No Rest for The Wicked è finalmente giocabile in accesso anticipato e sin dalle prime ore di gioco l’idea è chiarissima: Moon Studios si sta giocando il tutto per tutto. L’opera del team di sviluppo austriaco sembra voler gettare le basi per qualcosa che nel tempo si rivelerà indubbiamente enorme e profondo. Queste prime ore di gioco ci hanno fornito molte certezze e qualche rigoroso dubbio: ecco dunque le nostre prime impressioni su No Rest For The Wicked, attualmente in versione early access.
Storia e gameplay
La nostra “avventura” inizia da un semplice e ridotto character creator, che sin da subito ci para davanti allo stile artistico di No Rest For The Wicked, un qualcosa di decisamente innovativo e mai visto prima in termini di proporzioni del personaggio. Non è dato sapere se poi la creazione del personaggio vedrà un’aggiunta di contenuti, oppure si manterrà su questa semplicità comunque efficace.
Una volta creato il nostro protagonista e dato un nome al nostro mondo di gioco, veniamo accolti da una scena introduttiva di grandissimo effetto, in grado di mostrare quale sia anzitutto il mood di No Rest For The Wicked e i suoi muscoli in termini artistici e grafici, che ci hanno lasciati indubbiamente a bocca aperta. In questa fase iniziale del gioco ritroviamo il nostro protagonista a bordo di una nave diretta all’isola di Sacra, sulla quale si è espansa questa gravissima infezione in grado di trasmutare gli esseri umani in abomini indicibili: sta a noi dunque indagare su questa “epidemia” per riuscire a trovare una soluzione.
A bordo della nave impareremo quindi le dinamiche del gameplay attraverso il tutorial iniziale e capiremo sin dalla prima battaglia quanto il gioco si ispiri sicuramente a Diablo in termini di visuale, ambientazioni e sistema di loot, ma tenda comunque a strizzare l’occhio ai souls-like in termini di gameplay. Ogni battaglia va infatti affrontata analizzando il nemico, calcolando i tempi di schivata/parata e la distanza di movimento degli attacchi. Il tutto combinato nel calcolo della resistenza residua, che varia in base all’arma e all’armatura indossata: possiamo infatti optare ad esempio tra dei doppi pugnali rapidi dal danno però ridotto, oppure spingerci verso spadoni e spade più pesanti che tendono a rallentarci e a consumare più resistenza.
Anche l’hud di No Rest For The Wicked sembra richiamare il mondo dei souls, ma fortunatamente il titolo si rivela essere decisamente meno punitivo della serie di giochi ideata da Miyazaki: ci troveremo sicuramente a metterci un buon numero di tentativi per battere i diversi boss e mini-boss sparsi per il mondo di gioco, ma fortunatamente morendo non perderemo qualsiasi cosa in nostro possesso, alla peggio l’equipaggiamento andrà deteriorandosi e sarà sempre possibile ripararlo presso uno dei fabbri disponibili.
Una volta imparato quindi a gestire l’ambiente di gioco e i relativi nemici (e accrescendo le statistiche più affini al nostro stile di gioco ed equipaggiamento), riusciremo ad affrontare anche i boss più ostici.
Un mondo di gioco oscuro ed enorme
Il mondo di gioco di No Rest For The Wicked si rivela sin da subito enorme, ma non dispersivo. Il titolo sviluppato da Moon Studios riesce infatti nello stimolare l’esplorazione senza però perdere di vista le proprie missioni e, alla lunga, annoiare. Una volta approdati poi a Sacrament risulta evidente quanto l’obiettivo degli sviluppatori sia garantire un’esperienza profonda che non sia legata al semplice farming, ma intenta a spingerci a vivere Sacra e ciò che ha da mostrarci, nel bene e nel male.
In termini artistici Moon Studios ha compiuto un mezzo capolavoro che punta a mostrarci qualcosa di completamente nuovo e mai visto prima, il tutto impreziosito da un certosino studio sull’illuminazione che riesce a valorizzare ogni angolo del mondo di gioco senza mai ripetersi. Menzione speciale va fatta anche alla fisica di gioco, studiata nei minimi dettagli: la pioggia regala sensazioni di profondità ed oscurità, si rifrange perfettamente su ogni superficie in maniera decisamente realistica e questo vale anche per esplosioni e caduta dei nemici o del nostro personaggio (sempre più che possibile, del resto Moon Studios ha sfondato grazie a quei capolavori che sono stati entrambi gli Ori).
Il prezzo da pagare però per questo tipo di fisica in gioco è che No Rest For The Wicked si rivela essere un titolo piuttosto “pesante”, anche per configurazioni PC aggiornate con le ultime componenti disponibili sul mercato: questa sbavatura è sicuramente un fattore che il team di sviluppo dovrà tenere in considerazione per il futuro, sebbene al momento siano già stati rilasciati diversi aggiornamenti anche piuttosto corposi, indice di quanto Moon Studios punti a rilasciare il gioco in condizioni più che ottimali.
Sorvolata la problematica della “pesantezza” del gioco, è fondamentale sottolineare nuovamente quanto il comparto artistico del gioco si riveli profondamente ispirato, innovativo e lontano da quello che il settore ha proposto fin ora nei contesti action-RPG. Girovagare per Sacra alla ricerca di bottini è infatti un piacere, l’esplorazione ci ha portati in ambientazioni decisamente mozzafiato.
In Conclusione
No Rest For The Wicked si è rivelato essere una piacevole sorpresa, un mix di diversi stili di gioco e dinamiche di gameplay ben accostati tra loro, che lascia a intendere una volontà profonda di Moon Studios di supportare il titolo nel lungo periodo. Era però necessario rilasciarlo in accesso anticipato? Non ne siamo così sicuri. Una menzione speciale va anche al comparto audio, mai banale nelle scelte e sempre azzeccato nell’intento di sostenere il gameplay senza sovrastarlo, ma impreziosendolo ed aumentandone il pathos.
Moon Studios ha compiuto sicuramente un lavoro preciso e ispirato, che in futuro potrebbe sicuramente posizionare No Rest For The Wicked tra gli action RPG da giocare, ammesso però che gli sviluppatori riescano a tenerlo in vita, rilasciando sempre nuove ed interessanti missioni diverse tra di loro. Del resto in Moon Studios sono stati chiari, poiché il loro intento è quello di rivoluzionare questa categoria di giochi ormai vecchia secondo il loro punto di vista.
Riusciranno in questa impresa? Secondo noi il percorso intrapreso è quello giusto. L’accesso anticipato è riuscito nel suo intento di mostrare i muscoli di un gioco realizzato sicuramente con tantissima passione, sebbene non sia esente dai difetti (prevedibili in questa fase di sviluppo).