida sentiva che, dal momento che si vedono le spalle dei Pokemon quando entrano in battaglia, “la sua schiena era spoglia senza nulla”.
- Riguardo il colore Ken Sugimori ha detto “dicono che il giallo è l’attributo cromatico dell’elettricità”. È così che Pikachu è diventato giallo.
- Pikachu era già molto popolare nell’azienda, ma la cosa divenne molto più chiara quando Sugimori “stampò la pixel art e fece una gara di popolarità in compagnia chiedendo” quale ti piace? E Pikachu era di gran lunga il più popolare.
- Per quanto riguarda l’anime, è stato il regista Kunihiko Yuyama a decidere che Pikachu fosse il partner di Ash. Sugimori ha detto che “nel gioco scegli uno Squirtle, Charmander e Bulbasaur, ma Satoshi non poteva scegliere uno di quei tre mostriciattoli come partner di Ash perché altrimenti avrebbe rischiato di scontentare i bambini che avevano scelto un altro Pokémon nei giochi. Un altro motivo di tale scelta, secondo Sugimori, era che semplicemente Pikachu era popolare.
- Sugimori ha detto che “In un primo momento il suo corpo era più paffuto, ma il suo collo è stato reso più definito e il suo dorso è stato reso più lungo. Ed è così che abbiamo ottenuto il Pikachu che conosciamo oggi. A proposito, non mi sarei mai aspettato di sentirlo piangere “Pikachu!” Nell’anime”.