Negli ultimi quattro anni, PlayStation ha adottato una strategia mirata nel panorama delle acquisizioni videoludiche, investendo oltre 4 miliardi di dollari per rafforzare il proprio ecosistema. Sebbene la cifra possa sembrare modesta se confrontata con i 69 miliardi di dollari sborsati da Microsoft per acquisire Activision Blizzard King, il colosso giapponese ha scelto di puntare sulla qualità e sulla coerenza del proprio portafoglio di studi first-party.
MP1ST ricorda che il cuore dell’investimento è rappresentato dall’acquisizione di Bungie, avvenuta nel 2022 per 3,6 miliardi di dollari. Il team, noto per Destiny e creatore originale di Halo, è stato scelto non solo per la sua esperienza nei live service, ma anche per rafforzare le competenze tecniche e creative di PlayStation nella gestione di community e titoli persistenti online.
Il restante investimento – circa 400 milioni di dollari – è stato distribuito su una serie di studi di dimensioni medio-piccole ma con grande potenziale strategico. Tra questi figurano:
- Housemarque (Returnal)
- Bluepoint Games (remake di Demon’s Souls)
- Nixxes Software, esperta in porting su PC
- Firesprite e Firewalk Studios (quest’ultimo chiuso), focalizzate su esperienze originali
- Neon Koi (ex Savage Game Studios), con focus mobile (chiuso)
- Valkyrie Entertainment, studio di supporto tecnico
- Haven Studios, fondato da Jade Raymond
- Fabrik Games, integrato in Firesprite
Queste acquisizioni rientrano in una strategia più ampia, confermata da Eric McCall, Director of Strategy and Portfolio di PlayStation Studios. L’obiettivo non è solo accrescere il numero degli studi, ma ampliare il ventaglio di titoli esclusivi, mantenendo la reputazione di PlayStation per giochi narrativi di alta qualità.
Oltre agli studi di sviluppo, Sony ha anche investito in aziende non strettamente legate alla produzione di videogiochi, come iSIZE (ottimizzazione video tramite AI), Audeze (cuffie audio di fascia alta) e Repeat.gg (piattaforma per tornei e-sport), segno di un interesse verso l’ampliamento dell’ecosistema PlayStation oltre la console tradizionale.
Ad oggi, Sony dispone ancora di 11,5 miliardi di dollari stanziati per ulteriori acquisizioni, secondo i dati del maggio 2024. Il futuro potrebbe quindi riservare altre mosse importanti nel settore, in un mercato sempre più competitivo tra colossi come Microsoft, Tencent e altri player emergenti.
Nel frattempo, nuovi scenari geopolitici potrebbero influenzare anche la produzione hardware: gli Stati Uniti stanno infatti imponendo nuove tariffe doganali, fino al 46%, su prodotti provenienti da paesi come Vietnam, Cina e Giappone, con impatti diretti su console come PlayStation 5 e le future generazioni.
In conclusione, sebbene meno imponente di quella dei concorrenti, la strategia di acquisizione di Sony si dimostra ponderata e orientata al lungo termine, con l’obiettivo di consolidare la propria identità creativa e mantenere alta la qualità dell’offerta PlayStation.