Continua il botta e risposta tra Microsoft e Sony, con al centro del dibattito la gigantesca acquisizione di Activision Blizzard, annunciata dal colosso di Redmond a cui dobbiamo tra gli altri Xbox nel corso del mese di Gennaio di quest’anno, a fronte di un investimento di 68,7 miliardi di dollari.
Per chi si fosse perso le ultime novità di questa vicenda, in questi giorni l’ente antitrust brasiliano ha convocato svariate aziende del mondo dei videogiochi, con l’obiettivo di riuscire a rispondere a quello che è diventato ormai un vero e proprio tormentone: ma l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft può causare una situazione di monopolio?
A questa domanda specifica Sony ha fondamentalmente risposto affermando che Call of Duty è una Proprietà Intellettuale praticamente unica ed impareggiabile, che potrebbe di conseguenza rendere Xbox Game Pass il servizio in abbonamento del mondo dei videogiochi con più abbonati del mondo.
A quest’accusa Microsoft ha prontamente risposto parlando chiaramente la strategia di Sony e delle esclusive per l’ecosistema PlayStation, citando nello specifico Marvel’s Spider-Man, ma in queste ore è emersa in rete la nuova risposta data all’ente brasiliano dal colosso americano: l’azienda giapponese paga per i “diritti di blocco”, così da impedire agli sviluppatori di aggiungere i propri contenuti ad Xbox Game Pass.
Queste affermazioni esplosive fanno parte dei documenti (Word doc) depositati presso l’autorità nazionale di regolamentazione della concorrenza del Brasile, proprio riguardo alla revisione dell’acquisizione di Activision Blizzard da parte dell’azienda di Redmond.
Microsoft ha risposto alle recenti accuse di Sony ed al rischio di monopolio dopo l’acquisizione di Activision Blizzard
Qui di seguito quindi trovate le dichiarazioni della corporazione americana, registrata in un deposito del 9 agosto presso il Consiglio amministrativo per la difesa economica (CADE):
“La capacità di Microsoft di continuare a espandere Game Pass è stata ostacolata dal desiderio di Sony di inibire tale crescita. Sony paga i ‘diritti di blocco’ per impedire agli sviluppatori di aggiungere contenuti al Game Pass e ad altri servizi di abbonamento concorrenti”.
Ovviamente questo non significa che Sony è malvagia oppure che Microsoft è cattiva, o viceversa, ma che semplicemente le due aziende stanno cercando, attraverso le proprie strategie, di conquistare importanti fette di mercato, con il concetto di “esclusiva” che esiste praticamente sin da quando è stata immessa sul mercato la prima console da gioco.
Le nuove dichiarazioni del colosso americano puntano in sostanza a cerare di far capire all’ente antitrust brasiliano che l’acquisizione di Activision Blizzard non rappresenta un rischio di monopolio, proprio considerando il fatto conclamato che le esclusive sono da sempre uno degli elementi chiave delle varie aziende che operano nel mondo dei videogiochi.