Ormai un anno fa Microsoft ha annunciato un investimento di 68,7 miliardi di dollari per acquisire Activision Blizzard, evidenziando come avrebbe ottenuto “franchising iconici” tra cui Call of Duty, Warcraft e Candy Crush grazie a questo investimento.
Ma ora che i giocatori e le autorità di regolamentazione temono che il colosso americano possa impedire a Call of Duty di approdare su PlayStation di Sony in seguito al completamento della gigantesca acquisizione di cui sopra, sul web ha iniziato a circolare una risposta piuttosto particolare data direttamente dagli avvocati dall’azienda a cui dobbiamo Xbox all’ente antitrust degli USA.
Difatti come fatto notare da Matt Stoller, la risposta di 37 pagine di Microsoft inviata in occasione della causa con la FTC per bloccare l’accordo con Activision Blizzard, include un passaggio strambo dove il colosso americano ha sostanzialmente affermato di non conoscere bene l’importanza che ricopre sul mercato la serie di CoD:
“Microsoft afferma di non avere informazioni sufficienti per farsi un’idea precisa sulla liceità delle accuse riguardanti la percezione del settore Call of Duty e sulla data di lancio originale di Call of Duty; o per quanto riguarda la verità delle accuse relative al lancio di Call of Duty e alla pianificazione e alle risorse assegnate da Activision Call of Duty, incluso il numero di studi che lavorano su Call of Duty.”
E come avete potuto leggere voi stessi, queste dichiarazioni sono decisamente senza senso, visto che è piuttosto poco credibile immaginare che un’azienda possa investire 68,7 miliardi di dollari per effettuare un’acquisizione senza prima aver effettuato una diligence sulla transazione, potendo analizzare di conseguenza in modo estremamente meticoloso il bilancio dell’azienda acquisita.
Inoltre fa specie leggere come Microsoft non si sia informata nemmeno su quella che è senza alcun dubbio la Proprietà Intellettuale più importante di Activision Blizzard. Ciononostante però è bene ricordare come nelle scorse settimane il colosso di Redmond abbia proposto sia a Nintendo che a Sony di continuare a portare la serie di Call of Duty sulle loro piattaforme per 10 anni dopo l’acquisizione, con un accordo vincolante.