Una forte ondata di accuse ha travolto Build A Rocket Boy, lo studio fondato da Leslie Benzies, ex figura chiave di Grand Theft Auto, e autore del controverso MindsEye. Quasi cento tra attuali ed ex sviluppatori hanno firmato una lettera aperta pubblicata dalla sezione videoludica del sindacato Independent Workers of Great Britain (IWGB), in cui denunciano anni di mancanza di rispetto, maltrattamenti e cattiva gestione da parte dei vertici aziendali.
Insider Gaming riporta che secondo la lettera, la crisi sarebbe esplosa dopo il fallimentare lancio di MindsEye, definito “uno dei peggiori degli ultimi dieci anni”. Poco dopo, lo studio avrebbe licenziato fino a 300 persone, decisione che i dipendenti collegano direttamente al rifiuto dei dirigenti di “ascoltare anni di esperienza” del team. I lavoratori parlano di un ambiente tossico, segnato da mancanza di trasparenza e comunicazione, dove cambiamenti radicali nel metodo di lavoro venivano imposti “senza consultare chi ne subiva le conseguenze”.
Uno dei punti più gravi riguarda il crunch pre-lancio, con otto ore di straordinari obbligatori a settimana per quattro mesi consecutivi. Sebbene l’azienda avesse promesso il recupero di sette ore di riposo ogni otto lavorate, molti sviluppatori sostengono di non aver mai potuto usufruire del tempo libero accumulato, a causa delle continue richieste di “lavori ad alta priorità” anche dopo l’uscita del gioco.
La lettera descrive inoltre una gestione dei licenziamenti disastrosa, con dipendenti collocati nei reparti sbagliati, periodi di preavviso errati e presunti licenziamenti ingiustificati. Gli autori chiedono non solo scuse pubbliche e compensazioni adeguate, ma anche una riorganizzazione profonda dello studio: riconoscimento ufficiale del sindacato IWGB, maggiore trasparenza, uso di partner esterni per gestire eventuali futuri tagli, e la possibilità per chi è in esubero di scegliere se lavorare fino alla fine o ricevere un pagamento compensativo.
Il testo si chiude con parole dure indirizzate a Benzies e Gerhard:
“Vi riferite spesso ai vostri dipendenti come a una ‘famiglia’. Ma vi chiediamo: è davvero così che trattate i vostri cari?”
Per ora, Build A Rocket Boy non ha rilasciato alcun commento ufficiale, ma l’episodio riaccende il dibattito sul crunch e le condizioni di lavoro nell’industria videoludica, un problema ancora lontano dall’essere risolto.