In questi ultimi giorni è andata in scena una vera e propria battaglia legale tra Microsoft ed il CMA, con l’ente antitrust inglese che sta esprimendo non poche perplessità e preoccupazioni per quanto riguarda l’acquisizione di Activision Blizzard da parte del colosso americano.
La Camera di Commercio degli USA ha fornito un proverbiale assist a Microsoft per quanto riguarda l’acquisizione di Activision Blizzard
E mentre l’azienda americana continua la sua difesa cercando di respingere ogni tipo di perplessità espressa dall’organo di controllo dei mercati in quel del Regno Unito, segnaliamo in questo articolo una nuova ed importante novità andata in scena proprio in queste ore: la Camera di Commercio degli Stati Uniti ha effettuato un proverbiale assist nei confronti di Microsoft, spendendo pesanti accuse contro l’ente inglese.
Difatti Sean Heater, il Senior Vice President dell’International Regulatory Affairs & Antitrust della U.S. Chamber of Commerce, ha condiviso una dichiarazione ufficiale direttamente sul sito dell’ente da lui guidato, criticando in modo abbastanza deciso quanto sta avvenendo in Inghilterra pur senza citare direttamente il CMA.
“Le compagnie statunitensi hanno la responsabilità di rispettare i regimi di concorrenza in cui operano, ma le autorità di regolamentazione estere hanno altresì la responsabilità di dare a tali compagnie delle valutazioni giuste e corrette, in coerenza con le migliori pratiche internazionali.
Difatti alcune recenti decisioni hanno messo in discussione la possibilità delle compagnie statunitensi di ottenere una giusta valutazione dalle agenzie antitrust estere. Dall’altra parte dell’Atlantico, le agenzie di Europa e Regno Unito hanno nascosto delle prove decisive degli imputati americani, hanno esaminato in modo improprio delle transazioni puramente americane e pare che abbiamo collaborato con altri organi regolatori per negare giustizia alle compagnie USA.
E per tutti questo motivi mi rivolgo direttamente al Congresso statunitense e alla Casa Bianca per intervenire in merito, così che le aziende statunitensi siano trattate in modo corretto ed imparziale anche negli altri mercati.“