Proprio in queste ore PlayStation ha perso la causa legale contro Datel, un noto produttore di cheat per videogiochi.
Questa importante novità è giunta novità in rete dopo una battaglia legale andata avanti per ben dieci anni, con la società di Action Replay che ha sostanzialmente avuto ragione ai danni di Sony nella sentenza emessa nelle scorse ore dalla Corte di giustizia Europea.
Addentrandoci nello specifico della questione, secondo la legge dell’Unione Europea non vengono velate necessariamente delle leggi nel Vecchio Continente se vengono utilizzati dei trucchi e degli add-on di terze parti per console PlayStation, a patto che non venga modificato il software.
Ricordiamo che la causa è partita in seguito alla vendita di Datel di tutta una serie di trucchi legati appositamente a MotorStorm: Arctic Edge, gioco di Sony rilasciato su PSP nel corso del 2009 e pubblicato in seguito anche su PS2. Grazie a questi trucchi era possibile anche utilizzare dei turbi infiniti, andando in questo modo ad invalidare le regole del gameplay.
Secondo il colosso giapponese proprio i trucchi di questo tipo andavano ad “agganciarsi come un parassita” al gioco di turno, modificandone il suo funzionamento in modo radicale. Ma in realtà i trucchi in questione di Datel non modificavano il software, visto che lavoravano direttamente sul codice memorizzato nella memoria della PSP.
È importante precisare che la sentenza della Corte di giustizia Europea riguarda esclusivamente la società che produce i trucchi, quindi in questo caso specifico Datel, visto che non ha modificato in alcun modo il software realizzato dal colosso giapponese. Proprio per questo motivo Sony è comunque legalmente libera di bannare i giocatori che utilizzano i trucchi sia offline che online.
L’avvocato Maciej Szpunar ha condiviso il seguente commento, chiarendo che in ambito single player i giocatori sono liberi di utilizzare i trucchi, poiché al limite rovinano esclusivamente la propria esperienza di gioco e non quella degli altri, come invece accadrebbe nelle modalità multiplayer.
“L’autore di un romanzo poliziesco non può impedire al lettore di saltare alla fine del romanzo per scoprire chi è l’assassino, anche se questo potrebbe rovinare il piacere della lettura e vanificare gli sforzi dell’autore per mantenere la suspense”.
Concludiamo l’articolo ricordando che appena poche ore fa l’ex CEO PlayStation ha ammesso che secondo lui la corsa alle console più potenti (come PS5 Pro) è finita.