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Microsoft e Activision: l’FTC è delusa per aver perso la causa, ma promette nuove azioni

L'FTC ha ammesso di essere "delusa" dalla sconfitta nella causa con Microsoft, ma ha promesso nuove azioni per bloccare la fusione Activision
Alberto RossiDi Aggiornato:
I loghi dell'FTC e di Microsoft ed Activision Blizzard

L’FTC ha commentato la decisione del giudice Jacqueline Scott Corley di negare l’ingiunzione preliminare per bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, affermando di essere “delusa da questo risultato“.

Inoltre l’ente antitrust degli Stati Uniti ha affermato che nei prossimi giorni annuncerà “il prossimo passo per continuare la nostra lotta per preservare la concorrenza e proteggere i consumatori“. Al momento della stesura di questo articolo non è ancora chiaro quali siano le prossime mosse organizzate dall’organo di controllo del mercato USA.

Ma nonostante questo appare piuttosto evidente che l’FTC non abbia intenzione di abbandonare la causa con Microsoft, ancora desiderosa di impedire la buona riuscita della fusione con Activision Blizzard dal valore di ben 68,7 miliardi di dollari.

Eccovi il messaggio condiviso dalla Federal Trade Commission:

“Siamo delusi da questo risultato data la chiara minaccia che questa fusione rappresenta per danneggiare la concorrenza nel cloud gaming, nei servizi in abbonamento e nelle console. Nei prossimi giorni annunceremo il nostro prossimo passo per continuare la nostra lotta per preservare la concorrenza e proteggere i consumatori”.

In attesa di vedere l’evolversi della situazione, segnaliamo che il mercato crede fermamente che l’acquisizione del publisher di Call of Duty vada a buon fine, con il prezzo delle azioni schizzato alle stelle dopo la vittoria di Microsoft con l’FTC.

Aggiungiamo inoltre che il giudice ha giustificato la negazione dell’ingiunzione preliminare per bloccare la fusione Microsoft e Activision Blizzard, affermando che questa gigantesca operazione di mercato potrebbe essere un male per Sony ma un bene per i giocatori.