Nelle scorse ore Sony è stata portata in Tribunale dall’Australian Competition and Consumer Commission a causa delle sue politiche di rimborso inserite su PlayStation Store.
Infatti tra i termini di servizio di PlayStation Network è possibile leggere come il colosso giapponese non sia costretto a risarcire chi acquista dei videogiochi “difettosi” da PlayStation Store appunto, con la possibilità quindi di chiedere il rimborso solo nel caso in cui lo stesso team di sviluppo del gioco in questione comunichi come il loro prodotto presenti troppi problemi.
Questo ha quindi portato l’Australian Competition and Consumer Commission a muoversi contro Sony, con l’aggravante poi che il colosso giapponese risarcisca in moneta virtuale, spendibile esclusivamente sul suo Store.
Il dirigente Rod Sims della ACCC ha affermato quanto segue:
La garanzia dei giocatori non scade dopo il download di un prodotto digitale come riteniamo che Sony Europe riferisca ai suoi consumatori. Inoltre, i risarcimenti devono essere forniti nella forma del pagamento originale, a meno che il consumatore non decida egli stesso di averli in forma di crediti in-store.
I consumatori che acquistano un prodotto online hanno esattamente gli stessi diritti di coloro che lo acquistano presso un rivenditore retail.
ACCC chiede quindi che Sony paghi una multa oltre a migliorare le politiche presenti nel proprio store.