Un noto sito d’informazione degli USA ha attaccato duramente Lina Khan, affermando che la decisione di fare causa a Microsoft per bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard potrebbe rivelarsi la “peggior mossa” che avrebbe mai potuto prendere. Secondo il giornalista Homoelle, la Presidente dell’organo di controllo del mercato degli Stati Uniti pagherà a caro prezzo la volontà di dichiarare guerra al colosso di Redmond, visto che non ha ponderato bene le mosse giuste da fare nella sua difesa a Sony, definita “folle”.
Sin dalla sua nomina alla Federal Trade Commission (FTC), Lina Khan ha usato la sua posizione di presidente per dichiarare guerra alle aziende di maggior successo d’America, cercando di porre un freno alle spese pazze effettuate dalle corporazioni di tutto il mondo, intenzionate ad espandere la propria forza.
Khan ha colpito un po’ tutti nel corso del suo mandato, passando da McDonald’s alle aziende tecnologiche e all’industria della difesa aerea, fino ad arrivare a Meta e poi a Microsoft per quanto riguarda la gigantesca acquisizione di Activision Blizzard, con quest’ultima decisione.
Soffermandoci proprio su Microsoft, ricordiamo che alla fine del 2022, la FTC ha intentato una causa per bloccare l’accordo da 68,7 miliardi di dollari, visto che questa imponente fusione “consentirebbe a Microsoft di sopprimere i concorrenti delle sue console di gioco Xbox e dei suoi contenuti in abbonamento in rapida crescita e attività di cloud gaming”.
Ma come si domanda Homoelle, chi sarebbe questa “concorrenza” che sta per essere schiacciata dalla fusione Microsoft/Activision? Secondo il giornalista, Lina Khan sta cercando di proteggere nientemeno che Sony, “il cui sistema di gioco PlayStation attualmente rappresenta circa il 70% del mercato globale delle console”.
L’articolo prosegue affermando che quel di Sony sono riusciti a convincere con un po’ troppa facilità Lina Khan che il mercato verrà fortemente danneggiato in seguito all’acquisizione di Activision Blizzard. Questo perché l’azienda di Xbox ha già affermato a più riprese che Call of Duty continuerà ad approdare su altre piattaforme, incluse le console PlayStation, visto che altrimenti la fusione non sarebbe redditizia.
Inoltre secondo Homoelle Microsoft non poteva fare altro che effettuare un’acquisizione enorme per essere competitiva, dato che Sony può fare affidamento sul Giappone e sulle leggi del governo che proteggono le aziende giapponesi. Come ha osservato di recente il senatore Steve Daines (R-Mont.) in un’audizione:
“In Giappone, intraprendono azioni antitrust contro le società tecnologiche americane, ma poi sostengono politiche che escludono la concorrenza per gli Stati Uniti nonostante gli impegni che sono state fatte nell’accordo Japan Digital Trade. Lo vediamo nei mercati dei videogiochi, dove il Giappone sembra ignorare alcune di queste azioni anticoncorrenziali da parte delle società giapponesi, che sopprimono alcuni dei nostri principali fornitori statunitensi. Penso che questa sia una violazione dei loro impegni sul commercio digitale, ma non abbiamo visto alcuna azione da parte dell’USTR”.
L’articolo si conclude con un duro attacco sferrato a Lina Khan e al suo operato, affiancandosi a chi l’accusa di proteggere il business di Sony piuttosto che i consumatori:
La duplice difesa di Sony è ancora più sorprendente se si considera come la loro azienda abbia ricevuto entrate significative dal rilascio di giochi esclusivi per PlayStation, cosa che ora accusano (falsamente) ad altri di aver tentato di fare. Sfortunatamente, l’FTC di Biden ora sta prendendo di mira l’azienda americana, schierandosi dalla stessa parte dei rappresentanti commerciali del Giappone.
HOMOELLE: Lina Khan’s Attack on Microsoft/Activision Deal Is Her Most Absurd Power Grab Yet https://t.co/kcVvHNAEwy
I disagree with "power grab" but regrettably the article makes a number of valid points. The FTC's action against Microsoft-ActivisionBlizzard is a very bad idea.
— Florian Mueller (@FOSSpatents) April 21, 2023