Michael Pachter, noto analista del settore videoludico, ha attaccato senza mezzi termini la strategia di Sony legata ai giochi live-service (GaaS), definendola il risultato di “una pessima dirigenza”. A suo dire, gli errori sono cominciati con l’uscita di scena di leader competenti come Andrew House e Shawn Layden, sostituiti da una gestione meno visionaria guidata da Jim Ryan. Proprio sotto la sua direzione, PlayStation avrebbe imboccato la strada dei GaaS in modo caotico, cercando di rincorrere i successi di altri publisher senza avere la giusta esperienza.
Sony, infatti, aveva annunciato l’ambizioso obiettivo di pubblicare 12 titoli live service entro marzo 2026, ma la realtà si è dimostrata molto diversa. Il caso più emblematico è stato Concord, lanciato e ritirato in tempi record a causa del flop, con la chiusura dello studio coinvolto. Anche Jade Raymond ha lasciato l’azienda, e il suo progetto FairgameS pare essere stato cancellato.
Come riportato da Tweaktown, secondo Pachter l’acquisizione di Bungie per 3,6 miliardi di dollari rappresenta uno degli errori più gravi: lo studio è certamente capace, grazie a Halo e Destiny, ma non garantisce le competenze necessarie per i free-to-play di grande scala. Sony, sostiene l’analista, avrebbe dovuto puntare su realtà come Scopely, Niantic o Supercell, specializzate nel mercato mobile e nei live service consolidati. Invece, ha tentato di trasformare i suoi studi interni, tradizionalmente forti nei giochi single player, in sviluppatori di GaaS, con risultati fallimentari.
Nonostante questo scenario problematico, un’eccezione positiva esiste: Helldivers 2. Il titolo ha venduto oltre 12 milioni di copie e si è imposto come una delle esperienze cooperative più apprezzate degli ultimi anni, tanto da arrivare anche su Xbox. Tuttavia, per Pachter questo successo isolato non basta a salvare una strategia che appare confusa e rischiosa per il futuro del marchio PlayStation.
Ecco quanto affermato da Pachter:
“Onestamente credo che il più grande errore che Sony abbia fatto di recente sia stato liberarsi dell’ex CEO di PlayStation, Andrew House, e poi del presidente dei Worldwide Studios, Shawn Layden. Andy era infatti un tipo un po’ eccentrico ma un leader molto competente, e Layden era eccellente. Hanno sostituito Shawn con Hermen Hulst, che era davvero bravo, ma poi lo hanno messo da parte. Hanno tolto di mezzo Shuhei Yoshida, che era molto valido. Hanno quindi messo Jim Ryan al comando, che invece è stato pessimo, ma il punto qui è che non ragionano come facevano i vecchi imprenditori di Sony. Aggiungo che Ken Kutaragi aveva Kaz Hirai, che era giapponese-americano: aveva studiato qui e ragionava come un occidentale. In effetti hanno sempre avuto un leader PlayStation occidentale, vedi Andy House, Jack Tretton, Shawn Layden, e così via. Per quanto riguarda i live-service, hanno iniziato a fare delle caz*ate quando Jim ha preso il controllo, e la stupidaggine è stata: ‘Oh, tutti guadagnano un sacco di soldi con i live service, dobbiamo farli anche noi’.
Alcune aziende che si occupano di produzioni live service hanno avuto molto successo, così Sony ha guardato a loro dicendo: ‘Ne vogliamo un po’ anche noi.’ Solo che hanno comprato Bungie per riuscirci. Ebbene sì, Bungie ha creato Halo, sono ovviamente molto talentuosi; e Destiny, che era un buon gioco con acquisti in-game costanti. Tuttavia Sony ha speso 3,6 miliardi di dollari e non ha comprato un editore mobile come Scopely per 4,9 miliardi, che invece totalizza ricavi fra i 3 e i 3,5 miliardi. Bungie ha 300 milioni di ricavi, il che è assurdo. Aggiungo che non hanno comprato Niantic, che ha 1,5 miliardi di ricavi. Non hanno acquistato aziende che sanno davvero fare giochi live service, e invece hanno trasformato tutti i loro sviluppatori console in sviluppatori di live service, cosa che ha portato alla chiusura di Concord e dello studio che lo stava realizzando. Dovrebbero concentrarsi su ciò che sanno fare bene e comprare ciò che non sanno fare. Comprare ciò che non sanno fare non significa comprare Bungie, perché Bungie fa giochi console e Sony è già brava in quello. Credo infatti che avrebbero dovuto comprare King, Zynga, Supercell, Peak Games: qualcuno che sappia realizzare titoli free-to-play e live service. Credo che Sony abbia perso la sua strada.”
In sintesi, l’analista conclude che Sony “ha perso la sua strada”: avrebbe dovuto concentrarsi su ciò che sa fare meglio, i grandi giochi narrativi single player, e acquisire aziende esperte nei settori in cui non eccelle, invece di improvvisare in un mercato complesso come quello dei live service.