Si continua a discutere del passato, del presente e del futuro di PlayStation in questi primi mesi del 2021. Tra report del bene informato Jason Schreier su progetti rifiutati come quello di Days Gone 2, o sui presunti lavori su un remake di The Last of Us. Non si sprecano anche le critiche, rivolte alla gestione che la compagnia sta facendo dei propri studi e dei propri progetti.
In tutto questo vociare non poteva mancare d’esprimersi qualche addetto ai lavori, come ha appunto fatto un ex dipendente Sony mediante il popolare sito Reddit; un utente che ha deciso di mantenere l’anonimato, ma che per guadagnarsi una sessione dedicata di AMA ha dovuto quantomeno confermare la sua identità e il suo passato professionale ai moderatori di Reddit.
Nel corso di questa sessione AMA (Ask me Anything, tradotto: Chiedetemi Tutto) questo anonimo ex dipendente ha parlato di molte cose; questo infatti non è il primo argomento relativo alla sue indiscrezioni. In questo caso ci si va a concentrare su una riflessione espressa sul passato di PlayStation, in quel periodo in cui il marchio era ancora visibilmente giapponese, e per non americanizzato come oggi: “PlayStation è un marchio giapponese. Rispetto ai suoi esordi, l’america è oggi il primario mercato di videogiochi. C’è stata parecchia tensione interna per il ‘controllo’ del marchio PlayStation e, con l’andare degli anni, la vittoria americana si è fatta palese. Il trasferimento della sede centrale, la chiusura della maggior parte di Japan Studios, e infine l’uso del tasto X per confermare sul DualSense sono chiari esempi che mi vengono a mente”.
Per chi ha vissuto, come il sottoscritto, tutta la vita delle generazioni PlayStation non sarà infatti difficile ricordare come un tempo i giochi fossero prevalentemente di produzione giapponese, e ricorderete anche bene quando il tasto più comune per la conferma era O, seguendo la tradizionale impostazione nipponica, poi andata svanendo nel corso delle più recenti generazioni. Cosi, quello che prima era un brand chiaramente e visibilmente giapponese, oggi è un brand dallo stampo decisamente più americano, e la cosa è difficile da negare.