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Microsoft attacca la CMA nell’appello: sono stati commessi “gravi errori” nel caso Activision

Microsoft ha fatto ufficialmente ricorso contro la decisione della CMA di bloccare l'acquisizione di Activision Blizzard.
Alberto RossiDi Aggiornato:
Brad Smith di Microsoft con dietro il logo di Activision Blizzard

Microsoft ha fatto ufficialmente ricorso contro la decisione della CMA di bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard, affermando che l’organo di controllo del mercato del Regno Unito ha commesso dei “gravi errori” nella valutazione del mercato cloud e nello specifico delle quote che attualmente detiene in questo specifico settore.

Dopo che l’ente antitrust UK ha bloccato l’acquisizione del publisher di Call of Duty ormai qualche settimana fa, adesso è stato pubblicato in rete il documento depositato dal colosso di Redmond per effettuare l’appello al CAT, con l’obiettivo di far annullare il blocco della gigantesca fusione. La prima udienza del processo è in programma tra pochi giorni, precisamente nella giornata del 30 maggio 2023.

Tornando a quanto dichiarato dagli avvocati di Microsoft in 5 punti specifici, secondo loro la situazione del mercato cloud gaming è estremamente differente rispetto a quella descritta dalla CMA, con quest’ultimo che l’ha addirittura definito un mercato a sé stante quando invece non lo è, visto che molti utenti che lo utilizzano sono soliti giocare anche con i classici dispositivi da gaming in locale.

Passando al secondo punto, l’azienda di Xbox ha affermato che la CMA non ha tenuto minimamente conto degli accordi commerciali di 10 anni che hanno sottoscritto con una gran quantità di aziende, dove si sono impegnati a portare tutti i giochi Xbox e di Activision Blizzard sulle varie piattaforme di cloud gaming così da favorire al crescita di questo mercato.

Il terzo punto invece si sofferma sulla conclusione dell’antitrust del Regno Unito che Activision Blizzard avrebbe portato i propri titoli in cloud anche senza l’acquisizione, che secondo gli avvocato di Microsoft è stata raggiunta in maniera iniqua rispetto alle classiche procedure dell’antitrust.

Il quarto punto affronta la convinzione della CMA secondo cui Microsoft potrebbe essere intenzionata a danneggiare le altre piattaforme cloud dopo l’acquisizione di Activision Blizzard, rimuovendogli i giochi oppure ancora facendoli girare peggio. Stando al colosso di Redmond, tutto questo presenta ben quattro errori che la rendono irragionevole.

Concludiamo infine con il quinto punto dell’appello dedicato interamente agli impegni presi da Microsoft con la stessa CMA, con quest’ultima che avrebbe omissioni, errori ed illeciti nella loro valutazione.