PayDay 3 non ha iniziato con le migliori premesse, ammettiamolo. Quando uscì dava l’idea di essere un gioco incompleto, minato da problemi ai server, un comparto grafico non esattamente moderno e la mancanza di un vero e proprio single player per i lupi solitari. Overkill Software ha però lavorato bene nell’ultimo semestre, confezionando DLC ad un giusto prezzo in grado di sollevare le sorti di un titolo minacciato da numerosi competitor. Boys in Blue approda sulle varie piattaforme apportando novità interessanti di diverso tipo, che andiamo a snocciolare ora in questa nostra recensione.
Boys in Blue cambia un po’ le carte in tavola
Per essere chiari, Boys in Blue è un DLC a pagamento, il che significa che, se non avete acquistato il season pass iniziale lanciato insieme al gioco base nel 2023, il DLC è disponibile a 11,99€ su PC, PlayStation 5 e Xbox X/S. Un prezzo decisamente onesto se sommiamo i contenuti forniti e l’esperienza generale.
Boys in Blue è quindi l’ultimo DLC per Payday 3, uno sparatutto tattico in prima persona co-op in cui i giocatori si uniscono ad altri aspiranti rapinatori per fare irruzione in diverse location ad alto rischio nel tentativo di rapinarle e portare a casa il massimo del bottino. In questo caso, Boys in Blue funge da ponte per una serie di funzionalità aggiuntive: una Modalità Solo, che parla da sé, una nuova location e una serie di nuove maschere, bottini e armi. Non aggiunge un’enorme quantità di contenuti rispetto al gioco originale, ma fornisce ciò che la fanbase ha chiesto a gran voce sin dal day one: una modalità offline.
Fino a poco tempo fa Payday 3 era solo online, il che significava che, se non vi sottoponevate a un processo di matchmaking semplice ma lungo, potevate unicamente limitarvi alle basi e ai tutorial. Aggiungendo il fattore giocatori non sempre disposti a seguire un percorso stealth, ma pronti a prendere Payday 3 come una lobby di Call of Duty, l’esperienza poteva rivelarsi piuttosto frustrante. Finalmente il problema è stato risolto; Boys in Blue ci fornisce finalmente una carriera offline. Ovviamente non gridiamo al miracolo, considerando che i primi due capitoli della serie Payday avevano già una modalità del genere inclusa. Ciò nonostante la problematica legata ai server piuttosto lenti e snervanti non è ancora stata risolta, e questo problema affligge anche la modalità Solo, poiché per giocare dobbiamo essere comunque online.
Tutte le novità di Boys in Blue
Boys in Blue ha introdotto tre nuove armi da sbloccare e utilizzare durante i vari colpi: Adeling RG5; ATK-7 SMG; e il Bullkick 500. Oltre alle nuove armi troviamo anche diverse nuove maschere, nuovi set di guanti e cosmetici generali ed un nuovo scenario. Nulla di trascendentale, ovviamente, ma va bene così: in linea definitiva questa tipologia di giochi non necessita di molto altro per risultare appealing per la fanbase (soprattutto considerato il ritorno di Clover sulla scena).
Come anticipato poc’anzi è possibile cimentarsi in un nuovo colpo in Boys in Blue. Appropriatamente intitolato “Boys in Blue”, l’ultimo colpo vi vede infiltrare una centrale di polizia, nello specifico in un’ala corrotta del dipartimento di polizia che, guarda caso, tiene nascosta una pila di oro di inestimabile valore. Naturalmente, l’obiettivo è quello di mettere le mani su questo oro e potrete farlo sia in modalità stealth classica che generando il chaos nel distretto, abbattendo quanti più poliziotti vi si parino davanti. Nulla di diverso da ciò a cui ci siamo abituati infatti, gli obiettivi sono per lo più gli stessi: dovrete dunque collaborare con gli altri giocatori in lobby, comunicando le strategie e dividendovi i compiti, ma soprattutto gestire al meglio la situazione in caso si dovesse mettere male.
A questo proposito va sottolineato che l’IA dei compagni bot in modalità solitaria non brilla per autonomia o intelletto, in quanto si riveleranno utili solo in caso di scontri a fuoco e nel fornire rifornimenti: no, non si caricheranno le borse in spalla per depositarle nel furgone, questo è un lavoro unicamente del giocatore che potrebbe rendere l’esperienza piuttosto lunga e a tratti frustrante.
Un comparto tecnico che può ancora migliorare
In aggiunta alla Modalità Solo, Payday 3: Boys in Blue introduce anche una serie di miglioramenti alla quality of life generale, con HUD più pulito e comprensibile, nemici più reattivi e animazioni più fluide, sebbene le texture degli NPC e degli edifici risulta ancora un po’ vecchiotta e poco curata, anche giocando tutto in ultra con l’upscaling attivo. Non abbiamo comunque riscontrato bug di sorta o cali di frame o stuttering fastidiosi: il gioco fila liscio come l’olio.
L’esperienza online è inoltre qualcosa che va sottolineato: i problemi ai server permangono, identici a quelli riscontrati all’uscita del gioco. Siamo consapevoli che probabilmente gli sviluppatori non si aspettassero un afflusso simile al rilascio di Boys in Blue, ma siamo anche provati dalle lunge attese e disconnessioni occorse nelle nostre sessioni di gioco: queste sono problematiche che tendono ad allontanare una fetta di giocatori impazienti di giocare insieme ai propri amici. La speranza resta dunque legata al fatto che i server trovino una stabilità tale da consentire quantomeno di giocare in compagnia senza troppe problematiche.
Da sottolineare inoltre anche per questo DLC la mancanza della localizzazione in italiano. Non siamo dei detrattori dei titoli in lingua originale, ma come anticipato nella nostra recensione, in questo contesto le comunicazioni con la base sono fondamentali e non sempre viene naturale ascoltare e tradurre nella propria mente durante un colpo efferato dove dobbiamo badare a telecamere, civili, guardie e poliziotti, così come non si rivela comodo distogliere lo sguardo dalla missione per leggerne i sottotitoli.
In conclusione
Boys in Blue è comunque riuscito a portare una ventata di aria fresca a Payday 3, soprattutto se compariamo il prezzo di questo DLC al contenuto effettivo. Se Overkill Software riuscirà a continuare a lavorare in maniera coerente rilasciando DLC di qualità e correzioni altrettanto solide come Boys in Blue, il gioco potrebbe trovare il suo giusto spazio nel cuore dei giocatori che tanto hanno atteso il ritorno di Payday. L’idea stessa del gioco è vincente, interessante ed appealing, ma va sostenuta con un po’ più di rifiniture in termini tecnici.
Payday 3 è ancora vivo dunque e Boys in Blue è un rinforzo necessario per tornare ad attrarre i fan della serie per mettere in atto colpi efferati con i propri amici o in solitaria seguendo i propri tempi.
Boys in Blue si è rivelato un buon DLC che comunica la volontà degli sviluppatori di migliorare quello che è Payday 3 allo stato attuale. Il prezzo contenuto e la modalità solo sono sicuramente alcuni dei punti di forza di questo DLC, che va però a scivolare sui soliti problemi tecnici ed un comparto grafico ancora poco curato.
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Voto Game-Experience