Nintendo ha ufficialmente vinto la class action avviata per via dei drift dei joy-con. La compagnia di Kyoto è riuscita a portare al termine la causa facendo archiviare il caso grazie all’End User License Agreement (EULA), che non permette di avviare lezioni legali. A novembre dello scorso anno dunque, il giudice si è espresso in favore della grande N nel caso Sanchez et. al. v. Nintendo of America.
Nella vicenda sono coinvolti dei genitori, questi hanno avuto modo di spiegare che i loro figli sono troppo piccoli per comprendere l’EULA, ovvero la licenza d’uso del prodotto: nonostante ciò gli avvocati di Nintendo sono riusciti a fare opposizione, dimostrando che i veri proprietari dell’hardware sono gli adulti e non i bambini, secondo quanto riportato.
Tuttavia le problematiche legate al drift dei joy-con hanno dato del filo da torcere alla grande N: nel corso del tempo, sono state effettuate delle modifiche all’hardware nel tentativo di risolvere la situazione, nonostante tutto per affrontare quanto spiegato, Nintendo ha dovuto estendere l’assistenza clienti anche sui controller.
Il problema infatti rimane legato alla stessa progettazione dei joy-con: il sistema non rileva correttamente gli input e di conseguenza viene ricevuto un segnale di movimento differente. Secondo un report pubblicato a marzo dell’anno scorso, sarebbero stati migliaia i controller di Nintendo Switch a essere riparati ogni settimana. Kotaku aveva infatti riportato che la stessa assistenza clienti di Nintendo è stata messa in grave difficoltà a causa delle troppe richieste.