Microsoft ha ottenuto un’altra, definitiva vittoria nella lunga battaglia legale con la FTC (Federal Trade Commission) degli Stati Uniti. La Corte d’Appello federale del 9° Circuito, con sede a San Francisco, ha respinto all’unanimità il ricorso presentato dall’agenzia americana, confermando la decisione di primo grado che aveva già negato l’ingiunzione preliminare richiesta per bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard. Secondo i giudici, l’ente antitrust degli USA non è riuscito a dimostrare che l’operazione avrebbe compromesso la concorrenza nel mercato dei videogiochi.
L’accordo da 69 miliardi di dollari, annunciato nel 2022 e finalizzato nell’ottobre 2023, rappresenta una delle più grandi fusioni nella storia dell’industria tech e gaming. Già in passato, la causa intentata dalla FTC era stata vista come un tentativo di frenare una concentrazione di potere nel settore, soprattutto in relazione al crescente mercato del cloud gaming.
Per mitigare le preoccupazioni, Microsoft aveva già raggiunto accordi con terze parti come Ubisoft, affidando loro la distribuzione in streaming dei giochi Activision in Europa, mossa che ha facilitato anche l’approvazione della fusione nel Regno Unito.
Questa nuova conferma giudiziaria rafforza la posizione di Microsoft nel panorama globale dei videogiochi e chiude — almeno dal punto di vista legale — uno dei contenziosi più seguiti degli ultimi anni. Sebbene non siano arrivati ancora commenti ufficiali da parte dell’FTC o di Microsoft, il verdetto riduce ulteriormente i margini per ulteriori opposizioni e segna un punto fermo nel consolidamento strategico dell’ecosistema Xbox.
FTC has officially lost the Appeal against Microsoft/Activision mergerhttps://t.co/EEYDaSQkfB pic.twitter.com/Ys8wQ5ITR0
— HazzadorGamin, Dragon of Dojima (@HazzadorGamin) May 7, 2025