La gigantesca acquisizione di Activision Blizzard da parte Microsoft ha visto nei giorni scorsi un’importante novità, con la FTC che ha deciso di fare causa al colosso di Redmond con l’obiettivo di impedirgli di mettere le mani sul publisher a cui dobbiamo tra gli altri la serie di Call of Duty, Diablo, Crash Bandicoot, Spyro e tante altre altre.
Un esperto in materia antitrust dice commenta le ultime mosse dell’FTC per quanto riguarda l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft
Parlando con Straight Arrow News, l’esperto di antitrust Douglas Melamed ha affermato di essere estremamente scettico sulla strategia dell’ente antitrust degli Stati Uniti nel tentativo di bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft.
Difatti il capo della FTC, Lina Khan, ha discusso pubblicamente di portare avanti casi anche quando non ci sono molte prove, strategia questa che Melamed ha però definito addirittura come “folle“.
Qui di seguito trovate un piccolo estratto delle dichiarazioni dell’esperto di antitrust:
“Credo francamente sia una cosa folle. A mio avviso, se perdi delle cause, ciò che il Congresso penserà è che hai portato in aula cause inconsistenti oppure che non sai come affrontarle.”
È importante segnalare come Melamed sia una delle figure più esperte in materia antitrust, avendo ricoperto tra le altre cose anche il ruolo di Principal Deputy Assistant Attorney General nella causa antitrust intentata proprio contro Microsoft negli anni ’90. Il caso ha avuto successo, anche se in seguito è stato parzialmente ribaltato, con il colosso di Redmond che ha raggiunto alla fin un accordo.
Detto questo, la FTC è attualmente in tribunale per discutere perché Meta non dovrebbe essere autorizzata ad acquistare l’app VR Fitness Within, per poi fare lo stesso anche con il colosso di Redmond a cui dobbiamo Xbox per quanto riguarda l’acquisizione di Activision Blizzard nell’agosto 2023.
Microsoft ha ripetutamente cercato di placare le preoccupazioni dei vari organi di controllo del mercato, firmando un accordo per portare Call of Duty su console Nintendo per 10 anni e impegnandosi a fare lo stesso anche con Valve per Steam, offrendo allo stesso tempo un accordo a Sony per le console PlayStation.