Questa giornata del 26 Aprile 2023 è stata letteralmente scossa dal blocco della CMA dell’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, lasciando non pochi utenti con un pensiero ben fisso nella testa: ma cosa accadrà ora? Come reagiranno a questa importante novità l’azienda di Xbox ed il publisher di Call of Duty?
Cerchiamo di capirlo in questo articolo!
Partiamo dal ricordare che Microsoft ha deciso di fare ricorso alla blocco dell’acquisizione di Activision Blizzard dell’autorità di regolamentazione del Regno Unito, portando l’organo di controllo in tribunale. Inoltre Bobby Kotick ha condiviso un duro messaggio contro l’organo di controllo del mercato UK. Queste novità indicano che le due aziende intendono portare a termine la fusione, nonostante l’importante intoppo della giornata.
Ma al netto di questa convinzione delle due società, adesso le tempistiche per un’eventuale finalizzazione si sono decisamente allungate. Difatti la causa con la CMA molto difficilmente vedrà una conclusione prima di un anno, con il processo che dovrebbe terminare nel corso del 2024. Ed ovviamente l’esito non è affatto scontato, con Microsoft che potrebbe sì vincere ma anche perdere, dovendo a quel punto abbandonare suo malgrado il desiderio di acquisire Activision Blizzard.
L’analista del mondo dei videogiochi, Piers Harding-Rolls, ha affermato quanto segue ad Eurogamer.net:
“Secondo il sito del Competition Appeal Tribunal, i casi semplici dovrebbero essere risolti entro nove mesi. Se l’appello ha esito positivo, viene quindi restituito alla CMA per la revisione. Anche in questo caso ci vorrà del tempo. Penso che le possibilità di chiusura dell’acquisizione quest’anno siano notevolmente diminuite. La prossima è la decisione dell’UE sull’accordo verso la fine di maggio e l’azione della FTC all’inizio di agosto. La recente notizia secondo cui la CMA aveva ristretto il suo focus di preoccupazione al mercato del cloud gaming ha fatto sperare che l’accordo sarebbe stato approvato, a seguito dei rimedi comportamentali suggeriti da Microsoft e degli accordi sponsorizzati con le società di cloud gaming.
Dopotutto, lo streaming di giochi è ancora abbastanza “nuovo” nel Regno Unito. Ma no, questo non è stato il caso. La CMA è più preoccupata per l’estensione della capacità di cloud gaming di Microsoft su Azure, Windows e Xbox Cloud Gaming. Gli accordi che Microsoft ha fatto con i servizi di cloud gaming come GeForce Now non sono direttamente concorrenti di Game Pass. Questo non è stato sufficiente per convincere la CMA che avrebbe impedito a Microsoft di dominare il mercato del cloud gaming in futuro”.
Secondo la CMA quindi in quel di Microsoft potrebbero creare del monopolio nel settore del cloud gaming ad acquisizione conclusa di Activision Blizzard, vista la forza di brand estremamente importanti come Call of Duty, Overwatch e World of Warcraft.
E non è chiaro come l’azienda di Xbox possa riuscire a convincere la CMA del contrario, visto che non sono bastati i vari accordi di 10 anni con le altre piattaforme di cloud gaming.
L’analista Harding-Rolls ha infine concluso il suo intervento ricordando come non sia semplice per Microsoft riuscire ad avere la meglio sulla CMA, dato che anche ad appello accolto il caso verrebbe riportato davanti alla CMA per una rivalutazione.
“L’appello ha una possibilità di successo, ma la CMA vince una maggioranza significativa dei ricorsi presentati. Se Microsoft vince, il caso torna alla CMA per la revisione”.