Thomas Mahler, direttore di Moon Studios, ha svelato un interessante retroscena relativo a Ori and the Will of the Wisps, ovvero che l’intero progetto è stato realizzato mediante lo smart working, vale a dire il lavoro di sviluppatori, autori e designer svolto da casa.
“Ori and the Blind Forest fu creato da venti persone che lavoravano in pigiama nelle proprie case” dichiara per aprire all’argomento e sottolineare l’importanza e l’utilità del lavoro svolto da casa. Una forma di lavoro ora alla ribalta e prima quasi sconosciuta (quantomeno qui in Italia) in luce dell’emergenza Coronavirus.
Parlando poi del nuovo capitolo della serie, Mahler ha detto: “conoscevo alcuni geniali programmatori israeliani, ma non aveva senso spostarli qui in Austria per lavorare con me dopo essermi trasferito da Blizzard. Non sapevo se agire in tal modo sarebbe stato giusto e avrebbe avuto senso. Con il tempo, e realizzando alcuni prototipi, abbiamo capiuto che quell’idea andava bene, ci piaceva e cosi abbiamo proseguito per quella strada, con programmatori dall’Australia e da altre parti del mondo. Non è stata tuttavia una cosa che abbiamo propriamente pianificato”.
Con questo approccio al lavoro lo studio di sviluppo ha potuto attrarre le attenzioni di molti sviluppatori di talento, provenienti da realtà come Blizzard, Riot Games e addirittura Disney. “Il nostro modo di approcciare questi talenti è stato semplice, gli abbiamo promesso che avremmo offerto un buono stipendio e che avrebbero potuto lavorare da casa, non dovevano trasferirsi, sradicando le proprie famiglie. Lo scopo era la creazione d’una squadra d’élite, un folle conglomerato di talenti sparsi nel mondo intero”.
Una strategia che, vista la qualità del prodotto finito, si può tranquillamente definire vincente. Ori and the Will of the Wisps è disponibile da oggi su PC e Xbox One.
Continuate a seguirci per altre interessanti notizie e curiosità dal mondo del gaming, sempre su Game-Experience!