La gigantesca acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft continua a far parlare di sé, con Google e Nvidia che avrebbero espresso delle preoccupazioni alla Federal Trade Commission per la fusione imbastita dal colosso di Redmond, ormai un anno fa, grazie ad un accordo da capogiro di ben 69 miliardi di dollari.
Questa importante novità è giunta in rete grazie ad un nuovo report pubblicato da Bloomberg, con il noto portale online che ha ottennero tale informazione da alcune fonti che hanno familiarità con la faccenda. Secondo il report in questione, le due società si sono unite a Sony nel sollevare alcuni problemi per quanto riguarda la transazione con la FTC, che ha citato in giudizio Microsoft il mese scorso con l’obiettivo di bloccarla.
L’ente antitrust degli Stati Uniti ha affermato che l’accordo ostacolerebbe la concorrenza nell’industria dei videogiochi ed ha programmato un processo interno per agosto. A questo punto sia Google che Nvidia potrebbero essere chiamate a testimoniare proprio nel processo imbastito dalla FTC, rendendo le cose ancora più complicate per l’azienda che possiede Xbox.
Comunque Bloomberg ha affermato che le due aziende hanno espresso non poche perplessità all’organo di controllo del mercato degli USA per questa gigantesca fusione, sostenendo che Microsoft potrebbe ottenere un vantaggio sleale nel mercato del cloud, degli abbonamenti e dei giochi mobili ad acquisizione completata. Una fonte ha però precisato che Nvidia ha sì ribadito con forza la necessità di un accesso equo e libero ai giochi, ma non si è opposta direttamente all’acquisizione.
In attesa di vedere quale sarà l’esisto di questa fusione, segnaliamo come in seguito alla pubblicazione di questo report di Bloomberg le azioni di Activision siano scese bruscamente. Il titolo è infatti attualmente scambiato a $ 76,75 a New York, ben al di sotto dell’offerta di $ 95 per azione offerto da Microsoft a gennaio scorso, suggerendo che gli investitori vedono la chiusura dell’affare come una cosa sempre più complicata.
Bloomberg specifica inoltre che le fonti contattate per realizzare questo report hanno chiesto specificatamente di non essere identificate, vista la segretezza del processo, con i rappresentanti di Google, Nvidia e Microsoft che invece hanno rifiutato di fornire un commento a riguardo.