Non c’è nulla da fare, i vecchi, e intendo mentalmente e non anagraficamente, come il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, odiano videogiochi ed eSports. Tutto ciò per un semplice motivo: la loro mentalità vecchia e ostile ai cambiamenti poiché, a conti fatti, non dispongono delle conoscenze e delle competenze per certe sentenze brutali.
Gli eSports rovinano il cervello, secondo lui, e la cosa gli “fa paura”:
Si torna a parlare di eSports, meglio noti in Italia come “sport elettronici”, nel recente passato argomento di discussione per l’arbitraria decisione delle sale eSport e LAN in tutto il nostro paese. Se ne torna a parlare, e nuovamente in toni negativi, e di nuovo per bocca di chi i videogiochi non li conosce affatto; per bocca di chi parla senza remore per pregiudizi, incapace di accettare i cambiamenti – una mentalità fin troppo diffusa nel Bel Paese.
Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico del nostro paese, ne ha discusso nel corso del talkshow Vita da Campioni, di WeSportUp, nel corso degli internazionali d’Italia: “La vera sfida del futuro è capire se lo sport debba rivaleggiare con gli esports. L’idea che ci siano addirittura delle Olimpiadi e che i ragazzi preferiscano stare li a rovinarsi il cervello invece di fare lo sport tradizionale a me fa paura”, ha detto senza mezzi termini. “Hanno la stessa dignità? Forse si, ma l’effetto è diverso. A me sembra sport virtuale. Magari sbaglio io, ma non mi sembra normale”.
Direi che si, ci ha visto giusto con l’ultimo commento: lui si sbaglia, e non capisce. Peccato che tuttavia parli comunque, dimentico che l’uomo saggio parla solo di ciò che conosce, altrimenti tace e impara. Dimentica anche che il cervello si può allenare come un muscolo (sebbene non lo sia, ndr), e infatti anche gli scacchi sono considerati uno sport, e hanno le loro Olimpiadi dedicate fin dal 1927.
Intanto il mercato degli eSports continua a crescere, come riportato da La Repubblica e risultante da una ricerca di Nielsen: nel solo 2021 in Italia gli sport elettronici hanno generato affari per 45 milioni di euro – e parliamo di un settore molto poco e male sviluppato nel nostro paese, prima della recente chiusura. Ennesimo esempio che nella nostra nazione vetuste ideologie e preconcetti prevalgono spesso sugli interessi del paese stesso.
Si è dimostrato in linea di massima concorde con il ministro, sebbene mantenendo un’apertura maggiore sull’argomento, anche Vito Cozzoli, presidente e AD di Sport e Salute, anche lui presente al Foto Italico. Secondo lui gli esports possono avvicinare i giovani allo sport tradizionale: “è la scommessa che vogliamo affrontare e vincere. WeSportUp può diventare un driver anche per questo”.