Il 2022 è cominciato con il botto. Microsoft acquisisce Activision Blizzard ed il mondo dei videodiochi piomba nel caos. Quella di ieri è una di quelle notizie che tendono a risuonare per molto tempo, un fulmine a ciel sereno tanto imprevedibile quanto devastante, nel senso buono? Forse. In questo speciale vogliamo divertirci nel fare qualche speculazione sul futuro e sulle implicazioni che una bomba di questa portata.
Poco più di un anno e mezzo fa Microsoft stupiva tutti con l’acquisizione di Bethesda, uno dei publisher più amati dell’intera industria. Titoli come Starfield, The Elder Scrolls VI e tutto il parco titoli di Bethesda hanno cominciato ad assumere dei contorni diversi, meno sfumati e più concreti. Che Microsoft fosse a caccia non è un segreto e durante gli ultimi anni abbiamo visto team di diverse dimensioni entrare nel roster first party della grande X ma mai e poi mai ci saremmo aspettati una cosa simile. Da ieri pomeriggio il web è un fiume in piena, implicazioni, precisazioni, speculazioni e chiacchere di ogni tipo hanno invaso il web. Cerchiamo di fare chiarezza, di concretizzare quelli che sono i capisaldi di quanto possiamo effettivamente affermare in questo momento, concedendoci comunque qualche fantasia a lungo termine. L’acquisizione di Activision Blizzard da pare di Microsoft ci fa innanzitutto pensare al destino di IP di enorme calibro come Call of Duty che rischiano di diventare esclusive proprio come The Elder Scrolls VI. Un duro colpo per l’utenza Playstation e l’occasione di spostare il baricentro dell’utenza verso Xbox o di causare un contraccolpo ancora più duro. Speculazioni certo, è probabile che, almeno nel prossimo futuro, non cambi assolutamente nulla, seguendo quello che è stato il destino di Minecraft in seguito all’acquisizione di Mojang da parte della casa di Redmond.
Insomma, un piatto da quasi 70 Miliardi ed un’acquisizione che sicuramente avrà bisogno di tempo per concretizzarsi in nuovi titoli o, ancora più lontana come ipotesi, nuove IP firmate Blizzard. Il primo tra gli effetti post-acquisizione sarà, come già accennato, l’arrivo dei titoli Activision-Blizzard su Xbox Game Pass e PC Game Pass sarà quasi fisiologico nell’immediato futuro e qui possiamo tranquillamente speculare su alcuni adattamenti chiesti a gran voce da anni dalle community console per quei titoli Blizzard presenti soltanto su PC e/o Mobile come Hearthstone, World of Warcraft ed Heroes of the Storm. In questo caso non sarebbe utopico pensare di arricchire la line-up del 2022 con questi titoli, andando a rimpolpare un anno comunque già abbastanza popolato per Xbox. Altra questione molto delicata riguarderà sicuramente il futuro di IP già consolidate e progetti in cantiere in casa Activizion Blizzard, qui possiamo tranquillamente collocare i nuovi Call of Duty in arrivo così come Overwatch 2, Diablo 4, Diablo Immortals ed il futuro di World of Warcraft. Quest’ultimo ancora legato ad una dinamica da abbonamento che potrebbe creare una certa dissonanza con la filosofia del Game Pass e, chissà, si potrebbe fantasticare su un World of Warcraft su Game Pass privo di ogni abbonamento ulteriore. Siamo sicuramente di fronte ad un’operazione che andrà affrontata su tantissimi fronti, alcuni di essi molto delicati ma se questa acquisizione dovesse assumere gli stessi caratteri di quelli già visti con Bethesda, Microsoft avrebbe finalmente gettato le basi di un futuro estremamente radioso. Anche la cultura del blizz-con, saltato durante il 2021, potrebbe essere influenzata da questa acquisizione. Se pensiamo a Xbox come un tridente formato dai first party di Microsoft, Bethesda e Blizzard Activision, facciamo veramente difficoltà ad immaginare tutti gli annunci compressi in una singola conferenza sia essa durante l’E3 o la Gamescom. Più plausibile ed emozionante un ipotetico Xbox–Con con diverse conferenze e panel dove ogni studio può trovare il giusto respiro ma, almeno in questo, stiamo ancora una volta fantasticando.
Pensando alla mole di IP che sono passate sotto lo stendardo di Xbox in uno schiocco di dita non possiamo che imboccare il sentiero dell’inclusività tanto amato da Microsoft, sperando in un futuro dove tutti i giochi saranno presenti su tutte le piattaforme. Personalmente non vedo l’ora di poter giocare a Crash Team Racing su PC, grande assente della “nuova saga” per oscure ragioni mentre i possessori di Xbox potranno avvicinarsi a prodotti finora impensabili come Starcraft o lo stesso Warcraft, magari in una forma migliore rispetto alla remastered. Blizzard in sé è sicuramente uno dei pilastri più importanti nell’industria del videogioco e l’ultimo periodo ha seriamente rischiato di compromettere il futuro del publisher, speriamo che questa acquisizione porti una ventata d’aria fresca in Blizzard e, magari, la riporti ai fasti di un tempo. A questo punto bisogna pensare anche ad una Sony che nel giro di poco meno di due anni si è ritrovata senza due dei più grandi publisher di terze parti dell’intera industria, come risponderà la casa nipponica? Mettersi in competizione con Microsoft in termini di forza economica bruta è davvero fuori discussione ma quindi come adattarsi ad un mercato che continua a stravolgersi senza poterne mai assumere veramente il controllo pur essendo la vincitrice indiscussa della scorsa generazione? Sony ha senz’altro bisogno di aprire la propria mentalità avvicinandosi ai giocatori di tutte le piattaforme e sfruttando questo momento di apertura per espandere le sue IP ad un pubblico ancora maggiore. La carenza di hardware sicuramente non aiuta e, nonostante le vendite siano dalla parte di Sony, il servizio Game Pass resta ancora inarrivabile, serve una risposta. Alcuni ipotizzano e sperano in nuove acquisizioni, poco pratico e poco probabile, altri invece pensano ad un modello simil-game pass in arrivo su Playstation che cercherebbe, almeno in parte, di arginare un fenomeno del tutto fuori controllo. Certo, pensare ad un nuovo Call of Duty disponibile con Game Pass al Day One su Xbox e PC mentre su Playstation, ammesso che venga mantenuta la natura multi-piattaforma, venduto a prezzo pieno, non è sicuramente il migliore dei compromessi, serve una risposta decisa da parte di Sony ed una comunicazione più schietta con i giocatori in merito alla direzione da intraprendere.
In conclusione, la nuova generazione di Console è cominciata da più di un anno ma siamo già stati scossi da due bombe atomiche senza precedenti nella storia del videogioco, Microsoft promette che le acquisizioni non sono finite, cosa altro bollirà in pentola? E come risponderà Sony? La partita è ancora aperta ma se c’è una certezza che dovrebbe unire tutti gli utenti che semplicemente amano i videogiochi, questa è da ricercare nel futuro di Blizzard che speriamo sia ancora una volta splendente, lontano dalla tossicità che ne ha corrotto lo spirito per tanti anni.