Negli ultimi giorni, Sony sembra aver adottato una nuova politica riguardo alla qualità dei giochi disponibili sul PlayStation Store, rimuovendo in modo silenzioso i cosiddetti “giochi spazzatura”.
Grazie ad Eurogamer scopriamo che dopo un report pubblicato da IGN, dove veniva denunciata la proliferazione di titoli di scarsa qualità e potenzialmente ingannevoli, molti giocatori hanno notato la scomparsa di alcuni di questi prodotti dal catalogo digitale di PlayStation.
Anche se Sony non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, la tempistica suggerisce una reazione diretta alle critiche sollevate dalla redazione statunitense. L’inchiesta di IGN aveva evidenziato differenze nei criteri di controllo della qualità tra i principali store digitali, come quelli di Nintendo, PlayStation, Xbox e PC.
Tra gli sviluppatori nel mirino c’è RandomSpin, noto per aver pubblicato una serie di giochi in tempi brevissimi nel 2024. Tra questi, Supermarket Simulator Pro, Bodycam Shooter e Backrooms Inside The Escape, titoli sospettati di essere sviluppati con asset generati da intelligenza artificiale o riciclati. La loro improvvisa rimozione dal PlayStation Store ha portato molti a pensare che Sony stia cercando di ripulire la propria piattaforma da giochi di dubbia qualità, lasciando sul proprio negozio digitale soltanto dei titoli meritevoli di attenzione.
Precisiamo ad ogni modo che questo fenomeno non è esclusivo di PlayStation. Anche il Nintendo eShop ha affrontato problemi simili, con casi recenti come cloni spudorati di Unpacking e un titolo chiamato Wukong Sun: Black Legend, che cercava di ingannare i giocatori facendo credere di essere il tanto atteso Black Myth: Wukong.
Nel frattempo, anche Google si trova in una situazione simile. Mob Entertainment, sviluppatore di Poppy Playtime, ha intentato una causa contro il colosso tecnologico per non aver rimosso app truffa dal Google Play Store. Secondo i documenti legali, alcune aziende avrebbero pubblicato giochi con nomi ingannevoli come Poppy Playtime: Chapter 3 e Poppy Playtime: Chapter 4 ben prima che questi titoli fossero ufficialmente rilasciati.
Questi eventi sottolineano una problematica diffusa nei negozi digitali: la scarsa regolamentazione e l’eccessiva facilità con cui giochi di dubbia qualità riescono a entrare nel mercato. L’intervento di Sony, se confermato, potrebbe essere un primo passo verso un maggiore controllo e una migliore esperienza per i giocatori.