PlayStation 5, così come Xbox Series X, sono forse uscite nel momento sbagliato e verranno sicuramente ricordate per l’impressionante numero di bagarini che ci hanno letteralmente mangiato sopra, creando una serie di discussioni più o meno accese nella community di videogiochi. Per molti il bagarinaggio è una truffa, per molti, però, si tratta semplicemente di business. Ma tutti hanno un punto d’incontro: che tale fenomeno ha reso quasi impossibile trovare una console next-gen nel breve e medio termine a prezzi normali.
La BBC ha voluto investigare a fondo su tale fenomeno dando voce proprio a un bagarino che ritiene tale pratica come un semplice business: una chiara questione di domanda e offerta. Il diciottenne Jake (nome di fantasia dato dalla BBC) afferma che grazie alla rivendita di PlayStation 5 ha guadagnato circa 10 mila dollari iniziando da novembre. Già all’inizio le scorte della console next-gen di Sony erano ridotte all’osso ed erano facilmente vendibili a prezzi esagerati come 800 dollari (quasi 950 euro).
“Per molti non sono una persona molto gentile, quasi un problema, ma sono affari, non è così? Non capisco per quale motivo dovrei stare seduto nella mia camera da letto a giocare coi videogiochi come ogni altro ragazzo della mia età senza poter fare qualcosa in più che fanno loro? Si tratta di denaro facile, insomma è come se fosse la mia paghetta. Ma questo comporta anche farsi tanti nemici e ricevere minacce di morte come da uomini di 30-40 anni”.
Il problema del bagarinaggio è un problema che affligge un po’ tutto il mondo che sia esso videoludico, d’intrattenimento sportivo, carte collezzionabili e tanto ancora e la pandemia che stiamo attraversando non ha fatto altro che mettere, finalmente, in luce un movimento che per parecchio tempo ha agito col favore delle tenebre. Ovviamente il movimento non è destinato a finire perché per quanto, per noi, possa essere un vero grattacapo non ci sta nessuna legge (ancora) che gli impedisce di operare in questo modo.