Netflix, il popolare servizio streaming, nonché primo leader di un settore che ha in buona parte contribuito a creare, nel recente passato ha conosciuto molte difficoltà sempre più opprimenti, in buona parte alla nascita di servizi concorrenti capaci di grandi produzioni che deviano l’attenzione dalla piattaforma della grande N rossa. Servizi come Amazon Prime Video e Disney+ sono ora i primari concorrenti, ma ce ne sono molti altri. Forse per sopperire a questa diluizione della sua utenza con le altre piattaforme concorrenti, lo scorso novembre il servizio ha preso la decisione di includere nell’abbonamento dei videogiochi eseguibili in streaming.
Netflix non ha scommesso bene, tuttavia, e i giochi giacciono appena toccati:
Dai dati raccolti pare infatti che i videogiochi inclusi nel servizio streaming sono stati provati da meno dell’1% degli iscritti totali, come segnalato dalla compagnia di analisi di mercato mobile Apptopia. I giochi inclusi nel servizio sono tutti pensati per le piattaforme mobile Android e iOS, al momento sono poco più di una ventina e, nota positiva, sono tutti giochi privi di pubblicità o microtransazioni. Lo scopo dichiarato infatti è offrire una forma d’intrattenimento aggiuntiva agli abbonati, che non opprimano gli utenti invitando a compiere spese supplementari – alcuni dei giochi sfruttano naturalmente i brand più popolari di Netflix, come Stranger Things per esempio.
Quanti soldi abbia investito la compagnia in questo servizio di videogiochi in streaming non è chiaro, ma nel recente passato ha sborsato ben 65 milioni di euro per acquisire Next Games, uno studio di sviluppo finlandese. La compagnia si prefigge di portare il parco titoli a quota 50 entro la fine dell’anno corrente. Il servizio, con il solo uno per cento dell’utenza, è stato comunque in grado di generare download per oltre 23,3 milioni di volte complessivi, con una media di utenti giornaliera di 1,7 milioni. Numeri deboli per il mercato mobile, ma che potrebbero crescere.
Netflix se desidera competere in questo settore dovrà far crescere il suo catalogo giochi, e gli conviene farlo con titoli di qualità, perché ne basta uno per poter salvare ogni cosa, come dimostrano i numeri dei titoli più fortunati sul mercato mobile. Purtroppo la concorrenza è forte, e parte del problema sta forse nel fatto che l’utenza è oramai abituata a rivolgersi a Netflix per film, serie TV, documentari; per i videogiochi siamo abituati a guardare altrove, e da creature abitudinarie la sola consapevolezza che qui ci siano dei giochi non è sufficiente a farci abbandonare i lidi su cui già stiamo giocando.