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Home»Notizie»Microsoft-Activision, la causa intentata “dai giocatori” torna alla carica con nuovi documenti

Microsoft-Activision, la causa intentata “dai giocatori” torna alla carica con nuovi documenti

La causa intentata "dai giocatori" è tornata alla carica con nuovi documenti per bloccare l'acquisizione di Activision Blizzard di Microsoft.
Alberto RossiDi Alberto Rossi14 Aprile 2023
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Il logo di Xbox sullo sfondo con quello di Activision Blizzard in sovraimpressione
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Mentre in rete continua a far discutere ampiamente l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, in queste ore la causa dei videogiocatori, o ‘Gamers’ Lawsuit‘, ha deciso di tornare nuovamente alla carica con rinnovata forza con nuovo documenti, così da cercare di fermare ad ogni costo la gigantesca fusione impostata dal colosso di Redmond.

Difatti nonostante sia già stata archiviata nelle scorse settimane da un giudice a causa della sua inconsistenza, questo gruppo di giocatori non vuole proprio saperne di arrendersi, convinti che se portata correttamente a termine questa acquisizione da 68,7 miliardi di dollari finirà per danneggiare in modo irrimediabile il mercato.

Ad ogni modo, ricordiamo per chi si fosse perso questa faccenda, che la causa “dei giocatori” è stata intentata a dicembre 2022 per poi essere bloccata a marzo 2023. I motivi principali della causa sono da ricercarsi principalmente nell’impossibilità della concorrenza di poter continuare ad essere realmente competitivi l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, mettendo di conseguenza le mani su Call of Duty. Secondo loro questo fatto avrebbe comportato a lungo andare ad un aumento del prezzo dei giochi e ad un conseguente calo dell’offerta.

Ma come vi abbiamo già detto poco sopra, queste accuse del gruppo di giocatori sono state accantonate dal giudice Jacqueline Scott Corley, respingendo la causa per l’inconsistenza delle accuse. Ma per legge questo gruppo di giocatori aveva la possibilità di ripresentarla se ottenute nuove prove ed informazioni favorevoli alla loro accusa, ed effettivamente così hanno fatto.

Il gruppo in questione ha quindi sferrato la nuova offensiva, condividendo ben 73 pagine di nuove informazioni tratte da documenti provenienti da Microsoft e da Sony. Qui trovate la risposta condivisa da Microsoft nelle scorse ore.

Ovviamente risulta molto difficile che questa causa possa riuscire nell’impresa di far saltare effettivamente l’acquisizione, ma vedremo nelle prossime settimane se porterà realmente a qualcosa oppure meno.

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