Il Ministero dell’Innovazione ha pubblicato sul proprio sito il testo del Piano Italia a 1 Giga, che punta a investire 3,8 miliardi di euro, per portare a tutti 1 GB/s entro il 2026, si procederà con un modello a incentivo. Il Ministero dell’Innovazione tecnologica e della transizione digitale ha pubblicato proprio in questi giorni il testo del Piano Italia a 1 Giga, dando il via anche alla consultazione pubblica che durerà fino al 15 settembre, data entro la quale tutte le parti potranno inviare delle osservazioni riguardo il piano. Sul piatto ci sono 3,8 miliardi di euro di investimenti dal PNRR, che il Ministero ha intenzione di spendere per raggiungere in anticipo il Digital Compass del 2026, ovvero fornire ai cittadini connessioni ad almeno 1 GB/s in download e 200 MB/s in upload.
Il Piano Italia a 1 Giga ha come soglia critica i 300 MB/s per l’intervento nelle aree definite. Il piano riguarda le aree grigie e nere individuate da Infratel in una mappatura completa dei civici in cui “non è attualmente presente né lo sarà entro i prossimi 5 anni (entro il 2026) almeno una rete in grado di offrire una velocità di connessione stabile pari o superiore a 300 Mbit/s“. La mappatura completa conta 21,3 milioni di indirizzi civici, con 6,2 milioni che necessitano di interventi pubblici. Questi numeri, tuttavia, includono anche civici che raggiungono già i 300 MB/s, ma che richiedono ulteriori verifiche per capirne l’effettivo supporto costante di tale velocità. Eccovi l’intera suddivisione per regioni dei civici che rientreranno in questo piano di investimenti:
Le reti costruite dai finanziamenti pubblici verranno offerte anche ad altri operatori in wholesale e i lavori includeranno anche l’installazione dell’antenna sull’edificio. L’obiettivo principale è quello di raggiungere una neutralità tecnologica, ma anche per le connessioni wireless il requisito rimane quello di offrire 1 GB/s in download a tutti, si punta ad entro la metà del 2026 per il completamento di tutti i lavori.