Da pochi giorni, la World Health Organization ha inserito il “Gaming Disorder” (disturbo da gaming) nella sua lista dei disturbi riconosciuti come patologie.
Ebbene, anche Microsoft crede che ci sia differenza tra il giocare ai videogiochi per qualche ora al giorno e invece un vero e proprio abuso dannoso per la salute e non solo.
La compagnia americana ha infatti già preparato sulle console Xbox One un robusto sistema di parental control (filtro famiglia), ma ha promesso di voler fare anche di meglio.
Il colosso di Redmond ha così dichiarato di essere impegnato nell’ampliamento del suo parental control, in modo da promuovere uno “stile di vita gaming salutare“, tramite l’utilizzo di strumenti efficaci per combattere la dipendenza dannosa da videogiochi.
Segnaliamo che dalle parole di Dave McCarthy, membro del team di Xbox, sembra esserci un volere da parte di Microsoft di proporre strumenti in modo da ridurre anche l’acquisto tramite valuta reale nello store dei vari videogiochi, dunque scoraggiando le pratiche di acquisto con microtransazioni.
Voi cosa ne pensate?