In questi ultimi giorni si sta parlando ampiamente del nuovo brevetto depositato di recente da Sony e che prevede il completamento automatico di alcune sezioni, grazie all’utilizzo dell’IA, dei giochi PlayStation.
Abbiamo notato infatti che la notizia riguardante questo nuovo brevetto del colosso giapponese ha causato non poca confusione in molti lettori e sì, anche in alcuni membri della stampa specializzata videoludica, con tanti convinti che l’azienda nipponica abbia pensato a questa funzione di “completamente automatico” per consentire agli utenti di portare a termine i giochi molto lunghi.
Ma in realtà le cose non stanno propriamente così, visto che questo nuovo brevetto risulterebbe estremamente utile in special modo per i giochi contraddistinti da una difficoltà un po’ troppo marcata, addirittura proibitiva per una nutrita fetta di giocatori.
Difatti è vero che questa funzione faciliterà gli utenti a portare a termine i titoli troppo lunghi, così da vedere la storia direttamente sulla propria console PlayStation e non attraverso dei video su YouTube, ma appare evidente leggendo il brevetto in questione (grazie ad Exputer) che Sony abbia intenzione di rendere i giochi su console PlayStation più accessibili, consentendo in questo modo agli utenti di proseguire un titolo che altrimenti sarebbero stati costretti addirittura ad abbandonare perché incapaci di superare una specifica sezione.
In questo modo in quel dell’azienda del Paese del Sol Levante potrebbero riuscire ad attirare nuove fette di utenti, anche chi è giustamente impaurito dalla difficoltà un po’ troppo alta che caratterizza tutta una serie di produzioni. E queste intenzioni di Sony sono già perfettamente visibili semplicemente vedendo i Trofei delle varie esclusive PlayStation, dove il Platino è ottenibile sempre semplicemente portando a termine il titolo (anche con il livello di difficoltà più basso).
Aggiungiamo in conclusione dell’articolo che questo brevetto del colosso giapponese potrebbe rivelarsi particolarmente utile anche in produzioni che richiedono un’eccessiva dose di farming, andando sostanzialmente a replicare le feature di “auto farming” presenti in alcuni MMO di successo, così che i personaggi possano ottenere materiali rari e nuovi livelli in modo automatico, senza costringere i giocatori a ripetere per ore ed ore sempre le stesse azioni.