L’accesa battaglia legale tra Apple ed Epic Games sta vivendo in questi giorni un nuovo episodio a dir poco importante, con la rete che si è letteralmente riempita di documenti riservati utili a portare avanti il processo tra le due parti. In questo articolo segnaliamo una novità emersa online proprio grazie a queste 25 pagine dei documenti di cui sopra, dove tra questi è possibile leggere come Nintendo chiede conferma che i dipendenti non facciano parte della Yakuza.
La Casa di Kyoto, a cui dobbiamo tra gli altri le storiche saghe di videogiochi quali Super Mario e The Legend of Zelda, ogni volta che assume un nuovo dipendente chiede conferma che questi non facciano parte in alcun modo della Mafia giapponese e neppure che mostrino apprezzamento nei confronti di questa associazione mafiosa del Paese del Sol Levante.
Il contratto di Nintendo cita infatti espressamente “forze anti-sociali” e “Boryokudan“, con quest’ultimo che è un termine utilizzato in Giappone sia dai media che dalle forze dell’ordine per riferirsi proprio alla tristemente celebre Yakuza. Oltre a questo, la grande N impone categoricamente ai propri sviluppatori di non fare uso di linguaggio scurrile, sia attraverso parolacce che bestemmie, oltre che proibire anche l’uso di violenza o minacce.
Nintendo impone infatti che i propri dipendenti non debbano in alcun modo “offrire vantaggi monetari a forze anti sociali“, “interferire con le attività di Nintendo diffondendo voci false, usando la frode o la forza” oppure ancora “utilizzare minacce o violenze in relazione alle transazioni“. Questo ovviamente è necessario per far sì che l’ambiente di lavoro resti pulito e piacevole per tutti.
Queste regole valgono ovviamente anche per i publisher con i quali collabora Nintendo e sì, questa vera e propria clausola anti Yakuza non riguarda in alcun modo SEGA con l’omonima celebre serie di videogiochi dedicata al sistema mafioso del Paese del Sol Levante.