Phil Spencer è, attualmente, uno dei personaggi di maggiore spicco della scena videoludica globale. Capo di Xbox, è lui l’autore dell’immensa manovra di recente avviata per acquisire Activision Blizzard, facendo una delle più grandi “scommesse” nella storia del settore.
Phil Spencer non è solo un abile professionista del settore ma, prima di ogni altra cosa, è un vero appassionato di videogiochi. Proprio grazie a lui Xbox, nel corso degli ultimi anni, ha saputo rivoluzionarsi focalizzando i suoi sforzi sui consumatori.
La sua guida ha portato i videogiochi in Microsoft, dopo due decadi focalizzati sull’hardware Xbox, a spostare l’attenzione sulla creazione di un nutrito roster di studi i cui giochi possano essere giocati su una vasta gamma di dispositivi. Non è infatti un mistero che le ambizioni videoludiche di Phil Spencer siano strettamente legate al cloud computing, che il capo esecutivo di Microsoft, Satya Nadella, ha posto subito al centro delle attenzioni della compagnia.
“Fa un grande lavoro nel bilanciare i bisogni del business con le necessità della creatività”, ha detto Robbie Bach, ex di Microsoft in pensione che ha guidato le prime fasi di sviluppo del business Xbox nel 1999. “Questa è la cosa più difficile da fare”.
L’affare Activision Blizzard, se passerà il vaglio dell’antitrust, farà della divisione gaming di Microsoft la terza più grande compagnia di videogiochi al mondo, dietro il colosso cinese Tencent Holdings Ltd. e la giapponese Sony Group Corp. Microsoft arriverebbe a ricavi oltre i 20 miliardi di dollari annui da questa divisione, pareggiando gli incassi annuali di Windows che, da sempre, è stato il settore più prolifico della compagnia.
Phil Spencer, 54 anni, ha cominciato la sua carriera come precario alla Microsoft nel 1988 mentre frequentava il college. Ha vissuto gli anni delle scuole superiori non lontano da dove avrebbe costruito la sua carriera, in un paese al confine sud dello stato di Washington, dove frequentò la Ridgefield High. Uno dei suoi primi lavori nel campo tecnologico fu presso un negozio d’elettronica chiamato Computer Mart.
Si è guadagnato la sua laurea in comunicazione tecnico-scientifica all’università di Washington, poi si è unito a Microsoft a tempo indeterminato, lavorando come membro dei team che svilupparono Microsoft Money e altri software.
Durante tutto questo tempo Phil Spencer era, ed è tutt’oggi, un avido videogiocatore – a volte addirittura in momenti in cui non sarebbe opportuno. Nei suoi primi anni in Microsoft era molto preso da Ultima Online, uno dei primi e più rinomati mmo a tema fantasy, ed era noto come giocasse non solo a casa, ma anche a lavoro, stando alle parole di un ex dipendente.
Quando Microsoft lanciò il suo primo progetto videoludico che avrebbe portato a Xbox, nel 2001, Phil Spencer era già uno dei più appassionati videogiocatori di tutta la forza lavoro della compagnia. Spesso invitava colleghi nel suo ufficio per mostrargli dei nuovi videogiochi, e a volte giocava con il cellulare anche durante i meeting.
Nel corso di un podcast del 2020 con Larry Hryb, Phil Spencer ammise di giocare con l’Xbox perfino durante alcune videoconferenze tenute tramite il software della compagnia. “Quando lavoro, non ditelo a Satya, ma ci sono molte volte in cui semplicemente mi gira e mi ritrovo seduto durante una chiamata di gruppo e gioco con la mia Series S”.
Insomma, mr. Spencer è un grande videogiocatore, e la cosa non sorprende considerando l’entusiasmo con cui svolge il proprio lavoro. Una fortuna tanto per la compagnia, che gode dei servigi d’un appassionato e talentuoso dipendente, e per lui, che ha il grande privilegio di potersi dedicare a un lavoro che ama.