Modern Warfare 2 guarda alla trilogia originale per basare la sua intera offerta. I giocatori più giovani non comprendono certe scelte, ma quelli nostalgici ci vanno a nozze.
La modalità multiplayer di Call of Duty Modern Warfare 2, come al solito, rende il gioco infinito fino al capitolo successivo. Quest’anno c’è però un’altra variabile, che per molti rischia di spostare completamente o quasi il focus: si tratta di Warzone 2.0, pesante come un macigno per la bilancia delle preferenze dei suoi giocatori. E per il loro spazio su disco.
Nel frattempo, dopo aver completato la Campagna, tutti i giocatori si sono tuffati nella frenesia del multiplayer con un approccio completamente diverso rispetto ai periodi di beta delle scorse settimane. Se una volta potevano esserci solo prevedibili problemi tecnici a caratterizzare il gameplay, ora si sono aggiunti anche quelli comportamentali dei giocatori, estremamente divisi nelle loro opinioni.
Come descritto in uno speciale dedicato, è impossibile che un capitolo di Call of Duty piaccia a tutta la sua fanbase, quindi tanto vale prendere quello che passa il convento, sempre che sia privo di errori plateali.
A chi potrebbe piacere dunque questo Call of Duty Modern Warfare 2? Generalmente ai giocatori che hanno qualche anno sulle spalle e vivono dei ricordi andati, soprattutto se legati alla trilogia originale. Non a caso, le critiche più grandi arrivano dalle generazioni che hanno conosciuto il franchise grazie a Black Ops o ai capitoli successivi.
Il ritmo di base è lento, piedi a terra, senza scivolate o salti vari. È a discrezione del giocatore spingere il movimento verso i suoi limiti, senza scadere nel più becero del try harding. Per questo non è mai stato così importante saper mirare e sfruttare coperture per avere la meglio sugli avversari. Con un TTK decisamente basso è necessario focalizzarsi sul posizionamento e sullo studio dell’ambiente circostante per prevalere.
Ho provato diversi stili di movimento per capire quale fosse quello più adatto per i miei riflessi ormai vagamente addormentati. Correndo velocemente per la mappa è necessario sfruttare scivolate, saltare fuori dagli angoli ciechi, sviluppare armi con un basso tempo di mirino o con aumentata precisione di hip fire. In generale, anche avere riflessi fulminei per battere quelli dell’avversario e del netcode, a volte terribile.
C’è poco da lamentarsi per l’assenza di slide cancel e per la ricarica che, una volta avviata, deve essere per forza portata a termine. È il modo in cui gli sviluppatori hanno creato questo gameplay, quindi letteralmente “prendere o lasciare”. Ogni tentativo di trovare exploit per andare oltre la tela intessuta da Infinity Ward è triste, cringe e altamente infruttuoso. Se serve una combinazione di 3 o 4 tasti solo per causare un movimento semi-quasi-simile allo slide cancel, per poi essere ucciso da un giocatore che ha semplicemente alzato la mira, FORSE non ne vale veramente la pena?
Si può quindi provare a prendere il tutto più lentamente, senza tuffarsi a delfino come forsennati, tenendo la mira alzata più spesso e mettendoci pure quel pizzico di pre-fire in angoli dove la minimappa suggerisce che non ci sia alcun compagno di squadra. Tutto troppo tattico per un Call of Duty? Forse, ma ho apprezzato molto questa scelta che strizza l’occhio ad alcune meccaniche di Rainbow Six Siege. Vuoi che sia la granata perforante per liberare stanze contaminate dai camper, oppure la telecamera portatile da nascondere per comunicare la presenza dei nemici ai compagni di squadra. O ancora, il rumore dei passi che permette di avere una consapevolezza enorme di ciò che sta succedendo attorno. Basterebbe così poco per capire come trarre il meglio dal gameplay di Call of Duty Modern Warfare 2.
In questa offerta che mi tiene incollato partita dopo partita c’è però un lato negativo, il classico effetto indesiderato prodotto proprio da questo modo (legittimo) di intendere il multiplayer di Call of Duty Modern Warfare 2. Il camping è tornato ad essere una piaga terribile e disarmante, difficile da estirpare dal cuore dei giocatori che spesso hanno una tale paura di vedere il proprio K/D negativo da non trovare il coraggio di mettersi in gioco nel mondo virtuale.
Cosa avrebbero potuto fare gli sviluppatori? Innanzitutto creare delle mappe decenti. Questo Call of Duty Modern Warfare 2 purtroppo soffre da quel punto di vista, per via di installazioni poco memorabili e soprattutto incentivanti al camping. Spazi aperti con ripari rialzati sono perfetti per posizionarsi con un fucile da cecchino e fare incetta di kill streak (dannata Taraq, sto parlando proprio di te). Per quanto la massima “Fool my once, shame on you. Fool me twice, shame on me.” sia più che attuale per confrontarsi con un camper, questa decade rapidamente nel momento in cui una partita diventa una festa di spawn killing. Nelle mappe più anguste come il mercato di Las Almas , Farm 18 e simili è solo un fattore psicologico, poiché basta una carica perforante per guastare la festa ai simpaticoni che spendono più di 80€ per stare fermi. In quelle più aperte, purtroppo, è molto debilitante e frustrante.
A livello di design e struttura penso si salvino giusto il Breenbergh Hotel (seppur al centro di una diatriba piuttosto scabrosa), Farm 18, Las Almas e la splendida Crown Raceway, anche se per quest’ultima forse sono piuttosto prevenuto a causa del mio amore per la Formula 1. Menzione di disonore per la mappa più squallida dell’intera storia di Call of Duty: Santa Sena Border Crossing, che può allegramente tornarsene nelle backroom per non vedere mai più la luce del Sole. Lineare, piena di auto pronte a esplodere, monotona, senza alcun senso di esistere. La festa delle kill casuali. Eww.
Elemento divisivo è anche la nuova armeria, che contempla in modo diverso dal solito lo sblocco di armi e accessori. Se una volta ci si poteva focalizzare su una singola arma preferita o palesemente avvantaggiante, ora non è più possibile poiché serve aumentare il livello di quasi tutte le armi per poter utilizzare accessori sulle altre.
In questo modo, Call of Duty Modern Warfare 2 costringe i suoi giocatori a utilizzare prima o poi l’intero arsenale. Conviene quindi massimizzare l’esperienza con un’arma per poi cambiare il suo castello in favore della successiva nel suo albero di potenziamento. Anche le secondarie fanno parte del club. Per quanto sia un modo innovativo di intendere il percorso all’interno di un prestigio, può essere molto limitante per chi non ha dimestichezza con tutte le classi e spesso confonde per via della distribuzione degli accessori.
Si rivela però essere la soluzione migliore per dare longevità al gioco e dare un senso alla quantità di armi disponibili. Forse è più indicato per chi vuole dedicarsi a Call of Duty Modern Warfare 2 rispetto ai casual gamer che hanno poco tempo ogni giorno, ma di sicuro è un modo apprezzabile di cambiare le carte in tavola. Ho odiato alcune armi, ma col senno di poi è tutta esperienza in più.
Una volta raggiunto il grado massimo con una di esse si può anche affinare al massimo il suo comportamento, modificando ogni accessorio per valorizzare una caratteristica piuttosto che un’altra. Il tuning di questi aspetti crea armi completamente diverse di giocatore in giocatore, basate anche sul tipo di utilizzo e sulle impostazioni applicate soprattutto su console per l’aim assist, disponibile in varie versioni.
Detto ciò, sono comunque presenti armi decisamente rotte e da bilanciare. Prima tra tutte è l’SP-R 208, carabina a colpo singolo in grado di dilaniare con un solo colpo. Il suo utilizzo è motivo d’odio da parte degli altri giocatori, essendo estremamente semplice e letale, ma è necessario per sbloccare altre armi. Ne esistono anche in grado di sparare a salve o coriandoli, ragion per cui vengono tranquillamente ignorate.
La buona notizia è che tra YouTube e TikTok si trovano miriadi di video creati da giocatori professionisti e non, ognuno col suo “meta” loadout completamente diverso da quello degli altri. Un buon segno perché significa che tutti loro non sanno che pesci pigliare e selezionano semplicemente l’arma con cui si trovano meglio, soluzione che potrebbe non essere identica anche per gli altri.
La recensione in breve
Ai nostalgici della prima trilogia piacerà sicuramente il multiplayer di questo Call of Duty Modern Warfare 2, grazie al suo ritmo volutamente nostalgico, ma anche alle piccole introduzioni che aiutano a fare il salto di qualità. Resta il dubbio sulle mappe di gioco, già orfane di una installazione per via di problemi di copyright e ora in fase di contrattazione con un’altra per lo stesso motivo. Delle rimanenti se ne salvano poche. Cosa succederà inoltre con Warzone 2.0? C’è il rischio che la modalità multiplayer perda gran parte dei suoi giocatori in favore di quella gratuita e ormai ben più famosa. Apprezzabile invece il tentativo di cambiare il modo in cui si personalizzano le armi. L’armeria 2.0 è molto interessante, ma va esplorata con consapevolezza per non rischiare di perdere la bussola sugli accessori che si vogliono sbloccare.
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Voto Game-Experience