In rete si continua a parlare dell’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft sin dall’annuncio, avvenuto nel mese di gennaio di quest’anno, quando il colosso americano ha rivelato al mondo intero il raggiungimento di un accordo per acquisire il publisher a cui dobbiamo tra gli altri Call of Duty, Diablo e Crash Bandicoot a fronte di un investimento di circa 68 miliardi di dollari.
E come vi abbiamo appena accennato, dopo che l’accordo è stato raggiunto i vari enti anti trust hanno deciso di controllare in modo meticoloso questa gigantesca operazione economica, con l’obiettivo di scongiurare il pericolo di monopolio ai danni della concorrenza.
Microsoft si difende, affermando che l’acquisizione di Activision Blizzard non danneggia la concorrenza
Inizialmente l’accordo tra Microsoft ed Activision Blizzard doveva essere finalizzato nella prima metà del 2023, ma ben presto ha attirato troppa attenzione coinvolgendo immediatamente le autorità competenti. Tra queste troviamo anche la commissione federale per il commercio degli Stati Uniti, che è intervenuta per esaminare l’accordo dando un’occhiata meticolosa ai vari documenti ad essa collegati.
Lo scopo dell’indagine è ovviamente quella di garantire che Xbox non ottenga alcun vantaggio competitivo sleale grazie a questa acquisizione. E proprio in questa contesto, nell’ultimo aggiornamento il presidente di Microsoft ha rivelato che l’acquisizione si sta completando in modo piuttosto rapido, considerando un’acquisizione di tali dimensioni.
In questi giorni inoltre Microsoft ha inviato una lettera alla Commerce Commission, in Nuova Zelanda, composta da 81 pagine dove il colosso americano ha deciso di concentrarsi sui concorrenti, citando Sony e Tencent (quest’ultima è stata citata nel 23 volte) come competitor del Game Pass.
Il colosso di Redmond ha inoltre affermato di avere attualmente 24 studi di sviluppo proprietari, tra cui Casual Games Suite, Solitaire, Mahjong o Sudoku. L’azienda americana ha anche sottolineato che Call of Duty, World of Warcraft e Candy Crush hanno contribuito all’82% dell’intero fatturato netto di Activision Blizzard nel 2021.
Per quanto riguarda i concorrenti post transazione vengono citati Valve ed Epic Games, mentre invece tra i publisher giapponesi si citano solo Nintendo e Bandai Namco, escludendo quindi di conseguenza SEGA, Capcom, Konami e Square Enix.
Microsoft ha poi effettuato una dichiarazione che potrebbe cogliere di sorpresa in moti, affermando che i videogiochi sviluppati e pubblicati da Activision Blizzard non sono un “must have” tali da essere considerati una minaccia legale per altri concorrenti. Dichiarazioni che senza alcun dubbio scateneranno in rete un certo dibattito vista la presenza tra questi di Call of Duty, Diablo e World of Warcraft.
Prima di lasciarvi vi ricordiamo che proprio ieri è emersa sul web la volontà di Microsoft di effettuare altre acquisizioni dopo aver completato quella di Activision Blizzard. Cliccate qui per avere tutte le informazioni a riguardo!